lunedì 30 giugno 2014

It's Monday! What are you reading?





Buon Lunedì miei cari Lettori! Eccoci giunti a un altro appuntamento con la rubrica settimanale It's Monday! What are you reading? Una rubrica settimanale creata dal blog Book Journey in cui vi parlerò delle mie letture attuali e di quelle della settimana appena trascorsa, nonché ovviamente di quelle previste. Se anche voi volete partecipare, vi basterà lasciare un commento qui sotto con le vostre letture.

Come vi raccontavo un paio di puntata fa, in questo periodo sono particolarmente impegnata per "complottare" qualcosa di veramente carino per il blog per questa estate! Comincio a mettervi la pulce nell'orecchio e a farvi salire un po' la curiosità, va!! ;) Perciò sappiate che se durante Luglio e Agosto, sommersi dal caldo e dall'afa, passerete a dare un'occhiata a FP potreste trovare delle belle sorprese librose (a buon intenditor poche parole!)
Detto questo, passiamo alle letture della settimana! In questo periodo sto leggendo parecchio, almeno per gli standard degli ultimi tempi. Dopo essermi riuscita a riprendere dal finale del terzo libro della Moning (cosa non facile, ve lo garantisco) e aver fatto pensieri su V'lane e gli esseri fatati mentre ero sulla metro diretta in ufficio ho deciso che era meglio rallentare con i libri della Moning e prendermi una pausa, concedendomi quello che credevo essere un buon thriller. Ho quindi iniziato, piena di aspettative, La moglie silenziosa di Asa Harrison, recente pubblicazione della Longanesi. Odio doverlo ammetterlo, ma purtroppo ho preso un bel granchio con questo romanzo; ne parlerò meglio nella recensione  ma per ora vi basti sapere che il libro non era assolutamente all'altezza delle mie aspettative. 
Terminato ciò mi sono buttata su un fantasy su cui riponevo grandi aspettative: La danza delle ombre di David Dalglish, primo libro del quartetto, in libreria in questi giorni (i romanzi usciranno a distanza di una settimana uno dell'altro), Shadow Dance.  Anche in questo caso sono rimasta piuttosto delusa, non solo perché il libro non mi ha entusiasmata come credevo, ma sopratutto perché ho scoperto  che questo primo romanzo è solo metà del corrispettivo originale inglese. E la cosa, ovviamente, m'infastidisce non poco. Non so come  sono messi i successivi romanzi rispetto agli originali, ma onestamente mi sento un po' presa in giro dalla casa editrice!
Non paga di fantasy dunque, mi sono buttata su Il re dei fulmini, maccheronica traduzione da parte della Newton di King of Thorns!:)
Scherzi a parte, il primo libro della trilogia mi era piaciuto parecchio e ora sono curiosa di vedere come procederanno le avventure di Jorg :)


E questo è tutto, per questa settimana! Fatemi sapere cosa ne pensate delle mie letture, se anche voi le avete affrontate e come le avete trovate. Ma sopratutto fatemi sapere cosa state leggendo di bello!


sabato 28 giugno 2014

Due recensioni di fine Giugno

Buondì cari Lettori,
oggi nuovo appuntamento con le recensioni cumulate delle letture che ho affrontato nell'ultimo periodo. Come sempre spero che possiate trovare interessanti i miei pensieri e, mi raccomando, non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate o se avete letto qualcuno di questi libri!

