lunedì 19 agosto 2013

Recensione - La collina delle fate

Cari Lettori
ecco la recensione del giorno!

LA COLLINA DELLE FATE
DIANA GABALDON
TEA
450 PAGINE
9,00 €
ED. ECONOMICA
(# 5 La Straniera)




Trama
(dalla copertina)

La collina è chiamata Craigh na Dun, la collina delle fate, e gli abitanti della zona dicono che è un posto magico. Claire Randall ha scoperto perché. Il suo terzo viaggio nel tempo - dal 1968 al 1768 - le ha permesso di ritrovare e riabbracciare il suo amato Jamie. Altre avventure li attendono: questa volta diretti verso le Indie occidentali e le colonie americane, devono affrontare il rapimento della nipote di Jamie, i pirati, una strega e sopravvivere a sciabole e a una tempesta tropicale.

Commento Personale

Con una confusione assoluta nel cuore e nella mente comincio a scrivere questo pensiero senza sapere se riuscirà a prendere una forma coerente o meno, nè se sarà adeguatamente in grado di spiegare i miei sentimenti su questa lettura.
Parto con il dire che Diana Gabaldon è una delle mie autrici preferite in assoluto. Il suo romanzo d'esordio, La straniera, è da sempre uno dei miei preferiti, il primo che mi viene in mente quando qualcuno mi chiede di consigliargli un buon libro, il primo che si riaffaccia alla memoria quando scavo nelle mie letture alla ricerca di emozioni forti e intense e indimenticabili. A lungo mi sono chiesta da cosa dipendesse questa mia ossessione per la storia dei due protagonisti, ma non sono mai riuscita a darmi una risposta univoca. Forse quando l'ho letto, diversi anni fa ormai, ero particolarmente predisposta in maniera positiva o forse, effettivamente, il libro è davvero bello e merita tutta la mia ammirazione. Non lo so e, a dirla tutta, neanche mi interessa conoscere la verità; se chiedo in giro ad altre persone che hanno letto il romanzo  i pareri sono contrastanti, come è giusto che sia d'altro canto quando si parla di letture, ma per me c'è un solo dato di fatto: La Straniera è - e rimarrà- uno dei romanzi più belli che io abbia letto! Anche il secondo libro, che qui in Italia è arrivato diviso in due parti, è stato molto bello e intenso da leggere e, senza dubbio, posso affermare che è stato il cemento che ha solidificato il mio sodalizio con questa autrice.
 E' difficile dunque, anzi difficilissimo, per me dire che, in qualche modo, c'è stato qualcosa in questo romanzo che non ha saputo soddisfarmi a pieno. E' complicatissimo per i miei processi mentali togliere dal piedistallo- sul quale io stesso l'avevo piazzata- l'autrice che forse più in assoluto ho elogiato nella mia carriera di lettrice, ma non posso ignorare l'evidenza dei fatti, per quanto mi piacerebbe tuttavia. La collina delle fate, così come il suo predecessore - Il cerchio di pietre che compongono in originale il terzo libro- anche se in maniera più blanda, va detto, hanno perso lo smalto, quella scintilla unica, perfetta e a quanto sembra difficilmente ripetibile, che ha reso i precedenti libri dei capolavori ai miei occhi. Vuoi che Jamie e Clare hanno ormai la loro età, e che questa è forse un tantino troppo lontana da me per ritrovare in loro qualcosa di condivisibile; vuoi che l'ambientazione non è più quella della magica e affascinante Scozia che così tanto ho amato; vuoi che la Gabaldon ha uno stile di cui tutto si può dire meno che non sia prolisso, ma a questo libro è mancato qualcosa. Ecco, l'ho detto!!! Nonostante in generale possa affermare che mi sia piaciuto, non posso però non dire che in alcuni punti ho fatto un po' di fatica a leggerlo e che, a fine lettura, mi sono ritrovata alquanto spossata dallo sforzo di essere giunta in fondo alle cinquecento pagine del romanzo. So che forse sto mettendo le cose in maniera un po' troppo melodrammatica e che comunque il punteggio finale del romanzo è alto, ma per me è davvero inconcepibile (o per lo meno, lo era fino ad oggi) dare un voto che non sia il massimo alla Gabaldon!
 Ancora non ci credo di aver scritto questo su di lei, ma la verità è esattamente quella che ho detto: La collina della fate è stato un buon romanzo, pieno di avventura e di romanticismo, ma non ai livelli dei precedenti che rimangono ineguagliati. In ogni caso, sono troppo affezionata all'autrice e ai personaggi per lasciar perdere la serie; la curiosità ancora mi tenta ed è per questo che continuerò ancora a leggere la loro storia, anche se non potrò evitare di guardare al passato con un pizzico di rimpianto.

