Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!
L'OSPITE
STEPHENIE MEYER
RIZZOLI
588 PAGINE
6.90 €
ED. ECONOMICA
(#1 The Host)
Trama
(dalla copertina)
Nel futuro la specie umana sta scomparendo. Un'altra razza, aliena, potente e intelligentissima, ha preso il sopravvento, e i pochi umani rimasti vivono raccolti in piccole comunità di fuggiaschi. Tra loro c'è Jared, l'uomo che la giovane Melanie, da poco caduta nelle mani degli "invasori", ama e non riesce a dimenticare. Neppure adesso che il suo corpo dovrebbe essere niente più di un guscio vuoto, un semplice involucro per l'anima aliena che le è stata assegnata. Perché l'identità di Melanie, i suoi ricordi, le sue emozioni e sensazioni, il desiderio di rincontrare Jared, sono ancora troppo vivi e brucianti per essere cancellati. Così l'aliena Wanderer si ritrova, del tutto inaspettatamente, invasa dal più umano e sconvolgente dei sentimenti: l'amore. E, spinta da questa forza nuova e irresistibile, accetta, contro ogni regola e ogni istinto della sua specie, di mettersi in cerca di Jared. Per rimanere coinvolta, insieme a Melanie, nel triangolo amoroso più impossibile e paradossale, quello fatto di tre anime e due soli corpi.
Commento Personale
E così, dopo molti anni, sono tornata a prendere in mano un libro della Meyer.
La tanto amata, criticata, discussa Meyer, creatrice della famosissima tetralogia di Twilight. Sarò onesta: per quanti fiumi di parole possano essere stati versati e scritti sull'argomento, al di là delle critiche e degli elogi, al di là del sarcasmo e di tutto quello che si è detto nel tempo su di lei e sulle sue opere, io non posso non riconoscerle che, per quanto mi riguarda, occuperà per sempre un posto speciale nel mio cuore di lettrice. Leggere Twilight è stato all'epoca (e sto parlano delle prime edizioni, prima ancora che il fenomeno esplodesse) qualcosa di speciale è molto particolare: ha segnato un punto di svolta nella mia vita e ha impresso nuova forza e vitalità alla mia passione per la lettura. Se siete lettori anche voi, capirete certamente quello che sto cercando di scrivere; ci sono libri (e letture) che per quanto gli anni passino e per quanto la gente sparli su di loro, resteranno sempre speciali per noi, legati indissolubilmente a un periodo della nostra vita. La mia adolescenza (o per lo meno una parte di essa) l'ho trascorsa leggendo i libri di Stephanie Meyer e poco importa ora del fatto che tornando indietro con i ricordi mi riveda molto ingenua e facilmente impressionabile, una lettrice acerba insomma- un sorriso distende e sempre lo farà- le mie labbra al solo pensiero.
Tutto questo panegirico è per spiegarvi lo spirito con il quale ho preso in mano L'ospite, un libro che avrei da sempre voluto leggere ma che per una serie di motivi, più o meno validi, non ho mai incominciato. Come sempre il pungolo dell'imminente trasposizione cinematografica ha sortito in me la spinta decisiva verso la lettura. Confesso che ero piena di dubbi e di domande a riguardo: non sapevo cosa avrei provato leggendo un altro scritto di un'autrice che ho sempre portato su un piedistallo. Che effetto mi avrebbe fatto? E quali sensazioni mi avrebbe suscitato? Onestamente ero preparata al peggio - nonostante le buone recensioni nel web - tenendo sopratutto in conto il fatto che io e la sci-fi non andiamo particolarmente d'accordo. Fin dalle prime pagine però è evidente che The Host non è Twilight. Voi forse direte che ho scoperto l'acqua calda, ma vi assicuro che per il mio cervellino la situazione non era affatto così chiara! Leggere L'ospite è stato in ogni caso un'esperienza unica, per certi versi direi che è stato un po' come leggere l'autrice per la prima volta: i ricordi lontani nel tempo e il fatto che non scrivessi recensioni (e quindi non fermassi i miei pensieri) al tempo, non mi avevano infatti permesso di avere un'idea completa delle sue caratteristiche come autrice. Certamente posso affermare che come lettura mi è piaciuta, ma essendo partita davvero preparata al peggio, non era poi così difficile! Questo però non vuol dire che abbia trovato il romanzo esente da ombre. Il più grande difetto che ho riscontrato nel libro è sicuramente la sua prolissità e la sua staticità, caratteristica quest'ultima a cui la Mayer ci ha abituato anche nei suoi lavori precedenti. Seicento pagine sono state troppe, sopratutto dato che per due terzi è accaduto veramente poco. Il fatto poi che l'autrice abbia talento e che tali pagine abbiano pesato relativamente poco nell'economia del romanzo, non giustifica comunque la loro esistenza, in cui non è accaduto davvero niente di rilevante ai fini della storia. L'azione è dunque veramente poca roba e innumerevoli passaggi avrebbero benissimo essere risparmiati al lettore. Ugualmente, la staticità di cui sopra è stato per me un problema! Un po' c'era da aspettarselo - ripenso ad esempio alla mancata battaglia in Breaking Dawn - ma sinceramente ci sono rimasta male quando il perno attorno al quale ruota la gran parte di tensione nel romanzo(la Cercatrice) è stato risolto di fatto in una nuvoletta di niente, con una soluzione che poteva essere adottata pagine e pagine prima.
