Il libro che abbiamo scelto è Il Diario proibito di Maria Antonietta di Juliet Grey edito Newton Compton (9.90 € per 370 pagine).
Oggi parliamo dei capitoli dal 11 al 20!
* Prima puntata (qui)
Sara: Confermo! Anche questi ulteriori 10 capitoli mi hanno entusiasmata. Trovo perfetto sia lo stile narrativo che i contenuti: è bello poter leggere un romanzo dove una figura storica inaccessibile al punto da dimenticarsi della sua umanità, sia invece descritta sotto una luce del tutto nuova, più modesta, più vicina al lettore!
Morna: Personalmente in quanto donna ho trovato difficile non immedesimarmi nei suoi problemi (che sono grosso modo gli stessi di oggi) e non sentire quell'affiatamento empatico che solo le giuste caratterizzazioni di personaggi sanno rendere così vivide! Oltre tutto ha solo 14 anni in questo punto della storia quindi è davvero impossibile non prenderla “in simpatia”!
Sara: L'empatia con la protagonista l'ho provata forte pure io, e se si prendono in considerazione i problemi che ha come ragazzina che diventa donna certamente sono comuni ad ogni epoca ed estrazione sociale. Invece i suoi problemi intesi come "doveri a cui deve fare fronte" non si possono (per fortuna) definire gli stessi di oggi, ma non dimentichiamoci che i matrimoni combinati in alcune parti d'Italia e in alcune famiglie esistono ancora, come la "mercificazione" della donna, quindi, sì, anche questi ultimi in un certo senso sono problemi non ancora del tutto estinti nella società moderna.
Morna: Mi sono piaciute anche le descrizioni e le ambientazioni. Sapevo già che la reggia di Versailles non era come la possiamo vedere oggi, ma al contrario, un posto prevalentemente molto caotico e abbastanza sporco, ma confesso che la scena della dama che si “libera ” nei corridoi di palazzo mi ha un tantino scioccato! u.u Per non parlare dei dettagli che l’autrice ci racconta riguardo il trucco e i profumi usati per nascondere la poco igiene personale!!
Sara: Ahahaha, la scena della "dama nei corridoi" ha scioccato anche me! Ho dovuto rileggere quel passaggio più volte perché non ero sicura di aver capito bene. Cioè, la cosa che proprio non riesco ad immaginare è il fatto che non esistessero i bagni, i wc. Ma come facevano??? Almeno i contadini credo (spero) che avessero una buca lontana dall'abitazione per sopperire a tale mancanza, ma i nobili che praticamente passavano tutto il loro tempo all'interno dei palazzi usavano solo pitali, oppure la facevano dove gli capitava? L'igiene personale doveva essere scandalosa, più ci penso e più mi sembra impossibile che delle persone potessero convivere con i miasmi che dovevano emanare. E poi il fatto che a corte ci fossero gatti che gironzolavano liberi e spruzzavano urine sulle pareti è un'altra cosa che mi ha lasciata sconcertata. Il fetore dell'urina del gatto maschio non castrato è praticamente indelebile anche dopo un'accurata pulizia (e lì non pulivano mai), io che sono abituata ad avere due gatti in casa entrambi sterilizzati e che usano le loro lettiere, non sporcano nulla e che sono profumati come si facessero il bagno tutti i giorni resto allibita al pensiero di come dovesse essere pungente l'odore lì dentro!
Morna: Altrettanto riuscite sono le descrizioni dell’etichetta di corte: non solo le ho trovate puntuali e mai noiose ma anzi utilissime per inquadrare a pieno il contesto della storia, ma le ho trovate anche approfondite. Come ho già detto l’idea che traspare dal testo è che l’autrice si sia grandemente documentata prima di cominciare la stesura e questo non può che essere un grandissimo punto a favore.
