giovedì 30 settembre 2010

Recensione - I Dodici

Cari Lettori,
dopo innumerevoli ostacoli e peripezie sono riuscite a terminare la lettura di una novità editoriale, da poco uscita nelle librerie. Sto parlando di

I DODICI
JASPER KENT
RIZZOLI HD
428 PAGINE
16.00EURO
HARDBACK
Sito dell'autore


Trama

Sono dodici. Hanno gli stessi nomi degli apostoli. Vengono da una terra selvaggia, la Valacchia, ai confini dell'Europa cristiana. Sono mercenari, si fanno chiamare Opricniki, come la guardia personale di Ivan il Terribile, combattono solo di notte, e la loro ferocia senza limiti gela il sangue ai nemici e agli alleati. Ma il capitano Aleksej Ivanovic Danilov e i suoi commilitoni non hanno alternative: è l'autunno del 1812, la Grande Armée ha invaso la Russia, e ogni mezzo è lecito pur di rallentare l'avanzata di Napoleone verso Mosca. Quando osserva gli Opricniki all'opera contro i francesi, Aleksej ripensa alle creature leggendarie che hanno terrorizzato generazioni di bambini russi: i vurdalak che torturano le loro vittime prima di dissanguarle. Forse non si trattava di leggende. E forse i nemici più pericolosi da affrontare non sono di questo mondo.

Commento personale:

Finalmente sono riuscita a girare l'ultima pagina di questo libro, che cominciavo seriamente a temere non avesse mai fine!!
Ci sono molte cose da dire su I Dodici, quindi non perdo altro tempo.

Innanzitutto, mi domando perchè, per quale oscuro e sadico motivo, la trama riportata sulla copertina deve svelare il perno principale attorno cui ruota tutto il libro?
Il nostro protagonista, ci mette 150 e passa pagine per scoprire che i Dodici sono vampiri, mentre il lettore lo sa dalla prima pagina. Le altre 150 pagine, sempre il nostro protagonista, le passa scervellandosi sulla cosa: come è possibile? Da dove vengono? Come mi devo comportare? ecc.
Ora io dico, è chiaro che non è colpa dell'autore, anzi se questa era la sua scelta perchè rovinarla così?
Risultato?In quelle 300 pagine io mi sono un po annoiata.

Altro tratto fondamentale del libro, che purtroppo sommato a quanto detto prima, appesantisce un po la narrazione è la caratterizzazione psicolgica dell'io narrante, del quale, essendo la narrazione in prima persona, conosciamo praticamente ogni minimo pensiero.
Anche qui, la cosa di per se non è negativa, ma nel complesso, appesantisce.

Nonostante ciò però, bisogna riconoscere a Jasper Kent l'originalità dell'idea in primis e alcune svolte narrative davvero ben congegnate, che non si possono non apprezzare.
Sopratutto il finale a mio avviso, risolleva parecchio le sorti del romanzo e lascia il lettore con una sorta di voglia di saperne ancora di più sul destino del protagonista.
Ho apprezzato poi l'ambientazione sia temporale, che spaziale: immischiare storia , vampiri e guerra è stato a mio avviso un colpo di genio!

Un'altro aspetto positivo è il protagonista: è ideato in modo molto realistico a mio avviso, mi ha dato l'idea di una sorta di antieroe per eccellenza, insomma tutto il contrario del classico eroi faccio-tutto-io che si trova oggigiorno nella maggior parte dei libri: ogni tanto è anche bello leggere delle debolezze, dei dubbi che possono passare nella mente dell'eroe di turno.

In definitiva quindi, peccato, peccato davvero per quella "soffiata" che secondo me, guasta parecchio la lettura di un libro che comunque merita.

GIUDIZIO: 4--/5

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