In definitiva perciò, molti aspetti potevano essere gestiti in maniera più accurata, calibrati in miglior modo e rapportati con più equilibrio rispetto alle dimensioni del libro.
Grandi potenzialità non sempre però esplicate al meglio.
Coinvolgimento
Altalenante. Moltissimi aspetti, sopratutto all'inizio sono dati per scontato (per esempio i dettagli sull'invasione). Alla fine il lettore ci fa l'abitudine ma entrare nei meccanismi non è sempre facile. Personalmente ho ancora diversi dubbi che mi ronzano in testa e il fatto che non vengano esplicati da nessuna parte mi ha infastidito.
Il romanzo l'ho trovato per i miei gusti troppo lungo: moltissime pagine caratterizzate da nessuna azione rilevante ai fini pratici della storia e tutta l'azione concentrata nella parte finale. Stessa cosa per la tensione amorosa, i cui tempi e le azioni sono gestiti in maniera non eccellente.Avrei preferito maggior equilibrio sotto molti punti di vista. 3/5
Stile
Molto fluido e godibile. Di fatto salva il romanzo dall'essere un mattone soporifero. Ho apprezzato la narrazione in prima persona e le descrizioni. Non ultimo, ho apprezzato un'attenzione a particolari piccoli ma che hanno regalato alla lettura un piccolo valore aggiunto. 5/5
Personaggi
Molto ben caratterizzati e descritti, tutti quanti. La Mayer perlomeno gioca sapientemente con le emozioni dei suoi personaggi in queste seicento pagine e trascina nello stesso turbine il lettore! Sotto questo aspetto non ho veramente niente da dire anzi, tutta la mia ammirazione per aver saputo gestire in maniera tutto sommato brillante una situazione spinosa e intricata come quella di Wanda e Melanie e per aver creato un triangolo amoroso degno di questo nome (o forse è meglio parlare di quadrilatero??) Mai, e sottolineo mai, i sentimenti nel libro sono banalizzati o stereotipati o semplificati. E questo è un merito. 5/5
Vicenda
Molto molto interessante ma sicuramente mi sento di dire: gestita male, sopratutto per l'uso errato dei tempi narrativi. Tutta l'azione è concentrata nella parte finale, che - almeno per quanto mi riguarda - "stordita" dalla precedente calma narrativa, ho percepito perfino un tantino frettolosa. Certamente tutta la parte iniziale è una buona contestualizzazione ma credo che lo sarebbe stata altrettanto con un po' di pagine in meno. Non ho apprezzato inoltre alcune scelte narrative dell'autrice che in nome di quella staticità di cui sopra, semplifica troppo alcuni punti cruciali della storia.Molto belle e profonde invece alcune riflessioni sulla natura umana sparse nel testo: così imperfetta e contraddittoria ma proprio per questa così affascinante. In definitiva rimango dell'idea che alcuni aspetti si potevano gestire meglio, ma mi è piaciuta! 4/5
(Cover:Identica all'originale. La trovo carina e davvero molto particolare! 4/5)
Consigliato? Sì, consigliato a chi ama le ambientazioni futuristiche e chi (ma anche a chi non) ama le storie di alieni. Per chi cerca una bella storia d'amore e per chi vuole leggere altro di questa autrice.
Giudizio: 4.25 / 5