Il primo libro di cui vi parlo è l'opera prima di una trilogia e anche il titolo che ha dato fama e visibilità all'autrice, proiettandola sul mercato degli ya: Dark Divine di Bree Despain. La trilogia,  che in Italia è stata misteriosamente sospesa dall'editore quando mancava un solo volume alla sua conclusione, ha invece riscosso tra il pubblico anglofono e non molti successi e plausi.
Per quanto mi riguarda devo fare un paio di premesse. Innanzitutto devo dire che le mie aspettative a riguardo erano molto alte, le premesse alla storia infatti erano ottime con molti elementi nella sinossi (un cattivo ragazzo, un mostro sanguinario e un amore impossibile) che stuzzicavano la mia immaginazione e la mia fantasia. Devo però anche dire che, purtroppo, ho letto Dark Divine dopo aver concluso uno tra i romanzi più intensi e toccanti che abbia maneggiato negli ultimi tempi: Memorie di una geisha. E voi lo sapete meglio di me come funzionano queste cose, dopo una carica di emozioni così forti e (purtroppo) anche irripetibili, qualunque libro avrebbe sbiadito al confronto. Dark Divine però si è difeso bene, questo glielo devo riconoscere: niente cliché già letti, niente situazioni trite e ritrite, niente sospironi d'amore melensi. Anzi, la storia prende una vena gotica piuttosto interessante, con qualche colpo di scena ben costruito e assestato. Mi è piaciuta molto l'ambientazione, sia quella geografica sia quella scenica con rimandi alla religione e a Dio, ma sopratutto ho apprezzato tantissimo i risvolti dark della vicenda, con una visione del male e riflessioni a riguardo che ho ampiamente condiviso.
Purtroppo però devo anche ammettere che si sono stati parecchi punti che non mi sono piaciuti o che non mi hanno soddisfatto del tutto. All'inizio, per esempio, ho avuto parecchia difficoltà a entrare nella vicenda e a capire chi aveva fatto cosa e sopratutto quando. L'inicipit infatti non è dei migliori in termini di strutturazione e questo perché l'autrice ha optato per un inizio davvero in medias res che però, forse anche a causa dell'inesperienza, non ha saputo gestire bene. Ci sarebbe dovuta essere più tensione e suspence, con i flashback che avrebbero dovuto dare ritmo e chiarire le idee al lettore. Invece, almeno per quanto mi riguarda, c'è stata un po' di confusione al riguardo. Anche il tratteggio dei personaggi non è stato dei migliori, nonostante le enormi potenzialità di entrambi i protagonisti e dei coprimari.
Per farla breve insomma, il libro aveva moltissimo potenziale, ma ho trovato che l'autrice abbia calcato poco la mano, rendendo poco incisivi i numerosissimi episodi che avrebbero potuto lasciare il segno sul lettore. La vena dark c'era, il concetto del male pure così come un bad boy dal cuore tenero che avrebbe potuto essere davvero un personaggio spettacolare, ma avrei voluto che tutto ciò fosse più approfondito, più amplificato e indagato. Non so se ciò sia dipeso dal target al quale il libro è destinato o se effettivamente la mia lettura precedente abbia influenzato non poco il mio giudizio, ma rimane il fatto che ho avuto l'impressione di leggere un romanzo sbiadito in candeggina dopo un lavaggio sbagliato. Detto questo però, sicuramente leggerò altro dell'autrice, sia perché trovo interessanti le sue trame di base, sia perché il finale ha davvero ribaltato un po' le carte in tavole e sono curiosa di vedere come proseguirà la vicenda di Grace e Daniel.

