martedì 4 gennaio 2011

Recensione - Level 26

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!!


Trama:

Level 26" ha per protagonista Steve Dark, il massimo esperto nell'analisi della scena del crimine, sulle tracce di un assassino tanto efferato che la polizia ha istituito una nuova classificazione appositamente per lui. "Level 26" è un thriller come tutti gli altri: lo si può leggere in spiaggia o in aereo... ma là dove la storia tradizionale termina, ci si può immergere a un livello più profondo su www.level26.com, riservato esclusivamente ai lettori del libro. Ogni venti pagine circa, si avrà la possibilità di effettuare l'accesso a un "cyber-bridge": un filmato di tre minuti con attori di fama internazionale. I personaggi prenderanno vita, i particolari della scena del crimine balzeranno fuori dal monitor, e il sito web potrebbe persino chiedere un numero di telefono al quale l'assassino possa contattare personalmente il lettore.

Commento pesonale:

Scrivere questa recensione è per me alquanto complicato: ho tante idee nella testa e spero di farcela a scriverle come meritano!
Dunque,è bene precisare che durante la lettura del libro ho riscontrato alcune cose che mi sono piaciute e altre no.
Parto da quest'ultime:
innanzitutto NON leggete questo libro se siete deboli di stomaco o se non amate le scene eccessivamente esplicite( nella violenza).
 L'autore di questo libro è in primis un produttore cinematografico, perciò io direi che ha una naturale propensione per le visioni ad alto impatto scenico e questa è sicuramente una cosa che emerge durante la lettura.
Ora, di per se non sarebbe un male anzi, vorrebbe dire che la scena è tanto vivida da prendere forma sotto i tuoi occhi e infatti leggendo il libro sembra effettivamente più di "vedere" piuttosto che "leggere" i fatti narrati, ma unire questa a quella che per me è un'eccessiva violenza fa si che il tutto degeneri non più nel racconto di fatti atroci/malvagi commessi da un serial killer, da una mente malata; ma scada più che altro nell' intento di impressionare il lettore con ogni mezzo.
Uno stratagemma che ha volte, ho avuto come l'impressione venisse usato più per riempire pagine piuttosto che per calare il lettore effettivamente nella vicenda.
Io sono convinta che si possa e si debba scrivere di tutto e su tutto, ma bisogna avere anche un certo stile per  farlo altrimenti si finisce solamente nel grottesco.
Questo, unito al fatto,  che certe scene  personalemente le ho trovate surreali, mi ha guastato un po la lettura.
Inoltre, come ricordato, l'autore, (che non è di mestiere uno scrittore) scivola su fatti minimali ma essenziali, che secondo me rendono geniale e impeccabile un thriller. Piccoli accorgimenti a livello di trama, particolari che io avrei apprezzato se ci fossero stati.
Per esempio: Per vent'anni questo tizio ha eluso l'FB,I la CIA e mezza polizia in mezzo mondo, uccidendo un numero incredibile di persone e poi sul finale, diventa improvvisamente così stupido, da lasciare nell'inquadratura della videocamera con la quale manda un messaggio alla polizia, la finestra aperta sul panorama di Disneyland?? Cioè, come dire che la teoria della relatività è sbagliata per un segno??!?

é pur da riconoscere che di idee buone, indiscutibilmente questo libro ne era pieno: la figura dell'eroe tormentato che suo malgrado si ritrova a pareggiare i conti con il suo acerrimo nemico, un serial killer, tanto efferato da essere catalogato a parte da chiunque altro;l'idea del digi- thriller ovvero filmati ai quali si può accedere che rendono più viva la vicenda (anche se io personalemte non li ho visti e perciò nulla posso dirvi!) insomma un sacco di potenzialità sfrutatte a mio avviso malaccio.

In conclusione una lettura che consiglio solo agli amanti del genere, che permette pur tuttavia  con alti e bassi di calarsi nella vicenda.
Comunque distante parecchio dai grandi del genere.

coinvolgimento 4.5/5 
stile 3/5
personaggi 4/5
vicenda 3.5/5
(cover 4/5)

GIUDIZIO: 3.75


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