mercoledì 16 marzo 2011

Due chiacchiere con ...Filomena Cecere

Cari Lettori
in occasione dell'uscita del suo ultimo lavoro, di cui vi ho parlato qui, oggi ho il piacere di ospitare un'amica e una scrittrice: Filomena Cecere!
Ringrazio ancora l'autrice che mi ha concesso l'intervista e here it is:


Innanzitutto benvenuta su Forgotten Pages!! Vuoi presentarti ai lettori del blog e dirci qualcosa di te?
F.C.: Vivo nella campagna pontina, con mio marito Fabio, tre cani e una dozzina di gatti. A pochi passi dal mare, a pochi passi dal lago di Fogliano e dal Parco Nazionale del Circeo. Circondata dalla natura che mi dona la tranquillità che tanto amo. Sono un’insegnante di scuola primaria con una grande passione per la mitologia e per i romanzi fantasy e gotici. Curo, con lo scrittore Alfonso Zarbo, la collana fantasy “Spade d’Inchiostro” per la casa editrice Edizioni della Sera e, sempre con Alfonso Zarbo e con l’antropologo e scrittore Roberto Carlo Deri, la collana “Nocturna” che propone romanzi fantasy, gotici e di fantascienza, per la casa editrice GDS Edizioni. Curo inoltre le rubriche “Fantamix”, “Quintessenza” e “Le interviste” per il web magazine “I duri della palude”. Adoro leggere, dipingere e andare al cinema.

Come e quando è nata la passione per la scrittura? Quando hai capito che scrivere era quello che volevi?
F.C.: Nel 2006 avevo fatto dei sogni con personaggi e ambientazioni di quello che sarebbe diventato in seguito il mondo di Elidar. Quelle immagini continuavano a affollare la mia mente, ma la scrittura non era tra i miei interessi. La storia però continuava ad arricchirsi di particolari, tanto che in brevissimo tempo avevo costruito mentalmente il background dei protagonisti e degli antagonisti, delineato la struttura architettonica della città, creato le varie società dei popoli e la religione comune. Decisi allora di scrivere un racconto, ma capii subito che poche pagine non sarebbero bastate per completare una storia che si arricchiva continuamente di eventi. Mi lasciai semplicemente trascinare dalla fantasia scrivendo tutto ciò che mente e passione dettavano. Nacque così il primo romanzo della trilogia di Elidar. Da allora non ho più smesso di scrivere.


Cos'è la cosa che ti piace di più del tuo lavoro?
F.C.: Raccontare una storia che nasce ad ogni parola, ad ogni riga, ad ogni capitolo. È una sensazione unica. La mente si affolla di scene ed è come vedere un film che ti appassiona e ti catapulta in un mondo lontano dalla realtà. Quando il manoscritto poi prende corpo e si copre di una veste grafica che soddisfa allora ci si emoziona come i bambini quando ricevono un dono. Infine il rapporto con il pubblico, lo scambio di idee, il condividere la stessa passione.

Hai un particolare "rito creativo" che attui prima o durante la scrittura? Per esempio, ascolti musica?
F.C.: Amo scrivere nel silenzio. Senza distrazioni. La musica stessa lo sarebbe. Sono però un’abitudinaria: d’inverno mi accoccolo con il mio portatile davanti alla stufa o al camino, in compagnia della mia cagnetta Carlotta che dorme al mio fianco. Adoro creare davanti al fuoco con il tepore che mi riscalda. D’estate invece lavoro in giardino all’ombra di un grande tiglio profumato, con il cinguettio degli uccelli e il volo dei gabbiani.

Recentemente abbiamo potuto leggerti nell'antologia di racconti Stirpe Angelica, cosa puoi raccontarci dell'esperienza di lavorare insieme ad altri grandi scrittori italiani del genere fantasy?
F.C.: Quella di Stirpe angelica è stata un’esperienza magnifica. Io e Alfonso Zarbo, oltre ad essere autori di personali racconti a tema angeli, abbiamo anche curato l’antologia e questo ci ha dato la possibilità di consolidare maggiormente la nostra amicizia e le nostre affinità lavorative. Gli autori sono stati tutti grandiosi. Molto disponibili e hanno collaborato al progetto con un entusiasmo unico e contagioso. Persone speciali dotate di grande umiltà, eccezionale creatività e capacità di scrittura. Un’esperienza meravigliosa che io e Alfonso stiamo per ripetere, con nuovi scrittori per una nuova Stirpe.

Il tuo ultimo libro è Le streghe delle palude, in uscita a Marzo per la Gds Edizioni, cosa vuoi e cosa puoi dirci a riguardo?
F.C.: Le streghe della palude è un libro a episodi composto da quattro storie nate dai miei sogni. O forse è più corretto dire che sono elaborazioni di quattro incubi. “Ieri, oggi, domani”, “Libero arbitrio”, “La quarta sorella” e “Sabba”.
Le streghe sono protagoniste e ogni racconto è legato all’altro dalla narrazione in versi di colui che potrebbe dare l’idea di un antico cantastorie. Questa figura ha il compito di presentare ogni novella e di lasciare nel lettore curiosità e quesiti. L’ambiente in cui si sviluppano le vicende è la palude. Un luogo a volte familiare, a volte ostile. Naturalmente mi sono ispirata alla palude che storicamente copriva le terre pontine.
Il taglio narrativo è tetro e oscuro in puro stile gotico. Passato e presente spesso si fondono, come si fonde pure la realtà e l’immaginazione.
È un libro che esplora la natura femminile, che sottolinea la forza delle donne nell’affrontare le vicissitudini quotidiane. Racconta paure, sogni, sofferenze, passioni, frustrazioni e coraggio di donne moderne e del passato.
Il libro vanta la prefazione di Fabiana Redivo, grande scrittrice dell’esalogia del mago Derbeer (Editrice Nord), e la postfazione di Lucia Viglianti, regista e attrice teatrale, cantante e scrittrice (Senza fine e altri racconti, Ego Edizioni).
In quarta di copertina inoltre si fregia dei commenti di Paola Boni (La saga di Amon. L’evocatore, Casini Editore), Matthias Graziani (La stirpe del vento, Armenia), Fabiana Redivo e Lucia Viglianti.


Nella scrittura di questo tuo ultimo lavoro in particolare e in generale nella tua carriera di scrittrice hai mai voluto veicolare un messaggio per i tuoi lettori?
F.C.: Non mi prefiggo mai uno scopo, né di veicolare un messaggio né di insegnare una morale, tranne quello di scrivere una storia che possa piacere innanzi tutto a me e poi, si spera, anche agli altri. Mi è capitato spesso però che i lettori mi abbiano riferito di aver trovato insegnamenti, pensieri e dottrine. Ma è frequente che il fruitore trovi molte più espressioni di quante lo scrittore ne abbia pensate.


Bene, eccoci giunti all'ultima domanda, progetti per il futuro?
F.C.: Tanti progetti. Oltre all’impegno del tour promozionale de Le streghe della palude, ad aprile uscirà il primo di dieci volume per la collana “Le più belle storie della Bibbia”, La Creazione, scritto a quattro mani con Roberto Carlo Deri. A maggio invece sarà presentata una particolare antologia realizzata con il gruppo “I duri della palude”. Tra qualche mese spero di presentare il primo volume di un libro per bambini, inoltre sto scrivendo due romanzi, un gotico e un urban fantasy e sto lavorando a nuove antologie con racconti di scrittori noti del panorama fantasy italiano.

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