Coinvolgimento

Buono ma non ai massimi livelli a cui sono arrivata leggendo questa autrice. Le cause, dal mio punto di vista, sono molteplici. In primis però posso essere ragionevolmente sicura dicendo che l'argomento principale non era di mio interesse. I romanzi con navi, pirati, guardie marine e tempeste tropicali non sono mai stati i miei preferiti! Rimane in ogni caso un libro godibile, nonostante la mole, grazie sopratutto ai personaggi e alla vicenda di fondo in generale sempre ben trattati all'interno del romanzo. 4/5

Stile

Non sono mai stata una detrattrice dello stile della Gabaldon, anzi! Personalmente adoro gli stili corposi e descrittivi che ai più  possono risultare pedanti, ma che a me appaiono solamente minuziosi! In effetti, descrittivo e minuzioso sono due aggettivi che ben descrivono lo stile dell'autrice il quale, mischiato alla prerogativa di una storia originale e accattivante, nonchè romantica e avventurosa, ha fatto scaturire qualcosa di veramente unico in precedenza. Qui, come detto precedentemente, ho ritrovato lo stile inalterato a confronto di una vicenda, al contrario, non così eccellente. Tuttavia lo stile è, e rimane, tra i miei preferiti: scorrevole e incantatore. Merito anche dell'ottima traduzione. 5/5

Personaggi 

A costo di sembrare di parte, non obiettiva nonchè patetica, lo devo premettere per forza: io amo dal profondo del cuore Jamie e Clare, sono una delle coppie più belle di cui abbia mai letto! Jamie Fraser, a distanza di cinque anni dal nostro primo incontro, abita ancora i miei sogni! E Clare è un personaggio a cui è impossibile non affezionarsi o non entrarci in sintonia. Ma tuttavia, benchè mi duole dirlo, devo ammettere di aver trovato anche i personaggi un tantino sottotono: nonostante la caratterizzazione sia stata buona, non posso dire di averla trovata eccellente o, per lo meno, continua. A tratti infatti, ho trovato la Gabaldon più concentrata sull'azione che sulla psiche, aspetto che invece ha sempre tenuto in gran conto nei precedenti libri. Davvero un peccato! 4/5

Vicenda

Lo dico? Io ho trovato la storia principale una sorta di brodo riscaldato. Bene, l'ho detto! 
Dopo quello che era successo ne Il cerchio di pietre l'autrice aveva bisogno di un motivo per traslare i due protagonisti dalla Scozia alle Americhe. Ma la mia domanda è: erano necessarie altre cinquecento pagine? E la mia risposto è: no. Il tutto poteva- secondo il mio modesto parere- essere benissimo accorciato e incorporato nel libro precedente. In ogni caso, dato che il libro l'ho letto, vi dico la mia opinione: pur tra gli aspetti che non mi hanno convinto più di tanto- in primis tutta la storia della pirateria e delle navi ecc- devo ammettere però, di aver trovato la storia, con mia sorpresa, particolarmente avventurosa ed...esotica al punto giusto. Certo, mi ha fatto un certo effetto leggere di Jamie Clare fuori dalla Scozia, ma dato che devo abituarmici a quanto pare, tanto vale che cominci da subito! In generale, l'autrice ha sopperito piuttosto bene certe lacune con una buona dose di avventura e di scorrevolezza. 4/5

(Cover: In linea con le precedenti in questa edizione. Non brilla per bellezza ma nemmeno è orribile. Questa in particolare mi dice niente, ma per lo meno si richiama alla altre cover della serie. 4/5)

Consigliato? Sicuramente non il migliore libro dell'autrice. Diana Gabaldon può dare decisamente di più! Consigliato se amate la serie e per trovare una conclusione alle vicende de Il cerchio di pietre.

Giudizio: 4.25/5


2 commenti:

  1. lo devo assolutamente leggere. me lo impongo da troppo tempo, ma adesso oè giunta l'ora :)

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  2. Assolutamente devi! E poi devi dirmi che ne pensi!! ;) :D

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