venerdì 29 novembre 2013

#FridayReads

Cari Lettori,
conoscete l'hashtag #FridayReads? E' un hashtag nato su Twitter e successivamente esportato su YouTube e in giro per il web attraverso il quale è possibile condividere le letture ci che terranno compagnia durante il week end. Partecipare è semplicissimo e potete farlo anche voi, commentando qui sotto :) Pronti?


Ho appena terminato di leggere Counting Shadows di Olivia Rivers, un fantasy che purtroppo non mi è piaciuto molto. Questo fine settimana però lo passerò in compagnia dell'ultima fatica letteraria di Lauren Kate, Teardrop, recentemente edito da Rizzoli. Domenica scorsa ho avuto l'occasione di incontrare di persona l'autrice durante il Milano Bookcity e devo dire che oltre ad avermi fatto un'ottima impressione mi ha incuriosito tantissimo. Teardrop, primo libro di una serie, è anche il primo libro della Kate che leggo. Vedremo come sarà, di certo la cover è magnifica!




Recensione - Counting Shadows

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

COUNTING SHADOWS
OLIVIA RIVERS
RED SPARROW PRESS
173 PAGINE
2,99 USD
EBOOK
(# 1 Duplicity)




Trama

L'anima gemella di Faye è tutto quello lei che dovrebbe odiare di più al mondo- un Angelo, un emarginato, un nemico. Ashe è solo un'altra imperfezione nella sua vita che in qualche modo rende, pero, tutto perfetto. Finchè non è assassinato.
Ora, con l'unica persona che ama strappata dalle sue braccia, Faye medita vendetta contro l'assassino di Ashe. La missione sembra impossibile, fino a quando non incontra Lor - un Angelo che assomiglia moltissimo al killer di Ashe. Arrogante e sfrontato, Lor è tutto quello che Ashe non era. Ma Faye scoprirà che Lor è legato al passato dell'amore della sua vita e che avrà bisogno di lui per trovare l'assassino di Ashe - anche se Lor è potenzialmente mortale.
Quando Faye scoprirà che il passato di Lor non è così limpido come pensava, dovrà affrontare una decisione impossibile: smettere la caccia e salvare la vita della sua gente o continuare a cercare vendetta per Ashe e mettere a repentaglio la vita della sua famiglia e di se stessa.

Commento Personale

*Grazie a NetGalley per avermi fornito una copia del romanzo in cambio di un'onesta recensione *

Counting Shadows è il primo romanzo che leggo di Olivia Rivers, giovanissima e prolifica autrice d'oltreoceano. Nonostante le interessantissime premesse iniziali - siamo di fronte a un fantasy con pesanti contaminazioni di urban all'interno- che hanno reso il romanzo estremamente appetibile per la sottoscritta, purtroppo mi tocca dover dire che il libro non mi è piaciuto. Ho amato moltissimo il concetto di base, l'idea di fondo del testo. L'argomento della vendetta, la quest intrapresa dall'eroina - Faye- e le scelte che si trova a dover affrontare nel corso della narrazione suonano interessanti e accattivanti, ma purtroppo non si sono tradotte in maniera altrettanto convincente sulla carta. Lo svolgimento della vicenda rimane troppo nebuloso, poco approfondito e poco ingrassato di dettagli che avrebbero giovato enormemente a un'ambientazione così interessante e ambiziosa. Troppe domande senza risposta, troppi particolari che non coincidono, troppe false trame non concluse, troppo focus su scene che non conducono a nulla per quanto concerne lo svolgimento della storia. Il mondo evocato dalla penna della Rivers è debole e sfocato, seppur a tratti riesca comunque a emergere quasi con prepotenza dalle pagine. Assolutamente necessario era un background più denso e stabile, che doveva permette al lettore di essere introdotto gradualmente nello scenario in cui hanno preso vita le azioni dei protagonisti. La totale assenza di una mappa, ad esempio, e di spiegazioni riguardanti le varie razze che abitano il continente descritto è stato un passo falso da parte dell'autrice che, purtroppo, ha compromesso fin dall'incipit la buona riuscita della lettura e il mio personale coinvolgimento nella storia. Ciò ha, inoltre, determinato la mia estraneità come lettrice ai fatti narrati e non mi ha permesso di instaurare un rapporto empatico con nessuno dei personaggi che abitano le pagine di Counting Shadows. I personaggi, di fatto, sono l'altro punto dolente del romanzo anche se, in ultima analisi, non risultano poi così manchevoli come il precedente aspetto. La caratterizzazione è risultata buona quasi per tutti e, in complesso, ho trovato la protagonista e i co primari personaggi credibili e interessanti. Tuttavia, come detto precedentemente, mi è mancato un coinvolgimento empatico con ognuno di essi. Forse il problema è da riscontrarsi nel mancato approfondimento di determinati rapporti cruciali come quelli tra Faye e il padre, che ai miei occhi non sono risultati affatto credibili e hanno fatto perdere di credibilità anche alla protagonsita. Anche l'inserimento di molti personaggi secondari, utilizzati a uso e consumo dell'autrice, non ha certamente giovato a un miglioramento della situazione.
 E' bene però sottolineare che ho trovato, comunque, i personaggi della Rivers pieni di potenziale. Sistemandoli a dovere e utilizzandoli in maniera più consapevole, l'autrice può arrivare a grandi risultati dato che il materiale grezzo da cui parte è consistente. Onestamente mi sento di poter estendere questo discorso anche a molti altri aspetti del romanzo perchè , in conclusione, ho trovato Counting Shadows estremamente promettente anche se poco riuscito. Forse la brevità del testo non è stata congeniale al tipo di romanzo che l'autrice aveva in mente di scrivere e proprio questo ha determinato una serie di errori che si sono rivelati per me, lettrice, fatali. Olivia Rivers ha comunque un buon margine di miglioramento che solo il tempo potrà fare emergere. Il finale del libro, che termina un buon cliffhanger, mi ha lasciato con ancora un pizzico di voglia di continuare la storia di Faye e Lor; sono perciò abbastanza sicura di voler dare una seconda opportunità all'autrice.

Consigliato? Nel genere fantasy/fantastico esiste di meglio in giro.


Giudizio: 2/5

martedì 26 novembre 2013

Recensione - The shining girls

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno.