Coinvolgimento: 4/5
Stile: 3/5
Personaggi: 3/5
Vicenda: 4/5

Giudizio: 3.5/5




Il secondo libro di cui vi parlo è uscito dalla penna di un'autrice che sta diventando di casa qui su Forgotten Pages! Sto parlando della mia amata Karen Marie Moning e del suo terzo romanzo: La maledizione della luna nera (giuro che devo ancora cosa abbiano a che fare questi titoli con la vicenda!) Come dicevo, diventa ormai superfluo dopo due recensioni più che positive parlarvi di quanto io apprezzi questa saga urban fantasy, scoperta di recente tra l'altro. Giuro che non so quante manate mi sono data in faccia per non aver iniziato a leggerla prima e per aver invece aspettato così tanto, ma mi consolo pensando che se avessi dovuto attendere mesi per l'uscita tra un volume e l'altro probabilmente non avrei retto il colpo!
Anche in questa terza avventura la Moning ci rifila (si fa per dire) un romanzo davvero bello, dinamico e denso di rivelazioni senza però dimenticare qualche buona risata; con inoltre una storia ben intrecciata e altrettanto ben costruita che non si può fare a meno di leggere tutta d'un fiato e con personaggi capaci ci entrare nel cuore e nella mente del lettore per rimanerci. I segreti si svelano ma altri misteri si sostituiscono ad essi, aumentando così la presa sul lettore e disegnando un intreccio davvero interessantissimo che culmina in un finale che ancora ora mi da da pensare! Oh che finale, tutto mi sarei aspettata meno che questo!!
Come sempre ottimi i personaggi: dal mio amato, misterioso e tenebroso Barrons a Mac, che a ogni libro adoro sempre di più e di cui apprezzo la crescita interiore di cui l'autrice l'ha dotata.
Devo però, ahimè, ammettere di aver trovato questo libro leggermente inferiore al secondo volume della serie, non tanto per la storia in sé e per le rivelazioni da calzino rivoltato che mi hanno letteralmente sconvolta, quanto più che altro per alcuni punti morti della storia che avrebbe potuto essere, a mio parere, un pelo più dinamica e snella. Assolutamente nulla però che intacchi il mio interessa verso la storia e i personaggi che continuerò a seguire con piacere e molto interesse (sono già in possesso del quarto romanzo!)

Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 4/5

Giudizio: 4.75/5



giovedì 26 giugno 2014

Made in Italy: Pyramisia

Buondì cari Lettori,
oggi torna l'appuntamento con Made in Italy, la rubrica che presenta le pubblicazioni più recenti di autori esordienti italiani!
Per questa puntata ho scelto di parlarvi (o meglio di riparlarvi, qui il primo post che gli avevo dedicato) di un autore alla sua seconda fatica letteraria: Dean Lucas.

Pyramisia
Dean Lucas
Alcheringa Edizioni
(collana Le rose del deserto)
366 pagine
12,90 €
ebook disponibile da settembre 2014
ed. brossura
(#2 Aegyptiaca)


“Nella profondità dell'oceano quattro sono essi. Maschi non sono, femminenon sono. Essi sono turbini che si scatenano. Moglie non prendono, figli nongenerano. Come cavalli selvaggi scalpitano dalle montagne. Come avvoltoifamelici piombano dalle nuvole. Quattro sono essi e tutti gli altri moriranno.”Mentre le Delicate annunciano l’imminente catastrofe, Gavri’el si prepara adaffrontare l’avversario più temibile: se stesso. Chi è davvero l’Araldo? A chi èdestinata la terrificante spada che brandisce?In un Egitto sconvolto da rivolte e carestie, in balia di falsi profeti e spietaticonquistatori, la Sfinge sta per dare alla luce il dio atteso da tremila anni. Amolte leghe di distanza, nella mezzaluna fertile tra il Tigri e l’Eufrate, il regno diSargon è minacciato dai Gutei e da un nemico ancora più letale.Ma quando il momento decisivo si avvicina e la vita di ogni protagonistasembra in pericolo, una donna è in grado di cambiare il destino dell’umanità. Alei spetta la scelta finale. Cosa vuol dire amare qualcuno più di se stessi?

L'autore

Dean Lucas, laureato a pieni voti in Economia e Commercio presso la Bocconi di Milano, lavora come responsabile di progetto nel settore bancario.
Appassionato di pittura, cortometraggi e narrativa fantasy, si cimenta fin dalla giovane età nella scrittura di storie a sfondo fantasy. 
Tenace, determinato e un po’ sognatore, scopre grazie ai preziosi consigli di un'autrice affermata che la magia di un libro, per funzionare, ha bisogno non solo di creatività e passione, ma anche di schemi e tecniche narrative. Incoraggiato dal sostegno e dall'entusiasmo dei suoi affezionati lettori, Dean Lucas decide di scrivere il suo primo romanzo: il primo libro della Saga di Aegyptiaca di cui Pyramisia è il seguito.