Sara: Concordo! E per essere sicura del grande lavoro che sta dietro alla stesura del romanzo sono anche andata a verificare su wikipedia e su altri siti la veridicità di alcune cose narrate e tutto combacia, anche alcuni particolari che pensavo fossero inventati... invece sono proprio tratti dalla realtà! Un ulteriore punto in più a favore della lettura del romanzo rispetto ai freddi e noiosi testi scolastici.
Morna: Non so te, ma a me alcune scene mi hanno ricordato tantissimo il film Marie Antoinette di Sofia Coppola che avevo molto apprezzato all’epoca in cui lo guardai. Per esempio tutta la remise che Maria Antonietta è costretta ad affrontate per passare dal suolo austriaco a quello francese nel quale non può portare neanche la biancheria intima (perché austriaca) e il suo adorato cagnolino Mops! Anche se lo sapevo già la storia mi ha comunque fatto un certo effetto leggere della routine quotidiana dei reali, dei loro impegni e di quanto poco tempo abbiano per loro stessi.
Sara: Io invece non ho guardato nessun film su Maria Antonietta e ne sono contenta perché così questo romanzo me lo sto godendo veramente facendo partire la mia conoscenza sulla sua storia da zero. Però, se te che la storia la sai già riesci ugualmente a trovare il romanzo appassionante significa allora che è davvero davvero ben fatto. Io ho sempre paura che guardando la trasposizione tv prima di leggere il libro mi rovinerei la lettura, ma sono contenta che nel tuo caso non sia così. E poi... sì, la routine di corte l'ho trovata a dir poco asfissiante, che senso ha una pianificazione così rigida e sempre uguale? Sarei diventata matta! :D
Morna: E cosa dire del comportamento di Luigi nei confronti di Maria Antonietta? Quando ho letto quelle pagine, confesso di aver pensato che al suo posto io sarei impazzita, decisamente!!
Sara: Non nego che io al suo posto ne sarei stata sollevata, ma se lei accettava sul serio il suo ruolo allora capisco che doveva essere proprio frustrante. Comunque ho trovato divertenti alcune di quelle scene, di sicuro se arrivata a corte le fosse sempre andato tutto bene com'era preventivato avrei trovato la storia meno interessante. E comunque, siccome alla fine dei 10 capitoli la situazione tra i due rimane ancora in sospeso, sono curiosa di scoprire come si risolverà.
Morna: In tutti questi aspetti positivi, devo però dire una piccolezza che non mi è piaciuta molto. Come hai fatto notare tu, hanno tradotto i nomi in italiano però un sacco di parole francesi le hanno lasciate così. Il problema è che alcune volte non sono ripetute in italiano e per me che non parlo una parola di francese, la scorrevolezza della frase si perde un po’. Ma questa è davvero l’unica cosa che mi ha fatto storcere il naso!
Sara: Io ho "studiato" francese (lo metto tra virgolette, eheheh) per cinque anni, quindi, almeno per quanto riguarda lo scritto un po' lo capisco e non mi sono trovata in difficoltà. Però secondo me sarebbe sempre meglio che le frasi scritte in lingue straniere fossero sempre tradotte (magari, se non volevano appesantire il testo ripetendo la frase due volte, bastava mettere una nota a margine con la traduzione), nonostante nel romanzo non ce ne siano poi molte e il senso della storia non venga comunque alterato.
Morna: Per il resto questo romanzo si è rivelato davvero una piacevolissima sorpresa. Il mio voto parziale dunque lievita a 5 stelline!
Sara: La lettura di questi ulteriori dieci capitoli mi ha dato la dimostrazione che il mio intuito iniziale non ha fallito e che l'immediata fiducia che mi sono sentita di dare al romanzo è stata ben ricompensata. Confermo le 5 stelline!
To be continued...
Questa rubrica è davvero molto bella! Passo per dirti anche che ti ho taggata in un meme che spero possa piacerti ^^ ecco qui il link! http://miopaesedellemeraviglie.blogspot.it/2012/10/meme-mitologia.html
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