mercoledì 24 ottobre 2012

Recensione - I figli della libertà

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

I FIGLI DELLA LIBERTÀ
JACK WHYTE
PIEMME
500 PAGINE
19.50 €
RILEGATO

Trama
(dalla copertina)

Scozia, 1285. Il giovane William Wallace è in fuga dalle terre di Carrick con il cugino James dopo il barbaro massacro della sua famiglia a opera di alcuni inglesi. È pomeriggio inoltrato, l'ora in cui il sole allunga le ombre sui pendii delle colline, quando il valoroso arciere Ewan Scrymgeour, un tempo al servizio di Edoardo d'Inghilterra, lo salva dalle insidie della foresta e ne diventa tutore e maestro. Il segreto desiderio di William è però quello di vendicare il torto subito: abbandona gli studi e si dedica interamente alla disciplina del tiro con l'arco, sotto la preziosa guida di Ewan. Carattere ostinato, straordinario valore e un temperamento di rara e incondizionata forza lasciano intravedere il glorioso destino che lo attende. Ingiustamente ricercato come fuorilegge, William raduna nel cuore della foresta di Selkirk, nel sud della Scozia, le prime vittime della crescente prepotenza inglese, che, nel nome di un fittizio accordo tra corone e false promesse scambiate tra sovrani, mira a occupare e sottomettere, tra presagi e venti di guerra, l'intera nazione. Da quelle terre selvagge del sud inesplorato muoverà il destino di Wallace, orgoglioso e ribelle, costretto a diventare eroe, simbolo e guida di un popolo verso la libertà.


Commento Personale

Io adoro la Scozia, adoro il medioevo, adoro il mito di William Wallace. Ammetto che quando ho visto questo romanzo in libreria non ho capito più niente se non che lo dovevo portare a casa con me. Apparentemente infatti I figli della libertà racchiudeva in sè molti aspetti che - a mio dire- me lo avrebbero fatto amare immediatamente. Ero altresì convintissima che tra le pagine avrei trovato la stessa magia del film (Braveheart, 1995) che ho visto e rivisto innumerevoli volte e che non mi stancherei mai di riguardare! Purtroppo le mie altissime aspettative sono state in parte deluse. Con questo non voglio assolutamente dire che l'ultima fatica di Jack Whyte non mi sia piaciuta, anzi, però è anche vero che mi sarei aspettata una lettura diversa. L'autore premette benissimo ciò che è stata alla base della scrittura di questo libro: la volontà di raccontare la vera storia di William Wallace e non le innumerevoli versioni che dipingono Wallace come eroe nazionale senza macchia nè paura. Fin qui niente da ridire, se mi seguite da un po' saprete certamente che io adoro i romanzi storici che gettano nuova luce su personaggi famosi, ridisegnandone i contorni. Voler dipingere Braveheart come uomo vero, con paure e contrasti, luci ed ombre è assolutamente un plauso che va riconosciuto a Whyte. Purtroppo però questa premessa non è rispettata nel corso della narrazione. L'autore  infatti fa una scelta a mio avviso discutibilissima anche se non inusuale nel campo del romanzo storico, decidendo di affidare la narrazione al cugino di William: James Wallace. Personalmente non ho gradito questo artificio stilistico che ha portato due grandi lacune al romanzo. Innanzitutto si perde il contatto empatico con Wallace- personaggio certamente più "accattivante " del cugino- rispetto al quale sarebbe stato di gran lunga preferibile per il lettore entrare direttamente dentro la testa, ragionare come lui, provare le sue stesse emozioni e i suoi stessi conflitti interiori. Con questa scelta Whyte relega sullo sfondo un personaggio del quale invece sarebbe stato interessantissimo conoscere la psiche "da dentro" consegnandoci invece, seppur con un visione un po' più intima e vicina, la stessa immagine che miti e racconti ci hanno tramandato.
 In secondo luogo poi, diretta conseguenza di questa scelta e in virtù della poca vicinanza con il personaggio, vi è la mancanza della parte più strettamente romance della vicenda (aspetto che invece nella trasposizione cinematografica era ben segnato). Dite quello che volete ma io in quanto donna amo leggere romanzi con un pizzico d'amore e qui ne ho sentito grandemente la mancanza se non nelle ultimissime pagine.
In ogni caso la storia che l'autore ci consegna è stata per me comunque emozionante e godibilissima, ma diversa rispetto a quella che mi sarei aspettata. Io non dispero perchè il romanzo finisce davvero sul più bello (poco prima della battaglia di Stirling) e sono sicura che nel prossimo romanzo Whyte potrà certamente colmare queste lacune.

Coinvolgimento

Altalenante. In alcuni punti la narrazione procede spedita e liscia catturando il lettore nell'azione. In altri punti ci si perde un po' troppo in digressioni prettamente storiche che a mio parere avrebbero potute essere accorciate. Il coinvolgimento in ogni caso - almeno per me è stato così- rimane garantito dalla vicenda in sè, carica di fascino e attrattiva. 4/5

Stile

Fluido e molto scorrevole. Davvero piacevole da leggere e perfetto per lasciarsi trasportare dall'atmosfera che rievoca. Ho trovato un po' scadenti le descrizioni che avrei preferito più dettagliate. Complessivamente però l'autore ha un ottimo stile che permette di non accorgersi delle cinquecento pagine che passano. 4/5

Personaggi

Ben descritti e caratterizzati tutti quanti anche se su alcuni - come ho detto sopra - avrei preferito una maggior caratterizzazione. Rimanendo però coerente con le scelte stilistiche adottate l'autore ha fatto quanto di meglio poteva e questo gli va indubbiamente riconosciuto. Purtroppo il personaggio forte, Wallace e la moglie anche , rimango un po' troppo in ombra. 4/5

Vicenda

Leggendo I figli della libertà si nota subito come l'autore abbia fatto un profondo e dettagliato studio delle vicende, approfondendo ogni minimo particolare. La stessa accuratezza riecheggia  nelle digressioni storiche che risultano indubbiamente interessante anche se a volte un po' troppo prolisse. In ogni caso io trovo sempre la storia di William Wallace molto interessante. Non c'è niente da fare, mi affascina e mi cattura trasportandomi in un' epoca storica a mio avviso ricca di fascino. Anche con i difetti che ho riscontrato, I figli della libertà mi ha comunque trasmesso quella magia e, a mio modesto parere,è questo quello che conta in definitiva! 5/5

(Cover:Per una volta posso dirlo a gran voce: la cover italiana è stupenda! I grafici della Piemme hanno fatto un ottimo lavoro. Dettagliata e assolutamente travolgente la cover rispecchia in pieno lo spirito del romanzo! 5/5)



Consigliato? Si, lo consigli a chi ama la vicenda di William Wallace e agli appassionati di Storia  del periodo.

Giudizio: 4/5



1 commento:

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