L'incipit

Il verso acuto di un’aquila echeggiò nel profondo silenzio delle gole e siriverberò tra le vette del Monte Parnaso.La creatura più antica del mondo arrestò il cavallo e ammirò per qualcheistante il volo del rapace: eleganza, sicurezza di sé e ferocia si fondevano in ununico movimento, mentre i riflessi dorati sulle piume catturavano la luce delsole. Il vento ululò tra i dirupi, trascinando con sé l’eco di un lamento. Era un versoroco e gutturale, simile al gemito di una bestia. Ne seguì un altro e un altroancora. Poi un suono del tutto diverso, inatteso, inconfondibile.Il pianto di un neonato.

Info

Sito dell'autore: qui
Pagina facebook: qui
Storia della cover: qui



mercoledì 25 giugno 2014

Euterpe 2.0 (1)


Buondì miei cari Lettori,
oggi sono qui per presentarvi il restyling di una rubrica che da molto (troppo) tempo non aggiornavo. Per chi non lo sapesse la vecchia Eutherphe XX0 era una rubrica in cui a ogni lettura - o perlomeno cercavo di farlo con tutte - abbinavo una soundtrack, una musica o una melodia che in qualche modo mi ricordasse il romanzo letto in toto o anche solo in determinati passaggi. Purtroppo nel corso del tempo (fate conto che questa rubrica esiste dall'apertura del blog) mi sono accorta di parecchi difetti. Innanzitutto la corrispondenza non è sempre univoca, cioè non sempre riesco a trovare un brano musicale che m'ispira qualcosa riferito al romanzo ma anzi, la maggior parte delle volte capita che qualcos'altro attiri la mia attenzione come una conversazione, un insieme di mmagini e sì....anche una musica. Da qui l'ispirazione per il rinnovamento: perché non allargare il campo ai video in generale?

Euterpe 2.0 sarà dunque una rubrica a cadenza casuale in cui vi mostrerò un video attinto dalla rete che mi ha fatto pensare alla lettura in questione. Il video potrà essere di natura musicale, potrà essere una soundtrack, uno spezzone tratto da un film, un 'intervista o qualunque altra cosa io riesca a trovare: lascerò quindi libera la mia immaginazione e...vedremo che cosa scoverò per gli abbinamenti! :) Se anche voi volete partecipare potete lasciare i vostri commenti con il link al vostro video/immagine qui sotto!

Per questa puntata ho scelto di parlarvi di una delle letture migliori che ho concluso negli ultimi tempi (ma cui ancora non sono riuscita a scrivere la recensione!): Memorie di una Geisha di Arthur Golden a cui ho pensato di abbinare una brano tratto dalla soundtrack della trasposizione cinematografica che ne è stata fatta. Tra tutte le tracce disponibili ho scelta quella usata per i titoli di coda, intitolata Sayuri's Theme composta da JohnWilliam, che mi è sembrata davvero molto bella e sopratutto rappresentativa del film e del libro.


E questo è tutto per questa prima puntata! Fatemi sapere cosa ne pensate della mia scelta, se vi è piaciuta e se avete letto/visto il libro/film, ma sopratutto lasciatemi i vostri link nei commenti ;)

A presto!


lunedì 23 giugno 2014

It's Monday! What are you reading?



Buon Lunedì miei cari Lettori! Eccoci giunti a un altro appuntamento con la rubrica settimanale It's Monday! What are you reading? Una rubrica settimanale creata dal blog Book Journey in cui vi parlerò delle mie letture attuali e di quelle della settimana appena trascorsa, nonché ovviamente di quelle previste. Se anche voi volete partecipare, vi basterà lasciare un commento qui sotto con le vostre letture.