THE SHINING GIRLS
LAUREN BEUKES
IL SAGGIATORE
462 PAGINE
16,50 €
ED. BROSSURATA



Trama 
(dalla copertina)

Chicago, 1931. Prima di trovare la Casa Harper Curtis era uno dei tanti vagabondi in una città schiacciata dalla Depressione. Poi una voce lo attira in quella che sembra solo una villa in rovina, e la sua vita cambia per sempre. Le porte della Casa permettono di viaggiare nel tempo e lui incomincia ad assaporare le meraviglie del futuro. Ma Harper Curtis è anche un uomo violento e crudele, un sadico, e a farne le spese sono giovani donne, forti, indipendenti e ricche di talento. Come un cacciatore Harper le insegue attraverso le epoche, scovandole da bambine e tornando a ucciderle quando sono sbocciate, al culmine del loro splendore. Ora Harper Curtis è l'assassino perfetto, non può essere scoperto né fermato. Chicago, 1992. Kirby Mazrachi ha imparato bene la lezione da quando è stata assalita ed è sopravvissuta per miracolo. Il suo aggressore non è mai stato identificato. Nonostante il trauma emotivo, ha deciso che non vuole rimanere una vittima: l'unico modo per farlo è trovare chi l'ha attaccata e fermarlo. Il suo unico alleato è Dan, il giornalista che ha seguito il suo caso dopo l'aggressione. Lentamente, Kirby si rende conto che l'uomo a cui sta dando la caccia non è un semplice maniaco. Molte, troppe ragazze sono state uccise a Chicago. E ogni volta sulla scena del delitto sono stati trovati oggetti che non hanno spiegazione. Come può Kirby trovare e catturare un uomo che non esiste?

Commento Personale

The Shining Girls è il classico libro che ti chiama. Dallo scaffale della libreria, dalla pila di libri del comodino, dalle anteprime on-line. Però sono confusa, lo dico subito così ci togliamo il dente e non ci pensiamo più: non sono riuscita a capire se mi sia piaciuto o no, forse perchè non sono riuscita ad afferrare il quid del romanzo, ammesso che c'è ne sia stato uno. Il dilemma poi, è sempre lo stesso: letteratura di intrattenimento, messaggio tra le righe si o no? Esulando comunque da discorsi senza risposta, la mia perplessità resta. The shining girls è un libro estremamente accattivante, a partire dalla veste grafica per giungere, infine, al contenuto. Viaggi nel tempo, un assassino che non può esistere, una ragazza che non vuole morire. Chi, onestamente, non ne sarebbe intrigato? Il tutto, poi, è pensato ed esposto in maniera intelligente, questo bisogna senza dubbio riconoscerlo. Ci si sente effettivamente parte della vicenda, l'autrice guida nei meandri della sua storia con un pizzico di audacia e sfrontatezza e (quasi) sempre tenendo il lettore per mano. Inoltre, l'idea di fondo è un'autentica bomba. Tuttavia, non posso sottrarmi dal rendervi partecipe del mio disorientamento. Innanzitutto la grande mancanza di spiegazioni. Va bene rimandarle, posticiparle fino all'ultimo capitolo può essere un modo per tenere sui carboni ardenti il lettore e impegnarlo nella lettura, ma devono tassativamente esserci. Il rischio è che il romanzo si percepisca zoppo, orfano di regole, background e sfondi necessari (almeno per me) a un completo inquadramento della storia. Non so se l'effetto sia stato voluto o meno, ma questo è esattamente ciò che ho percepito: un romanzo sfuocato che, appena si cerca di includere in una qualche panoramica, sfugge e lo si riesce a osservare solo con una visuale periferica. In The shining girls ci sono tante domande, forse troppe, che rimangono senza risposte. Tanti passaggi criptici che non sono spiegati,  innumerevoli riferimenti difficili da cogliere a una prima lettura e che spiazzano alquanto, a mio parere,  l'incauto lettore. Mi viene spontaneo fare un paragone, forse perché i romanzi in qualche modo si assomigliano, almeno nel tema dei viaggi temporali, con L'uomo di Primrose Lane. Nel romanzo di Renner, per quanto possa essere stato percepito come ingarbugliato dalla grande maggioranza del pubblico, un di tentativo di spiegazione c'è, una soluzione è abbozzata, una risposta è data. Nel libro della Beukes no. E questo non mi è piaciuto, lo dico chiaro e tondo. La fuggevolezza della storia non è stata di mio gradimento perché un thriller non andrebbe, nella maggior parte dei casi, interpretato. 
Altro elemento traballante del libro è la sua struttura. Capitoli alternati, come i POV. Avanti e dietro nel tempo, secondo una concezione nota solo all'autrice che non si degna di spiegarci. Ho fatto fatica a starci dietro, a incastrare tutte le tessere del puzzle nell'ordine giusto (sperando che lo sia stato), a collocare ogni passaggio nella giusta dimensione temporale. Niente, tutto sommato, che probabilmente non si possa risolvere con una seconda rilettura, ma che mi ha infastidito come lettrice. Ancora una volta il libro ha esulato dal mio controllo, mi è scivolato dalla mente e l'idea di fondo è che, in qualche modo, sia stata raggirata. Per non parlare del finale. Il finale non finale più criptico e incomprensibile, frettoloso e mal gestito di questo 2013 di letture. 
Detto ciò è chiaro che il romanzo non mi abbia entusiasmata più di tanto. Mi aspettavo di più? No. Me lo aspettavo diverso? Forse. Sicuramente avrei preferito più rifinitura nella storia e nei particolari. Più "cura" e attenzione verso il lettore. Ho trovato il materiale grezzo molto valido e intrigante, peccato per la forma che ha assunto infine.

Coinvolgimento

Buono e costante perché ho sperato fino in fondo di avere delle risposte. La cosa tragica è stata il finale che mi ha lasciato a bocca completamente asciutta. Il romanzo comunque scorre, lo stile permette una lettura fluida e piuttosto veloce. L'idea di base è buona perciò ho sperato in una stabilizzazione della situazione che però non c'è stata. 4/5

Stile

Rozzo, aspro, spezzato. Non è il mio preferito ma lo trovo abbastanza adeguato al tipo di romanzo e agli avvenimenti anche se alcune scene le ho trovate davvero molto crude e violente, forse un po' troppo. Il narratore onnisciente non mi ha fatto impazzire, così come i dialoghi che non sono decisamente il punto di forza dell'autrice. 3/5

Personaggi

La parte migliore del romanzo. Mi sono piaciuti moltissimo, praticamente tutti. Splendide rappresentazioni, perfettamente sagomate e caratterizzate. Sono risultati così veritieri, con i loro contrasti e tormenti interiori, da essere sorprendenti. Kirby è un personaggio che ho ammirato e amato fin da subito. La sua voglia di vivere è stata davvero commovente e straziante. Incredibile per certi versi. Così come il suo coraggio. Cattivo e terribile Harper. Uno dei migliori villain!Ottime tutte le interazioni.  5/5

Vicenda

Ottima l'idea di fondo, purtroppo la lacuna maggiore del romanzo - ovvero le mancate spiegazioni - non mi hanno permesso di assaporarla fino in fondo. Sottotono il finale che ho trovato estremamente frettoloso e mal gestito. Un vero peccato! 3/5

(Cover & Edizione: Bellissima la cover! Mi piace davvero molto, molto più della prima versione originale. Edizione curatissima, non ho riscontrato refusi e la qualità della carta è davvero ottima!)



