oggi nuovo appuntamento con la seconda parte delle recensioni cumulate delle letture che ho affrontato nell'ultimo periodo. Come sempre spero che possiate trovare interessanti i miei pensieri e, mi raccomando, non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate o se avete letto qualcuno di questi libri!
* Parte Prima
Proseguiamo la carrellata delle mie ultime letture con un libro che..indovinate un po'? anche in questo caso si è rivelato essere piuttosto deludente. Come nei precedenti casi, anche per quanto riguarda il libro di Dalglish, La danza degli inganni edito Fabbri, non sono rimasta pienamente soddisfatta dalla lettura. In questo caso però è d'obbligo una precisazione iniziale. Sono rimasta piuttosto delusa, infatti, dalla scelta della casa editrice di portare in Italia solo due dei quattro volumi (in quinto è in pubblicazione all'estero) che attualmente compongono la serie di Shadow Dance e, come se ciò non bastasse, di dividere ogni romanzo in due. Perciò sì, la prossima volta che vi troverete davanti allo scaffale fantasy della vostra libreria e che osserverete i quattro volumi italiani della serie in questione sappiate che in realtà starete ammirando solo i primi due libri della storia. Ammetto che la cosa, di cui non ero informata (l'ho scoperta solo andando a controllare i titoli dei romanzi inglesi), mi ha dato parecchio fastidito e non posso non negare che, forse, ha anche influenzato un pizzico la mia opinione del libro. Voglio dire, se un libro è stato concepito come un unico volume è chiaro che se lo si divide a metà si ottiene solo metà della resa del testo, indipendentemente dalla qualità dello stesso. Sbaglio? E questo è esattamente il problema de La danza degli inganni. Ho passato praticamente tutto il libro nell'attesa che succedesse qualcosa (il Kengshold nello specifico e se l'avete letto sapete di cosa parlo) e che la storia prendesse una piega un po' più dinamica, ma ciò non è mai accaduto. Ora so il perché e la cosa non mi meraviglia più di tanto: ovviamente non accade quasi nulla essendo il romanzo solo la metà dell'originale!!!
Detto questo va però specificato che La danza degli inganni ha comunque dei limiti intrinseci che nemmeno la seconda metà avrebbe potuto risanare, almeno credo (saprò meglio se deciderò di leggere il seguito). Principalmente infatti il libro di Dalglish ha enormi lacune di world building dalle quali emergono solo parzialmente i tratti caratteristici del mondo ideato dall'autore. Ci sono divisioni di società, gerarchie rispettate, faide in corso e molto altro, ma nulla di ciò viene spiegato in maniera sufficientemente dettagliata al lettore e questo è un vero peccato perché a mio parere lo sfondo delle vicende aveva delle potenzialità che potevano essere sfruttare ampiamente.
Altro elemento che non mi è piaciuto affatto sono stati i personaggi. Ho apprezzato la diversità dei pov che compongono la narrazione, ma ciononostante ho riscontrato poca incisività nei protagonisti e nei coprimari, per non parlare dei villain che non mi hanno convinto affatto! In un fantasy di un certo di livello, per un pubblico adulto, mi aspetto determinate dinamiche, determinati svolgimenti e un certo grado di precisione nel raccontare le scene, che siano ambientate a corte o sul campo di battaglia. Nel libro di Dalglish però tutto questo si fa superficiale e molto viene dato per scontato, anche a causa della mancanza di background di cui sopra. Ci ho impiegato parecchio per entrare nel mondo del del romanzo e non perchè questo fosse particolarmente complicato, ma perché appunto mal gestito dall'autore. Stesso discorso dicasi per i personaggi: spesso mi confondevo con i nomi o avevo difficoltà nell'immedesimarmi con il personaggio di turno proprio per la mancanza di "accompagnamento" che avrebbe dovuto esserci e che invece è mancata pesantemente.
Per concludere dunque, so di essere stata forse un pizzico troppo severa con La danza degli inganni, considerato che l'autore ha avuto solo mezzo libro per farsi apprezzare dalla sottoscritta, tuttavia non posso certo dire essere rimasta impressionata dallo stesso. Onestamente non ho ancora deciso se proseguirò con la serie, se qualcuno di voi l'ha letta in inglese o ha letto tutti e quattro i volumi italiani mi faccia sapere cosa ne pensa, perché sono davvero curiosa di sapere se la situazione si riprende e se vale la pena investire soldi e tempo nella serie.
Per il momento comunque il romanzo di Dalglish strappa una sufficienza minima.