Dunque dunque, questa settimana è stata molto frenetica, ci sono tante cose che bollono in pentola per il blog di cui non vedo l'ora di potervi dire qualcosina in più! Per il momento mi accontento (si fa per dire) di parlarvi delle mie ultime letture.
L'ultima puntata era terminata con me che iniziavo la lettura di Dark Divine di Bree Despain, libro urban fantasy a tinte gotiche che ha riscosso parerei piuttosto positivi un po' ovunque. Ve ne parlerò meglio nella recensione, come al solito, ma per ora vi anticipo che nonostante alcuni difetti è un romanzo che mi è piaciuto abbastanza. Peccato, peccato davvero, che la Sperling abbia interrotto la pubblicazione in Italia: odio avere le serie metà in italiano e metà in inglese! U.U
Finito il libro della Despain è giunto a casetta un pacco direttamente dall'Irlanda. Mi ha scritto Barrons?!Sfortunatamente no (arghhh!), ma il libro della Penguin è stato ugualmente gradito e apprezzato! Per chi non lo sapesse, infatti, qualche settimana fa ho vinto un loro giveaway - evento più unico che raro dato che io non vinco MAI a questi giochi - e il pacchetto in questione è il mio premio. Ho quindi cominciato a leggere Fallen di Lea Mills con grande piacere: procederò a rilento ma intanto ho iniziato quella che si preannuncia una bella storia di crescita personale e scoperta di se stessi sullo sfondo della Prima Guerra Mondiale in Irlanda. Nel mentre però non ho resistito e ho iniziato anche un nuovo romanzo della Moning (mi domando come farò quando li avrò terminati!): La maledizione della luna nera, terzo libro dedicato a Mac. Inutile dirvi quanto mi stia piacendo, vero?


E questo è tutto, per questa settimana! Fatemi sapere cosa ne pensate delle mie letture, se anche voi le avete affrontate e come le avete trovate. Ma sopratutto fatemi sapere cosa state leggendo di bello!


venerdì 20 giugno 2014

Emoji Book Tag

Buondì miei cari Lettori,
oggi è tempo di tag, book tag per essere precisi!
Dopo averlo riscritto un paio di volte, cambiato le mie risposte ventordicimila volte e averci pensato innumerevoli per ore (ma quanto mettono in crisi questo domande! u.u) eccomi finalmente qui a proporvi l'Emoji Book Tag!
Dunque, innanzitutto è d'obbligo per me ringraziare Alaska che mi ha taggato: QUI il suo blog e le sue risposte, se siete curiosi.
Piccola premessa, ancora. Che cosa sono le emoji (per chi non lo sapesse)? Le emoji sono le faccine che si trovano su whatsapp, quelle che accompagnano i messaggi esprimendo gli stati d'animo di chi scrive. Il tag si basa proprio tra la corrispondenza di faccine e gli stati d'animo che un libro suscita in noi quando lo leggiamo.
Detto questo, direi che possiamo passare direttamente al tag, visto che di regole particolari non ce ne sono, a parte rispondere alle domande :)

N.B Per quanto possibile cercherò di restringere le risposte ai soli libri letti in quest'anno.


5. Faccina ANNOIATA per...


 Direi, date le premesse, che la mia scelte ricade sull'unico libro di quest'anno che, per ora, ho abbandonato, senza troppi rimpianti peraltro, per il sopraggiungere di una noia mortale durante la lettura. Purtroppo il romanzo prometteva anche bene, ma lo stile e la storia in sé mi hanno fatto cadere le braccia per la lentezza!


4. Faccina STO AFFOGANDO NELLE MIE STESSE LACRIME per...


Qui vado sul sicuro: Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro. Sul finale ho pianto come una fontana rotta. Bello, bello, bello, intenso e profondamente riflessivo. E... l'ho detto bello?