Consigliato? Nì. Consigliato (o perlomeno dategli una possibilità) se amate i viaggi nel tempo e i thriller come argomenti. Sconsigliato se siete facilmente impressionabili.

Giudizio: 3.75 /5


venerdì 22 novembre 2013

#FridayReads

Cari Lettori,
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Questo week - end mi farà compagnia The Shining Girls di Lauren Beukes, un thriller molto particolare che parla di viaggi nel tempo, edito Il Saggiatore! Per ora il tutto sembra molto promettente, tuttavia non mi sbilancio troppo e attendo il finale per potervi rivelare il mio giudizio complessivo. Il libro inoltre è stato opzionato per una trasposizione cinematografica quindi...speriamo bene! :)



giovedì 21 novembre 2013

Recensione - Just one day

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

JUST ONE DAY
GAYLE FORMAN
DEFINITION
ED. ECONOMICA
6,99 £
370 PAGINE
(#1 Just one day)

Per maggiori info QUI


Commento Personale

Mi  avevano avvertito che la Forman creava dipendenza, che le sue storie avrebbero avuto un qualcosa in più, che la lettura si sarebbe  trasformata in qualcosa di indimenticabile. Ma io non ci avevo creduto. O meglio, ero scettica e molto per l'esattezza, perchè quando si arriva a leggere tanti libri all'anno, diventa sempre più difficile e complicato trovare qualcosa capace di scaldare il cuore come la prima lettura. Dannatamente difficile, aggiungerei. Però Gayle Forman ce l'ha fatta. Leggere le sue parole non è stato- come avevo immaginato- come affrontare un incendio appiccato con la  benzina, non c'è stata una fiammata che mi ha avvolta e conquistata immediatamente. E' stato piuttosto un processo lento ma inesorabile, come la debole luce che un lumicino proietta, sempre in bilico tra la fiamma e l'esaurimento ma capace, infine, di dissipare anche le tenebre più buie. Il mio innamoramento con l'autrice è stato dunque lento e graduale e, come nelle migliori storie d'amore, anche conflittuale. Questa, ve lo dico già da ora, sarà una recensione di parte, sconclusionata e probabilmente del tutto inadeguata a esprimere a pieno la complessità delle emozioni che Just one day mi ha regalato, ma capitemi: avevo l'assoluto bisogno di parlarne con qualcuno!
Primo libro di una duologia già completa (grazie al cielo!), Just one day è un romanzo semplice, la cui forza risiede nei sentimenti che è capace di evocare nel cuore di legge. Niente idee astruse e innovative, niente magia o esseri sovrannaturali questa volta, ma solo quella che si chiama vita. Just one day è la storia di due ragazzi che si incontrano e si innamorano. Chiamatelo caso, destino o... incidente. E' la storia di una separazione traumatica e della difficoltà di rintracciare qualcuno nell'era tecnologica di facebook. Ma non solo. E' anche la storia di un'amicizia e della sua evoluzione. E' una storia sui cambiamenti e sulla scoperta di se stessi. Del punto di rottura di qualcosa che si credeva duraturo e che invece non lo è. E' la storia del rapporto madre -figlia e di tutto il mondo che ci sta dietro. E' una storia di consapevolezza e di coraggio, perché per cambiare le cose ci va sempre una certa dose di audacia.
 Ci sono dentro così tanti argomenti , così tanti aspetti che sono toccati nel corso della narrazione, che è impossibile elencarli tutti, e comunque risulterebbe inutile. Quello che posso dire - ed è anche quello che c'è da sapere- è che il mondo evocato dall'autrice è così ricco e così vario, così palpitante e tridimensionale che risulta, in ultima analisi, vero. Autentico. E questa è una costante dell'intero romanzo, che si ritrova non solo nell'ambientazione o nello svolgimento della trama ma anche, e sopratutto, nei personaggi. Allyson è un personaggio fantastico, che ho amato dal profondo del mio cuore e con il quale mi sono sentita totalmente in sintonia. Mi ci sono rispecchiata davvero tantissimo e ho sentito un profondo coinvolgimento come non mi capitava da tempo con un personaggio letterario.
Tutto questo realismo, insomma,  mi fatto sentire coinvolta, vicino ai protagonisti e parte integrante della storia. Ho adorato poi, come l'autrice non si sia fermata solo a raccontare la storia d'amore che comunque ha (ovviamente) un ruolo preponderante all'interno del romanzo, ma abbia spaziato anche su altri argomenti come l'amicizia, che io trovo sia sempre un argomento poco trattato o relegato in secondo piano in questo genere di libri e il rapporto tra genitori e figli. E poco importa che, tutto sommato, gli argomenti risultano pochi originali,  perchè è proprio nella capacità dell'autrice di discutere di temi così comuni ma innovandoli che risiede la bellezza di questo libro. 
Gayle Forman, inoltre, è riuscita a spiazzarmi molte volte nel corso di queste trecentosettanta pagine. Il libro è letteralmente imprevedibile, nonostante quello che si possa pensare riguardo i temi trattati, e quando dico imprevedibile intendo proprio dire che la mascella vi cascherà e vi mangerete tutte le unghie dall'attesa di scoprire cosa accadrà nel capitolo successivo! Un esempio? Mi aspettavo di leggere una storia d'amore, volevo leggere un romance contemporaneo, ma dopo cento pagine il personaggio maschile sparisce per ricomparire solamente nell'ultimo capitolo e nel mentre  l'autrice ci racconta di di amicizie finite, soggiorni al college disastrosi e di spettacoli teatrali di Shakespeare!  
Ho detto prima che durante la lettura mi sono anche arrabbiata e mai aggettivo fu più giusto di questo. A un certo punto ero così arrabbiata con l'autrice che ho quasi pensato di chiudere il libro e leggere altro. Eppure, ora che lo guardo dallo scaffale della libreria posso dire, senza pudore alcuno, di  amarlo così tanto... come è possibile?! Forse la risposta è che Just one day  mi ha riempito di emozioni, mi ha avvolto con la sua storia e mi è entrato nel cervello con i suoi protagonisti. E questo è il motivo per cui mi è piaciuto così tanto, la ragione per la quale ha saputo suscitare in me sentimenti così contrastanti. Mi ha circondato di emozioni forti e questo, credo, sia il segno più evidente della sua validità come romanzo. Ed è anche  per questo che non posso fare altro che consigliarvelo. 
Leggete questo libro, innamoratevi di questo romanzo, sognate il vostro incidente e lasciatevi trasportare dall'amore!! Non resterete delusi.

