mercoledì 24 novembre 2010

Poems # 11



Cari Lettori,
torna un'altra puntata di Poems, la rubrica settimanale che vi presenta il meraviglioso mondo della poesia.

Questa settimana ho scelto una poesia un po' tosta, diciamo così :)

Invictus

Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo più profondo che va da un polo all'altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l'indomabile anima mia.

Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per l'angoscia.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito
.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe solo l'Orrore delle ombre,
eppure la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.


Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima.



L'autore di questa posia è William Ernest Henley, che scrisse questa poesia nel 1875 quando all'età di 25 anni dovette subire un'amputazione alla gamba per sopravvivere a una forma del morbo di Pott, da cui era affetto dall'infazia.

Il titolo in latino significa letteralmente non vinto/ mai vinto.

Alla prossima =)
 




2 commenti:

  1. Questa non la conoscevo, quindi grazie per avermi dato la possibilità di entrare in contatto con questa emozionante poesia. Baci

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