martedì 10 giugno 2014

Recensione - A volte ritorno


Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

A VOLTE RITORNO
JOHN NIEVEN
EINAUDI
312 PAGINE
12,90 €
ED. BROSSURATA




Trama 
(dalla copertina)

Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico - preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame... - che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata. Gesù gli dice: "Sei sicuro sia una buona idea? Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta?" Ma Dio è irremovibile. Così Gesù Cristo piomba a NY, dove vive con alcuni drop-out e ha modo di rendersi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini. E cerca, come può, di dare una mano. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.

Commento Personale

Facciamo una premessa doverosa prima di partire con i miei pensieri: se siete cattolici ferventi e praticanti, se la religione è la vostra vita, se siete bigotti o se una parolaccia qui e una bestemmia lì vi infastidiscono allora lasciate perdere questo romanzo e pure questa recensione. Se invece siete aperti e tolleranti, disposti a chiudere un occhio su quello che forse un cattolico definirebbe blasfemia o se vi interessa riflettere un po' su idee e opinioni allora sì, il romanzo di Nieven (e forse anche il mio pensiero) potrebbero fare al caso vostro.
Non ho davvero la più pallida idea di dove cominciare per parlarvi di A volte ritorno, esordio ormai di qualche anno fa di John Nieven, che mi ha letteralmente conquistato. Comincio a scrivere una frase e poi la cancello perché non riesco davvero a spiegarvi tutto quello che si affastella nel mio cervello.
Parto dall'inizio, allora. 
Comincio da un romanzo con un titolo che tutto un programma e una cover che non può non catturare lo sguardo di una lettore in libreria. Comincio con un libro che ha una trama che definire insolita è poco, che promette risate ma anche riflessioni profonde e che ha come protagonista principale niente di meno che Gesù Cristo.
Mi è piaciuto tutto questo? Sì, ho apprezzato tantissimo lo spirito con il quale l'autore si è approcciato alla faccenda, l'ironia e l'irriverenza talvolta anche pungente ma del tutto calibrata con la quale ha contraddistinto i suoi personaggi e attraverso le quali ha veicolato messaggi importanti. Allo stesso modo ho apprezzato il "coraggio" di Nieven nel trattare argomenti simili e, per farlo, l'essersi appoggiato a voci di  personaggi così importanti e conosciuti (come quello di Gesù e Dio in persona), ma sapendoli comunque reinventare in maniera nuova, diretta, moderna e ironica. E' così che il Dio di A volte ritorno diventa un padre un po' burbero ma dal cuore d'oro, per niente collerico ma anzi capace di commuoversi di fronte alle brutture perpetrate dagli uomini che si uccidono tra di loro e distruggono la sua creazione; che fuma marijuana con Gesù e che si stupisce di come sulla terra sia stata dichiarate illegale; che di fronte alla sfacelo del XXI secolo prodotto dagli uomini rigetta l'idea di un secondo diluvio e rinvia suo figlio sulla terra per ricordare al genere umano il suo unico comandamento: "fate i bravi". Ed è così che, allo stesso modo, Gesù diventa un ragazzo scanzonato e mai del tutto cresciuto, con la passione per la musica indie e il sogno di mettere insieme una band, che discute in Paradiso con Jimi Hendrix di chitarre e accordi, ma che sulla Terra è dalla parte degli esclusi e degli emarginati, che nella sua bontà e ingenuità si stupisce  della cattiveria degli umani, che non si arrabbia mai e ha sempre una soluzione e un sorriso in qualunque circostanza. 
Di A volte ritorno ho quindi apprezzato tutto questo e molto altro. Ci sono state delle scene davvero spassosissime, sopratutto nella prima parte, che mi sono piaciute particolarmente: dalla cena all'Inferno di Dio e Gesù con Satana, alla riunione di Dio con Pietro, Andrea e Matteo solo per citarne alcune. Della storia di Gesù sulla Terra, mandato da suo padre per ricordare agli uomini la strada giusta, ho amato la vicenda che Nieven ha voluto raccontare e il modo in cui ha conciliato le due facce di Gesù: quella del ragazzo e quella del figlio di Dio. Ho apprezzato il reinventare la storia in chiave moderna, con talent show e viaggi nel deserto in pullman, ma mantenendo comunque i punti cardine della storia tradizionale, sopratutto nell'epilogo. 
Ma più di tutto, lo dico ancora una volta, ho apprezzato immensamente la satira di Nieven che con leggerezza e ironia manifesta aspetti importanti  e contraddizioni della religione cristiana e cattolica (anche se non solo), e che con il suo modo di nascondere dietro una battuta a effetto verità e riflessioni importanti nononchè profonde, esprime giudizi, almeno per quanto mi riguarda, veritieri e giusti che pochi hanno il coraggio di dire ad alta voce.
C'è un però in tutto questo tripudio di lodi più che meritate e, purtroppo, non riesco a togliermelo dalla testa. Sarà che non avevo mai letto un libro di satira o comunque di questo genere prima di adesso, sarà che il tema religioso è un argomento che mi sta molto cuore e che ogni volta che ne parlo con qualcuno mi accendo come un candelotto di dinamite, ma continuo a pensare che, nonostante tutto, A volte ritorno avrebbe potuto essere in qualche modo più profondo. Ripeto, forse è il mio modo di vedere le cose che mi mette dalla prospettiva sbagliata o forse tutto ciò è indice che voglio leggere un romanzo con temi uguali ma con caratteristiche diverse (e questo pensiero non è ancora stato elaborato razionalmente dal mio cervello), ma credo che l'elemento umoristico, seppur sia innegabilmente uno dei punti di forza e maggiormente caratteristico dello stile dell'autore, sia anche la parte che  non permette al testo di essere veramente (e intendo proprio tanto) incisivo.
Detto questo concludo dicendo che A volte ritorno è stata in ogni caso un'ottima lettura, che  al di là di gusti e preferenze personali è risultata sicuramente scorrevole, divertente e con riflessioni non da poco. Mi ha permesso di passare dell'ottimo tempo in compagnia di personaggi davvero memorabili e mi ha regalato tante risate.
In conclusione quindi il libro mi è piaciuto parecchio e, se non siete tipi che si scandalizzano, ve lo raccomando caldamente. Per quanto mi riguarda leggerò sicuramente altro dell'autore e sicuramente...non vedo l'ora! 