Giudizio: 5 /5


lunedì 18 novembre 2013

How I Read - Tag

Cari Lettori,
buon inizio di settimana! In questo freddo e piovoso lunedì di Novembre ho deciso di proporvi un nuovo tag che ho visto recentemente girare parecchio su YouTube. Purtroppo la mia timidezza cronica non mi permette di farvi un bel video e quindi dovrete accontentarvi delle mie risposte scritte :)
Il tag ha a che fare con la lettura e con il modo in cui ci rapportiamo a essa. E' un po' più serio rispetto a quelli che vi ho proposto ultimamente, ma spero che possa interessarvi lo stesso! Partiamo dunque!

1- Come scopri/ ti informi riguardo ai nuovi libri da leggere?

     Sono una blogger, quindi Internet è la mia principale fonte di informazione per quanto     riguarda le nuove uscite che vorrei leggere. Principalmente seguo altri blog che parlano di libri, seguo youtubers che hanno canali dedicati ai libri, navigo spesso sui siti delle case editrici e ricevo le loro newsletter e questo è sostanzialmente come scopro nuovi libri italiani. Per quanto riguarda quelli inglesi, invece, utilizzo tantissimo Goodreads su cui leggo recensioni e pareri e anche YouTube.



2- Come sei entrata in contatto con il mondo della letteratura?

      In casa da me non legge nessuno perciò, quando ero molto piccola, i libri non erano una merce facile da trovare! Mia mamma mi raccontava delle storie e qualche volta leggevamo insieme qualche libro per bambini, ma nulla di più. E' stata la mia maestra di italiano delle elementari che mi ha introdotto nel magico mondo dei libri, facendomi capire come ogni libro era un portale per un viaggio unico e inaspettato. Durante gli anni delle medie ho trascurato un po' la lettura, anche se non posso dire di aver mai davvero smesso da quando ho imparato a leggere. Il periodo del liceo è stato, invece, il ritorno del grande amore per i libri e la lettura e l'idillio dura fino ad ora! :P

3- Come sono cambiati i tuoi gusti in fatto di libri crescendo?

      Quando ero più piccola non posso dire che avessi dei gusti! Leggevo praticamente tutto quello che mi capitava a tiro. Crescendo ho capito meglio come funzionava la cosa! Il mio primo amore è stato comunque per il genere fantasy, quello classico con elfi, nani e regni incantati. Poi mi sono spostata verso l'urban fantasy e il paranormal romance e contemporaneamente ho scoperto i thriller. Ho tentato la sortita anche verso altri generi come la fantascienza, ma non è andata molto bene! Oggi cerco di diversificare  più che posso le mie letture anche se non sempre ci riesco, alternando storici, contemporanei, fantastici e ya.

4- Quanto spesso compri libri?

      La domanda del secolo!! :D Non ho una cadenza fissa, ma generalmente la cosa funziona più o meno così: compro, compro, compro e compro fino a quando non mi vergogno di me stessa e la pila di libri da leggere mi guarda sempre più minacciosa e, qual punto, cerco di leggerne almeno un paio (tanto per mettere tacere la coscienza!) prima di fare nuovi acquisti! In generale comunque, direi che non ho piano di acquisti, vado molto a sensazione: se trovo qualcosa che mi interessa lo compro e poi sono più felice!

5 - Come sei entrata in contatto con il mondo del Booktubing?

      Non posso ovviamente considerarmi una BookTuber, ma posso dire che mi piace moltissimo guardare i video di libri, mi rilassa in qualche modo e mai dire mai, magari aprirò un canale anche io, un giorno!

6- Come reagisci quando non ti piace la fine di un libro?


     Brutta cosa! Comunque la risposta è duplice. Se il libro fa parte di una serie e so per certo che c'è un seguito, cerco di non rimanerci troppo male. Solitamente tendo sempre a dare una seconda possibilità all'autore o all'autrice e quindi mi autoconvinco che il  libro successivo sarà migliore! Se invece il romanzo è autoconclusivo o è il finale di una serie, allora la cosa si fa decisamente drammatica! Fortunatamente non mi è capitato spesso di trovarmi in questa situazione, però ci rimango molto male. Mi sento delusa e presa in giro. Quello che faccio è quindi chiudere immediatamente il libro e incominciarne un altro!

7- Quanto spesso dai una sbirciatina all'ultima pagina del libro per vedere se finisce bene?

ahahahhahh, beccata!!! Ogni tanto mi capita di dare una sbirciatina in avanti per vedere come si evolve la situazione, ma non leggo mai la fine del libro. Piuttosto leggo qualche riga di qualche capitolo che si trova più avanti rispetto al punto in cui sono ma mai, mai, la fine. In ogni caso, però, cerco di limitarmi perchè so che non dovrei!

8 - Quante persone taggerai e chi sono?       

       Tutti i lettori del mio blog :)

E questo è tutto, cari Lettori! Piaciuto?
Se anche voi volete partecipare scrivetemi qui sotto le vostre risposte^^  oppure lasciatemi il link ai vostri blog, passerò a leggervi con molto piacere!



sabato 16 novembre 2013

Recensione - Everbound

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

EVERBOUND
BRODI ASHTON
SIMON PULSE
 9,99 £
ED. ECONOMICA
(# 2 Everneath)

Per altre info QUI.