Coinvolgimento: 2/5
Stile: 3/5
Personaggi: 2/5
Vicenda: 3/5
Giudizio: 2.5/5
Il secondo romanzo di cui vi parlo invece è finalmente (parte l'applauso) un libro che mi è piaciuto e non solo, mi ha anche piacevolmente stupita. Adoro quando succedono queste cose, non c'è niente di meglio che essere grandiosamente smentita su una lettura dal libro stesso :) Il romanzo in questione è il secondo volume della serie dark fantasy/fantastica The Broken Empire scritta dall'inglese Mark Lawrence. Il primo libro, Il principe dei fulmini, mi era discretamente piaciuto; più di tutto avevo adorato l'ambientazione in cui prendono vita le avventure di Jorg di Ancrath, il protagonista, e della sua scalcagnata compagnia. Lo stesso setting che ho ritrovato con piacere in questo sequel e che ha decisamente mostrato tutte le sue potenzialità, sia per quanto riguarda i colpi di scena presenti nella vicenda, che per quanto riguarda le pieghe che immagino prenderà la storia nel prossimo volume. Da Il re dei fulmini avevo grandi aspettative, in particolare era curiosa di vedere come l'autore avrebbe colto le numerose potenzialità che il primo libro aveva lasciato in sospeso. Ebbene, non posso che ritenermi più che soddisfatta: non solo gli "appigli" sono stati colti e le possibilità esplorate, ma il salto di qualità nella scrittura di Lawrence è ben evidente e presente. Dall'evoluzione dei personaggi alla gestione dell'intreccio l'autore inglese è riuscito a migliorarsi enormemente, creando un romanzo dinamico e fluido che si fa leggere senza problemi e che contemporaneamente regala al lettore una storia veramente originale, ben progettata e avvincente. Ho amato con tutta me stessa la gestione della vicenda, con i pov alternati e i flashback su più piani temporali differenti che hanno impresso ritmo al romanzo riuscendomi così a tenere incollata alle pagine per tutta la durata della narrazione. Ancora di più ho amato i personaggi, Jorg in testa e, sebbene non possa dirmi totalmente sorpresa dal suo cambiamento (l'avevo sempre sospettato che avrebbe intrapreso quella direzione alla fine), devo anche congratularmi con l'autore per non aver reso il tutto tremendamente ridicolo. Come dicevo, Jorg è assolutamente un personaggio riuscitissimo che letteralmente prende vita dalla pagina, intrattenendo il lettore e dando spessore al libro, la vera colonna portante dell'intero testo. Altrettanto ben riusciti sono i coprirai, personaggi come Katherine e Coddin ad esempio, che fungono da ottima spalla per il protagonista e allo stesso tempo creano una galleria di personaggi davvero ben gestita e costruita.
Con Il re dei fulmini Mark Lawrence entra di diritto tra gli autori fantasy da tenere in osservazione perché potrebbe scapparci non dico il capolavoro...ma quasi! :)
Per quanto riguarda il seguito, The Emperor of thorns, terzo e ultimo volume della trilogia spero vivamente che la Newton decida di portarlo in Italia perché diversamente sarebbe una vera vergogna interrompere una serie tanto meritevole (nel caso però io ho già pronto l'ordine su BookDepository! :P). Per il futuro dunque mi aspetto molto da Mark Lawrence e spero tanto che l'autore sia in grado di bissare il livello di questo secondo romanzo e chissà, magari anche di superarsi.
Per il momento però Il re dei fulmini è promosso a pieni voti e rimango in trepidante di leggere altro dell'autore.
Coinvolgimento: 4/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5
Giudizio: 4.75/5
"Il re dei fulmini" non lo conoscevo, non sembra male *-*
RispondiEliminaaffatto! Stra consigliato se ami il dark fantasy ;)
EliminaAvevo tanto elogiato la Fabbri per aver portato in Italia i quattro libri così velocemente, e invece ora scopro che in realtà sono solo i primi due divisi. odio quando dividono i libri in questo modo. Mi è capitato recentemente con una saga della Newton Compton. O meglio, loro l'hanno portata come trilogia, ma in realtà era un libro unico. Ma perchè??? Misteri.
RispondiEliminalasciamo perdere, che è meglio! Questo lucrare così spudoratamente mi manda veramente in bestia, ma come dici tu, non sono gli unici! Un esempio evidentissimo sono anche i romanzi della Gabaldon editi Corbaccio!! Tu a quelle libro ti riferisci?
Eliminaquindi in Italia saranno 8 o 10? Anche io ho preso il primo, convinta di poter leggere tutti e 4 i libri, che brutto. Non l'ho ancora letto ma magari aspetto un pochino. Il principe dei fulmini invece l'ho interrotto, magari se mi viene l'ispirazione lo riprendo
RispondiEliminaNon so davvero come si organizzeranno in Italia. Tecnicamente, se ogni libro lo dividono in due saranno certamente 8+2 se pubblicheranno anche il quinto inglese. Ma davvero non so dirti, per ora la Fabbri (che io sappia) non ha annunciato nulla riguardo i libri 3 e 4 inglesi della serie....vedremo!
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