Coinvolgimento

Ottimo! Il libro si legge davvero che è una meraviglia. Fluido, scorrevole e simpatico, con protagonisti e avventure del tutto anormali ma proprio per questo divertenti e godibili. A volte ritorno è un libro sia di intrattenimento sia riflessivo che mi ha pienamente coinvolta e trascinata nelle sue pagine. 5/5

Stile

Semplice ma non semplicistico, scorrevole, fluido e molto ironico. Lo stile dell'autore è davvero un piacere da leggere, e assolutamente si confà alla storia e ai personaggi. Sicuramente Nieven è una delle voci più originali, indimenticabili e simpatiche che mi siano capitate di leggere negli ultimi anni e  sono sicura che saprà regalarci molti altri libri di alto profilo. 5/5

Personaggi

A mio parere il vero punto di forza del libro. Ho già detto quanto mi siano piaciuti Dio e Gesù, quanto abbia trovato davvero fantastica la caratterizzazione che Nieven ha voluto dedicare a Dio in particolare, con il suo amore per i gay e il suo sconcerto per la chiesa che ha distorto tutti i suoi principi e molto altro: ho apprezzato davvero molto questo punto e tutte le varie riflessioni che da qui ne sono derivate e penso che sia stata una delle mie parti preferite del romanzo. Tuttavia devo ammettere che nella fantastica galleria di personaggi menzionata ho trovato una grande assente: Maria. E mi domando, senza peraltro arrivare a una risposta, il perché di questa scelta. 
Altro elemento che mi ha lasciata giusto un pizzico interdetta è la figura di Steven Stelfox: non sono davvero riuscita a comprendere se fosse Satana o no. 4/5

Vicenda

Come già detto precedentemente ho apprezzato moltissimo la storia. Mi è piaciuto molto la contemporanea presenza di elementi moderni ma che richiamano il racconto biblico e ho gradito in particolare il finale denso di significato, riflessione e anche di un inusuale happy ending. 5/5

(Cover: La cover italiana richiama un po' quella originale anche se personalmente mi piace più quella nostrana. Devo ammettere però che quella americana è veramente più in linea sia con il personaggio di Gesù che con lo spirito della vicenda stessa. 4/5)



Consigliato? Ripeto, a meno di non essere dei ferventi cattolici, consiglio caldamente la lettura del libro. Leggete e meditate, gente :)

Giudizio: 4.75/5


8 commenti:

  1. Sembrava una stupidata ma... È una meraviglia da come lo descrivo :P

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero! Però sembra ma non è!! Garantito che, se lo leggi, ti farai un sacco di rissato, riflettendo pure! :D

      Elimina
  2. mi hai incuriosito, non lo conoscevo. Io però preferisco la cover originale

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah, quella originale mi sa di rozza...non so! :)

      Elimina
  3. WoW! Lo voglio leggere! *____*
    Per la cover non lo avrei calcolato: pensavo che non facesse proprio per me; meno male che ne hai parlato!
    In wishlist subito con precedenza assicurata U_U

    RispondiElimina
    Risposte
    1. :) assolutamente consigliato, invece!! Poi mi dirai se ti è piaciuto!! ^^

      Elimina

Grazie per aver lasciato un tuo commento!!!