Commento Personale

Everbound è il secondo libro della trilogia dedicata all'Everneath,un mondo parallelo, l'aldilà dei mortali, da cui  prende il nome la serie. Ma l'Everneath non è assolutamente come si pensa. E' un mondo a sè, con le proprie regole da rispettare e i propri dogmi. Con le sue leggi e i suoi tabù. E' il posto in cui vivono gli Everliving, esseri che hanno scoperto il segreto dell'immortalità, e le Ombre che sono sostanzialmente materia oscura e incontrollabile. L'Everneath vive grazie all'energia che viene trasferita da everliving a everliving o che, molto più frequentemente, viene rubata dagli esseri umani che scendono volontariamente (e più o meno consapevolmente) nell'Everneath diventando Forfet - ovvero la fonte di alimentazione- del proprio Everliving. 
Queste sono le premesse al mondo creato dall'autrice. Un mondo complesso e articolato che spiegato così non sarebbe dispiaciuto nemmeno a me, dico la verità. Il problema è che per riuscire a spiegare tutto ciò l'autrice ci ha messo un libro intero (il primo) e non è nemmeno riuscita a farlo in maniera lineare e chiara. A tutto ciò bisogna aggiungerci la storia della protagonista, Nikki, che ritorna sulla Terra dopo essere stata per un secolo il Forfet del bello e dannato (e immortale) Cole e che è inconcepibilmente sopravvissuta alla sua gita fuori porta. Ora, non mi dilungherò moltissimo sul primo romanzo che, per inciso, non mi era piaciuto nemmeno un po', vi basti sapere che le conclusioni tirate dalla sottoscritta, dopo la lettura dell'esordio di Brodi Ashton (e quindi anche quelle con cui mi sono apprestata a leggere questo libro), sono state essenzialmente due:
- numero uno: l'autrice ha una gran confusione in testa. Ciò si riscontra maggiormente nel world building, che traballa a più non posso e nell'apatia dei personaggi, che letteralmente non fanno nulla per tutta la durata del libro, perennemente indecisi su quale azione compiere.
-numero due: l'autrice non ha capito che, affinchè un romanzo possa dirsi retelling e per di più mitologico, non basta inserire personaggi che si chiamano Euridice e Orfeo, ma bisogna costruire attorno a loro un "qualcosa". Non so se mi sono spiegata.
Detto questo, ho deciso comunque che volevo dare un'altra opportunità alla storia. Forse perchè ero morbosamente curiosa di scoprire cosa l'autrice si sarebbe inventata questa volta o forse perchè, inconsciamente, speravo in un miglioramento. In ogni caso posso dire, con il senno di poi, di aver fatto bene a prendere il seguito. Brodi Ashton, in questo suo secondo lavoro, migliora decisamente sotto diversi punti di vista. Innanzitutto l'azione. Finalmente, dopo un intero libro perso in inutili speculazioni, la protagonista fa qualcosa di concreto, non si piange addosso per il novanta per cento del suo tempo e usa il cervello per escogitare una qualche azione. Poi, il mondo creato dalla penna dell'autrice. Nonostante credo sia - a questo punto- d'obbligo che qualcuno spieghi alla signora Ashton che non può, ma proprio non può, usare deus ex machina a suo piacimento, nè tanto meno abbondare nell'utilizzo di quest'ultimi, devo riconoscere che questa volta l'ambiente evocato e il mondo, in cui prendono forma i movimenti dei personaggi, è stato originale e gradevole da leggere. Una certamente non inedita discesa all' inferno (che risulta oltre tutto molto semplificato), ve lo concedo,  ma  che tutto sommato si è rivelata essere una lettura piuttosto buona e godibile. Anche i personaggi mi sono piaciuti di più perchè hanno finalmente dimostrato uno spessore non trascurabile e hanno assunto identità proprie e ben definite. E da ultimo il finale. Finalmente un ending degno di questo nome!!!
In conclusione, quindi, posso dire che a sorpresa il romanzo mi è piaciuto, l'ho trovato superiore al primo e sono contenta di non aver lasciato perdere la storia. Certo, ci sono ancora molti aspetti che devono essere migliorati, ma la strada imboccata da Brodi Ashton è quella giusta e ora...rimango in attesa del terzo e ultimo libro della trilogia!

Consigliato? Da leggersi esclusivamente dopo aver letto il primo della trilogia, altrimenti rischiate di non capirci nulla! :P In ogni caso, consigliato solo a chi è piaciuto il primo romanzo o a chi, come me, ha subodorato qualcosa di interessante nel precedente lavoro.

Giudizio: 3.5/5




venerdì 15 novembre 2013

#FridayReads

Cari Lettori,
conoscete l'hashtag #FridayReads? E' un hashtag nato su Twitter e successivamente esportato su YouTube e in giro per il web attraverso il quale è possibile condividere le proprie letture che terranno compagnia durante il week end. Partecipare è semplicissimo e potete farlo anche voi, commentando qui sotto :) Pronti?

Ho appena terminato la lettura di Everbound di Brodi Ashton, secondo libro della trilogia Everneath e devo dire che non mi è affatto dispiaciuto! Ma ve ne parlerò meglio prossimamente, in una recensione.
Il libro che invece mi accompagnerà durante il week end sarà Just one day di Gayle Forman. Avevo proprio voglia di una lettura contemporanea, romantica e -perchè no?- anche un po' drammatica!






mercoledì 13 novembre 2013

Recensione - Il mio cuore cattivo

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

IL MIO CUORE CATTIVO
WULF DORN
CORBACCIO
347 PAGINE
14,90 €
ED. RILEGATA



Trama
(dalla copertina)

C'è un vuoto nella memoria di Dorothea. Quella sera voleva uscire a tutti i costi ma i suoi l'avevano costretta a fare la babysitter al fratello minore mentre loro erano a teatro. Ricorda che lui non ne voleva sapere di dormire e urlava come un pazzo. Ricorda una telefonata che l'aveva sconvolta, ricorda di aver perso la testa, e poi più niente. Più niente fino agli occhi sbarrati del fratellino, senza più vita. C'è un abisso in quel vuoto di memoria, un abisso che parole come "arresto cardiaco" non riescono a colmare. Perché la verità è che lei non ricorda cosa sia successo. Solo adesso, dopo mesi di ospedale psichiatrico, di terapie, di psicologi, ha raggiunto faticosamente un equilibrio precario. Ha cambiato casa, scuola, città: si aggrappa alla speranza di una vita normale. Ma una notte vede in giardino un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto e poi scompare senza lasciare traccia. E quando, dopo qualche giorno, Dorothea scopre l'identità del ragazzo e viene a sapere che in realtà lui si sarebbe suicidato prima del loro incontro, le sembra di impazzire di nuovo. I fantasmi del passato si uniscono a quelli del presente precipitandola in un incubo atroce in cui non capisce di chi si può fidare, e in cui la sua peggiore nemica potrebbe rivelarsi proprio lei stessa...

Commento Personale

Quarto libro dell'autore tedesco che leggo. Ricordo ancora con molto piacere quando, un po' più di tre anni fa, ho letto il libro d'esordio di Dorn: La psichiatra. Ho intrecciato indissolubilmente questo ricordo all'apertura del blog e forse, oppure no, è proprio per questo motivo che Wulf Dorn è un autore a cui mi sento particolarmente legata. Oltre ad apprezzarlo come autore di thriller psicologici, infatti, ogni volta che esce un suo libro torno sempre indietro nel tempo a quel settembre del 2010. Tuttavia, i dolci e teneri ricordi della mia vita da blogger non cambiano quello che per me è un dato di fatto: Wulf Dorn è un ottimo autore di thriller e un valido autore di fiction. Un conoscitore profondo della psiche e del comportamento umano e sì, anche uno dei miei autori preferiti. Fino ad adesso non ho mai avuto di che pentirmi per quanto riguarda i suoi scritti. Ognuno di essi è stato a suo modo particolare, davvero avvincente da leggere, un viaggio gratuito tra i recessi del cervello e i suoi bizzarri meccanismi di funzionamento. Fino ad adesso, per l'appunto. 
Purtroppo, sebbene anche questo suo quarto lavoro parta con premesse interessanti, devo ammettere che l'ho trovato leggermente sottotono rispetto ai precedenti lavori. Intendiamoci, non stiamo parlando di un fiasco totale e colossale, ma poichè sono abituata ad assegnare a Dorn il massimo del punteggio, queste quattro stelline sono decisamente inferiori al numero che credevo di spuntare anche questa volta.
Quello che amo maggiormente di Wulf Dorn come autore è quel marchio di fabbrica che contraddistingue ogni suo lavoro e contemporaneamente come, a ogni nuovo testo, quel marchio riesca a declinarsi in qualcosa di nuovo e inedito. Sotto questo punto di vista Il mio cuore cattivo non fa assolutamente eccezione.  Anche in questo libro, infatti, abbiamo una protagonista alle prese con la sua psiche, per di più inaffidabile, ma se detto così può sembrare qualcosa di già letto, ecco che l'autore si rinnova utilizzando come main character un'adolescente. Altro elemento che adoro -e che anche in questo non manca- è la presenza di piccoli rimandi ai precedenti lavori dell'autore, per esempio personaggi che ricompaiono, località geografiche che ritornano (o dalle quali, come in questo caso, si scappa). Insomma, nulla di incomprensibile per chi inizia a leggere i libri in ordine sparso, ma una piccola chicca per chi, invece, li ha letti tutti dall'inizio alla fine.
Tuttavia, come dicevo prima, c'è stato qualcosa in questo suo ultimo lavoro che non è riuscito a farmi scattare la scintilla come nei precedenti. Qualcosa che si è inceppato nel delicato meccanismo che sta dietro la costruzione di un thriller psicologico e che non mi ha convinto fino in fondo. Forse perchè, già da metà libro, ho individuato (strano ma vero!!!) il responsabile, o forse perchè è mancato - almeno a mio avviso- quel colpo di scena finale alla Dorn che ogni volta a fine romanzo rimescolava le carte in tavola e anche il mio cervello. 
Da buona scribacchina delle mie emozioni suscitatemi dalla lettura devo però riportare la suggestione e quel brivido di paura che mi ha colto durante la lettura della parte centrale del romanzo, di notte, mentre fuori tirava un ventaccio gelido! Ecco quella, forse, è stata la parte che ho apprezzato maggiormente dell'intero libro: quello strano balletto tra realtà e allucinazione che ha minato, anche se solo per poco, ogni mia certezza di lettrice.

Coinvolgimento

Molto buono! Indubbiamente Dorn sa come catturare il lettore. I capitoli brevi, la suspense evocata dall'autore e i colpi di scena mediamente distribuiti sono un ottimo motivo per girare le pagine del libro. 5/5

Stile 

Come sempre adatto al tipo di romanzo. Diretto, lineare e incisivo senza grandi descrizioni ma perfetto per delineare la scena nella mente del lettore. In questo particolare romanzo però è molto giovanile e colloquiale, diretta conseguenza dell'uso del POV scelto (la protagonista, Doro, ha diciassette anni). 5/5

Personaggi

L'uso di Doro come protagonista mi ha spiazzato, lo ammetto. Però non mi è dispiaciuta come scelta. L'ho trovato un personaggio molto forte caratterialmente, nonostante tutte le disavventure che passa, e davvero molto coraggiosa. Non posso dire di rispecchiarmi in lei e,  forse per questo, non posso nemmeno dire di essere riuscita a entrare completamente in sintonia con il suo personaggio, però mi è davvero piaciuto leggere la sua storia! 5/5

Vicenda

Forse è il punto dolente dell'intera situazione. Parte molto bene, con premesse interessanti e svolgimento altrettanto stimolante. Il climax di tutto però non mi ha convinto, lo ammetto. La parte i cui Doro arriva alla soluzione della vicenda è stata, a mio avviso, troppo basata su intuizioni e collegamenti mentali astrusi per risultare davvero credibile. Doro, per ottenere questo risultato, si affida moltissimo sulla sua condizione di sinestetica e questo non mi è piaciuto. Nei precedenti romanzi dell'autore c'era sempre una spiegazioni più scientifica o psichica dietro tutto e quella, a mio modesto parere, era il vero punto di forza dei suoi romanzi!
3/5

(Cover & Edizione: Non mi è piaciuto il cambio di traduttore che la casa editrice ha operato. Ditemi quello che volete ma io ho percepito che lo stile di traduzione non era lo stesso dei precedenti libri (l'uso di alcuni termini antiquati si poteva, secondo me, evitare benissimo.) Detto questo, la cover  mi piace, molto più dell'originale!4/5)



Consigliato? In ogni caso sì. Consigliato a chi ha letto altro di Dorn. Se volete invece avvicinarvi a questo autore, vi consiglio in particolare di iniziare da La psichiatra.

Giudizio: 4.5/5


martedì 12 novembre 2013

Made in Italy: Rebirth

Cari Lettori,
oggi sono felice di segnalarvi un romanzo tutto italiano che potrete trovare in libreria e on-line a partire da Dicembre.

Rebirth
Matteo Zapparelli
Sogno Editore
404 pagine
14,90 €
(#1 Wolf Lineage Saga)
Maggiori info


Da millenni in ogni angolo del mondo si combatte una guerra segreta e sanguinosa tra i Figli di Argo, un'antica stirpe di licantropi, e l'oscuro Ordine della Croce d'Argento.
Una sola città vive in pace: Verona, la città dell'amore cantata da Shakespeare. Ma anche quest'ultimo baluardo sta per crollare, ora che l'Ordine schiera le proprie forze in un disperato tentativo di annientare il nemico. E la scia di sangue crescerà fino ad assumere le forme di un fiume in piena.
Nel mezzo di questo vortice di violenza, Etienne e Sara si incontreranno quasi per caso. Lui, licantropo apostata che ha voltato le spalle ai propri fratelli per amore di una donna. Lei, ragazza sognatrice che gli ruberà il cuore con i suoi grandi occhi verdi. E, mentre cala la notte e sorge la luna piena, gli ululati echeggiano e le spade si innalzano, Etienne dovrà lottare per salvare la donna che ama e offrire al mondo un ultimo barlume di speranza.

L'autore

Matteo Zapparelli è nato e cresciuto a Verona, meravigliosa città racchiusa tra le acque azzurre del Lago di Garda e la verdeggiante pianura padana. Città che, nonostante si aggiri per le sue vie da oltre trent’anni, non smette mai di stupirlo e di incantarlo.Accanito lettore fin da giovanissimo e appassionato di letteratura americana, apprezza scrittori e generi letterari tra loro diversissimi. Scrive fin da ragazzino: suoi racconti e poesie sono stati pubblicati su riviste, in antologie, e alcuni sono stati finalisti di premi letterari.
Laureato in architettura al Politecnico di Milano, da diversi anni collabora con singoli autori e case editrici in qualità di editor freelance, e nel 2011 ha dato vita a BooksDreamer Literary Agency, agenzia letteraria e service editoriale.
Ama gli animali, i boschi, le lunghe camminate all'aria aperta, la notte, i Coldplay e i Muse, i film dell'orrore, i romanzi di Preston&Child, e ha un debole per il tiramisù.
Nel 2012 ha pubblicato il bestseller Corner's Church, un thriller dalle tinte fosche ambientato nell'America dei giorni nostri, disponibile esclusivamente in formato eBook.

Dicono del libro

«Una storia incredibile, dal ritmo avvincente e serrato, e con personaggi davvero speciali! Questo romanzo vi porterà fino all'ultima pagina, e non saprete più staccarvene…»
Luca Azzolini, autore della saga di Evelyn Starr

E questo è tutto! 
A presto


lunedì 11 novembre 2013

Recensione - Wool

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

WOOL
HUGH HOWEY
FABBRI EDITORE
554 PAGINE
14,90 €
ED. RILEGATA
(#1 Silo; #1-5 Wool)



Trama
(dalla copertina)

Cosa faresti se il mondo fuori fosse letale e l'aria che respiri potesse uccidere? Se vivessi in un luogo dove ogni nascita richiede una morte e le tue scelte possono salvare vite o distruggerle? Questo è il mondo di Wool. In un futuro apocalittico, in un paesaggio devastato e tossico, una comunità sopravvive rinchiusa in un gigantesco silo sotterraneo. Lì, uomini e donne vivono prigionieri in una società piena di regole che dovrebbero servire a proteggerli. Il rispetto delle leggi è affidato allo sceriffo Holston, un uomo lucido e malinconico che vive nel ricordo della moglie scomparsa. Dopo anni di servizio integerrimo, un giorno, a sorpresa, rompe inaspettatamente il più grande di tutti i tabù e chiede di uscire, di andare fuori, incontro alla morte. La sua fatidica decisione scatena una serie di terribili eventi. A sostituirlo è nominato un candidato improbabile, un tecnico specializzato del reparto macchine: Juliette. Ora che il silo è affidato a lei, imparerà presto a sue spese quanto il suo mondo è malato. Juliette è abituata ad aggiustare le cose e vuole vederci chiaro: com'è nato il silo? E chi ha interesse a mantenervi l'ordine, tanto da arrivare a uccidere? Forse il silo è in procinto di affrontare ciò che la storia ha lasciato solo intendere e che i suoi abitanti non hanno mai avuto il coraggio di sussurrare. Rivolta.

Commento Personale

Io sono una credulona in fatto di letture. Lo ammetto. Mi basta leggere qualche commento positivo, qualche recensione entusiasta, per far pendere l'ago della bilancia in favore di quel determinato romanzo e decidere di leggerlo! Purtroppo questo è anche il metodo migliore per incappare nelle peggiori letture: la lettura è infatti qualcosa di soggettivo, si sa, e il suo buon esito dipende da svariati fattori che influiscono su quel determinato momento decretando così il giudizio finale. Per fortuna però che un pizzico di oggettività esiste anche in questo campo! Se si incappa in un testo scritto bene e di indubbio valore, infatti, difficilmente si otterranno pareri discordanti. Questo è certamente il caso di Wool, esordio narrativo dell'americano Hugh Howey, che cominciò a scrivere l'incip del suddetto libro niente di meno che in pausa pranzo!
A posteriori  posso dire di capire perfettamente il numero "esagerato" di commenti positivi riportati sul retro di copertina del volume e l'altrettanto votazione gigantesca ottenuta dal romanzo su Goodreads e...non posso fare a meno di unirmi al coro di ovazione che circonda questo libro!
Wool, che qui in Italia è arrivato come la raccolta dei primi cinque volumi della serie (in patria la pubblicazione è arrivata fino all'ottavo libro, se non erro), è un post-apocalittico/ distopico che parte quasi in sordina rispetto al restante svolgimento della storia. Sembra quasi di trovarsi in un libro già letto e già sentito, ma come in una camera degli specchi in cui l'immagine riflessa è distorta in mille maniera differenti, così Hugh Howey manipola, in infiniti maniere, la materia di partenza del genere per creare un intreccio che rende onore alla definizione di originale. Uno dei punti di forza del lavoro è sicuramente il setting. Il mondo creato dall'autore è così ben costruito e ben articolato, così solido e verosimile, che non si fatica nemmeno per un attimo a immaginarselo in tre dimensioni, proiettato direttamente nella propria testa dalle parole che si leggono. Un background così solido è stato fondamentale per riuscire a creare, in maniera altrettanto valida, i personaggi e i loro stessi movimenti, e per dotarli- infine- di quella stessa verosimiglianza del mondo evocato dall'autore.  
Wool  è, in ultima analisi, molto più di un semplice libro: è un universo parallelo al nostro, spostato temporalmente (o almeno presumo) ma parallelo e ugualmente complicato e profondo, che genera storie di uomini/personaggi in cui è facile perdersi e da cui è facile lasciarsi ingannare. Uso il verbo ingannare in maniera consapevole perchè tutti i personaggi del romanzo, esattamente come noi nella vita quotidiana, recitano una parte costretti dalle circostanze e dalle regole. Questo aspetto è sicuramente un altro punto che mi è particolarmente piaciuto durante la lettura, che ho molto apprezzato e che sono stata contenta di ritrovare come tema all'interno del libro. Come le norme e le regole, che devono essere necessariamente rispettate, condizionano la vita di qualcuno; come la loro stesa interpretazione definisce le persone stesse; come la disobbedienza alle stesse può ribaltare drasticamente una situazione; sono stati queste riflessioni che hanno fatto di Wool un romanzo diverso, molto più intenso rispetto ad altri appartenenti allo stesso genere e che, per questo motivo, ho apprezzato moltissimo.

Coinvolgimento

Molto buono. L'originalità e il solido background di cui si avvale il romanzo sono veramente il motore della storia. Inoltre, l'autore è stato bravissimo nel disseminare colpi di scena e rivelazioni nei momenti e nei punti strategici della vicenda, riaccendendo ogni qualvolta la voglia irrefrenabile di sapere in quale modo il personaggio di turno si sarebbe cavato via dall'impiccio in cui era finito! 5/5

Stile 

Buono! Non sono una fan di questo tipo di stile ma riconosco l'adeguatezza di quest'ultimo con il genere di romanzo e la sua compatibilità con le scene narrate. Forse, se devo proprio trovare un difetto, ho trovato le descrizioni un po' deboli, scolastiche se vogliamo, ma assolutamente nulla di illeggibile! Ottima la scelta dell'uso dei diversi POV che hanno conferito al romanzo un'inaspettata coralità, esattamente come l'utilizzo di una protagonista femminile. 5/5

Personaggi 

Mi sono piaciuti, anche se - purtroppo- non sono riuscita a entrare in sintonia con la protagonista e, se qualche volta è accaduto, non è mai durato per più di qualche capitolo! Dei personaggi che popolano queste pagine, ho amato profondamente, come ho avuto modo di dire precedentemente,  i loro chiaroscuri che mi ha permesso di renderli molto vividi nella mia testa e nella mia immaginazione. In particolare mi è piaciuto moltissimo (con mia stessa sorpresa!) Bernard, che è davvero un villain complesso e molto ben costruito, come non mi capitava di leggerne da un po'! 4/5

Vicenda

Molto originale, intrigante e costruita magistralmente. Il ritmo di lettura è mantenuto costante dai numerosi capovolgimenti di scena e dai punti di vista alternati e contemporanei. Se proprio devo trovare qualcosa che non mi è piaciuto fino in fondo, allora dico la storia d'amore che io avrei calcato un pizzico di più, e un minimo di spiegazioni in più riguardo alla storia passata che ha costretto gli abitanti della Terra nelle condizioni attuali!
In ogni caso però, è d'obbligo riconoscere all'autore la bravura per un intreccio ben costruito e bilanciato che si avvale, in parti uguali, di scienza e immaginazione. Un ottimo connubio, a mio parere. 4/5

(Cover & Edizione: Fantastica! Credo non ci siano proprio altri aggettivi da utilizzare in questo caso. Cover bellissima e ruvida al tatto, che da l'idea di qualcosa di polveroso e vecchio (io l'ho immaginata come le rovine del mondo di fuori descritto!) e che se rigirata si trasforma nella mappa del silo in cui è ambientato il romanzo! Edizione curata in cui non ho riscontrato errori o refusi)



Consigliato? Sì, decisamente consigliato se amate il genere! 
Giudizio: 4.5/5

venerdì 8 novembre 2013

Scottish Books - Seconda Parte

Cari Lettori,
ecco a voi la seconda parte del post dedicato ai miei acquisti libreschi scozzesi
Come vi avevo anticipato ieri, questa volta vi mostrerò i romanzi fiction su cui sono riuscita a mettere le manine. I libri sono normalissimi ya (la maggior parte) reperibilissimi in qualunque libreria, fisica e on line, ma ai quali io non ho saputo resistere all'acquisto mentre mi trovavo nelle storiche librerie di Edimburgo come Blackwell's, Transreal Fiction e Waterstone's :)

p.s anche se a qualcuno non sembrerà, mi sono dovuta contenere....lo spazio in valigia era quello che era!
p.p.s Abbiate pietà di me e della pessima qualità della foto!



  • Everbound di Brodi Ashton. Ultimo libro acquistato in aeroporto (lo so, sono terribile!) è il secondo capitolo della trilogia Everneath. Il primo romanzo mi aveva abbastanza delusa, ma ho deciso comunque di dare una seconda opportunità all'autrice. Vedremo come andrà!
  • Monument 14 di Emmy Laybourne. Comprato alla stratosferica cifra di 1,99 sterline, di questo romanzo non so assolutamente nulla, a parte quello che ho appreso dal retro di copertina e che mi ha intrigato moltissimo: quattordici ragazzi intrappolati in un supermercato e fuori l'apocalisse. Sounds interesting?
  • The summer I turned preatty di Jenny Han. Contemporaneo che sembra molto, molto carino. Ok forse un po' fuori stagione, ma carino!
  • Rebel Heart di Moira Young. Secondo libro della trilogia Blood Red Road. Il primo è stato anche pubblicato in Italia ma del seguito si sono ormai perse le notizie :| perciò ho optato per comprare la trilogia in lingua. Il primo libro fa parte del mio P5B e ho sentito tantissime critiche positive a riguardo!
  • Just one day di Gayle Forman. In realtà della Forman volevo acquistare la duologia di If I stay di cui ho sentito -anche in questo caso- solo cose buone, ma non era disponibile in nessuna delle librerie dove sono andata e quindi ho ripiegato sul primo volume di questa sua nuova serie. Il romanzo sembra promettere molte palpitazioni e lacrimoni!
  • The Falconer di Elizabeth May. Ambientato nella Edimburgo del passato mi è sembrato un acquisto doveroso, no? :) anche se credo di aver letto da qualche parte che il libro arriverà prossimamente anche in Italia.
  • Shadow and Bone & Siege and Storm di Leigh Bardugo. L'avevo detto  che trovavo l'edizione italiana di tenebra e ghiaccio un obbrobrio? No?! Ecco ora lo sapete. Le edizioni inglesi sono centomila volte migliori e il seguito (inedito per ora in Italia) è già pronto per essere letto! :P
  • The masque of the Red Death di Bethany Griffith. Che vi devo dire? La cover era magnifica, la trama post apocalittica era molto intrigante....devo aggiungere altro?!
  • All our yesterdays di Cristin Terril. Il primo amore non si scorda mai e quindi il time travel continua a essere uno dei miei generi preferito. Inoltre credo di aver perso il conto di tutte le volte che ho visto e sentito consigliare questo libro!
E questo è tutto! :)
Ho fatto una bella scorta, non mi posso proprio lamentare! Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate e se, magari, avete letto qualche libro di questi!

A presto!