3. Faccina NON CI POSSO CREDERE per...


Posso barare e citare due romanzi?! Innazitutto direi American Psycho di Ellis, più per il finale che che ancora adesso mi da il tormento facendomi chiedere "e quindi come dovrei interpretarlo io?" che per il resto. L'altro libro (o meglio l'altra serie di romanzi) che mi ha lasciata piacevolmente sgomenta è la serie Fever della Moning sia per i colpi di scena, sia perché, lo ammetto, non avrei mai detto che sarebbe stata una lettura così valida (donna di poca fede che sono!)


2. Faccina PERVY per...

ok, ammetto che questa domanda mi ha mandata in confusione. Se per pervy s'intende la mia faccia quando leggo di un determinato personaggio, allora bè in questo caso non posso fare a meno di nominare Barrons. Se per pervy s'intende invece un personaggio particolarmente pervertito, allora sono a corto di risposte!


1. Faccina INNAMORATA per...

  

bè, ormai lo avrete capito anche voi, come faccio a non citare Barrons?! Uh l'ho detto di nuovo?!
E poi non posso fare a meno di citare Jamie Fraser, il mio adorato Jamie, de La straniera. Ah, e non dimentichiamoci di Holder de Le coincidenze dell'amore della Hoover! :3

Bene,  questo è tutto!
Cosa ne pensate delle mie risposte? 
Non dimenticatevi che anche voi potete partecipare lasciando le vostre risposte nei commenti, se avete voglia. Ovviamente consideratevi tutte/i taggati!


giovedì 19 giugno 2014

Due recensioni di metà Giugno

Buondì cari Lettori,
oggi nuovo appuntamento con le recensioni cumulate delle letture che ho affrontato nell'ultimo periodo. Come sempre spero che possiate trovare interessanti i miei pensieri e, mi raccomando, non dimenticate di farmi sapere cosa ne pensate o se avete letto qualcuno di questi libri!


Il primo romanzo di cui voglio parlarvi è un urban fantasy, il secondo libro di una pentalogia che ho scoperto e imparato ad apprezzare veramente da poco, nonostante la sua pubblicazione risalga ad almeno un paio di anni fa. Sto parlando de Il mistero del talismano perduto di Karen Marie Moning, secondo episodio della serie dedicata a Mac, veggente sidhe. In realtà non ho molto da dire su questo libro se non che mi è piaciuto molto. L'ho apprezzato, forse anche più del primo libro, che già era stata davvero un'ottima lettura e naturalmente non potrei esserne più felice. Come ho avuto modo di sottolineare per la recensione del primo romanzo, la Moning ha tutta la mia stima per aver saputo creare una storia che pur partendo da basi non originalissime ha comunque uno svolgimento inatteso, che si snoda tra ironia, dramma e azione in egual misura e, sopratutto, in maniera assolutamente ben calibrata. Ottimi infatti i vari colpi di scena e l'imprevedibilità dello svolgimento dell'intreccio che fanno di questo libro (ma anche della serie) uno dei migliori urban fantasy che abbia letto negli ultimi tempi. Altro punto veramente di pregio sono i personaggi, che ho trovato veramente ben gestiti e caratterizzati. Mac in particolare mi piace moltissimo: adoro la sua ironia e la sua irriverenza nonché la sua testardaggine che in molte occasioni finisce per metterla nei guai! Trovo, inoltre, che la scelta della prima persona per la narrazione enfatizzi ancora meglio il  suo carattere e permetta al lettore (o almeno a me) di entrare pienamente in sintonia con il suo personaggio. Ottimo anche il personaggio di Barrons, che a dispetto dei miei riguardi e pregiudizi precedenti è riuscito a sorprendermi, e anche tanto, senza mai cadere in banali cliché del genere come invece mi aspettavo e temevo.
Insomma, Il mistero del talismano perduto si è rivelata essere un'ottima lettura, ben strutturata e ponderata, complicata e ancora non del tutto esplicata (cosa che mi fa naturalmente ben presagire per i restanti volumi), accompagnata inoltre da uno stile fluido, scorrevole e piacevolissimo da leggere. Sono veramente felice di aver intrapreso a leggere a questa serie e ora non posso fare altro che procurarmi il resto della storia!! :) Assolutamente consigliata!

Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5

Giudizio: 5/5


Il secondo romanzo di cui vi parlo è invece la conclusione di una trilogia ya distopica tra le più conosciute e apprezzate, anche qui in Italia: la trilogia di Delirium di cui Requiem è terzo e ultimo romanzo della serie.
Come ho avuto modo di spiegare in occasione delle precedenti recensioni sui primi volumi, la trilogia della Oliver è una buona serie, non ottima né eccellente a mio parere, ma comunque meritevole di una possibilità da parte dei lettori. I punti di forza della trilogia, che poi sono sostanzialmente anche quelli di questo capitolo conclusivo (e dei restanti), sono lo stile davvero intenso e poetico, l'idea di fondo su cui poggia la vicenda principale e, anche se in maniera minore, i personaggi che risultano in generale davvero ben caratterizzati. Purtroppo per ogni pro esiste anche il suo contro e i libri della Oliver non ne sono affatto esenti, Requiem in testa. Non posso infatti dire che questo finale di serie mi abbia intrigato o soddisfatto e anzi, mi dispiace dover ammettere che molto probabilmente è il peggiore dei tre romanzi che compongono la saga. In breve, Requiem raccoglie le peggior magagne degli altri libri, concentrandole tutte nello spazio di trecento e poco più pagine; e questo è un gran peccato perché, nonostante tutto, Delirium e Chaos erano state delle buone letture.
Partendo dell'inizio devo dire che non mi è piaciuta la scelta stilistica dell'autrice di dare voce e spazio al personaggio di Hana. O meglio, ho apprezzato alcuni aspetti come la profonda (almeno secondo me) riflessione che l'intero libro contiene sul significato di amicizia e di come questa possa cambiare nel corso della vita modificandosi in relazione agli eventi che occorrono, ma devo ammettere di averla trovata del tutto estranea alla vicenda di fondo e ai temi della trilogia stessa. Anzi, ho percepito questa scelta della Oliver come un espediente per poter alternare i pov, riempendo pagine e intrattenendo il lettore, ma più per una mancanza di idee su come condurre e concludere la vicenda che per precisi intenti narrativi.
Parlando poi di storia vera e propria non posso fare a meno di notare come tre quarti della vicenda di Hana sia stata totalmente (o quasi) inutile ai fini del gran finale e, nonostante debba ammettere di aver apprezzato le tinte mistery che la sua storia assume, devo anche ribadire che, per quanto mi riguarda, tutto ciò ha a che fare con i temi della serie come un cavolo a colazione!!
Per quanto riguarda poi l'altra metà dei capitoli, quelli narrati dal punto di vista Lena, devo dire che anche questo caso e al contrario dei precedenti romanzi, li ho trovati davvero molto deludenti. Innanzitutto Lena è apatica, svuotata di tutte le energie che invece aveva dimostrato prima (sopratutto in Chaos) e questo senza che ci sia un preciso motivo per cui tutto  ciò accada.  Il suo personaggio è davvero irriconoscibile e non ho apprezzato come l'autrice l'abbia gestita. Insomma, siamo nel pieno della rivoluzione, tutto il suo mondo sta per cambiare e la Oliver lo fa perdere in inutili pensieri e ragionamenti! Il finale poi è troppo concentrato, troppi avvenimenti si sovrappongono ma nessuno di questi è analizzato e trattato con il dovuto tempo e le dovute riflessioni.
Detto questo, il resto dei difetti sono gli stessi che si possono ragguagliare nei libri precedenti: lo stile dell'autrice, per esempio, è davvero poetico e intenso secondo me, ma a tratti riconosco che diventa davvero pesante e lento sopratutto se, come in questo caso, non è ben bilanciato come da espedienti  stilistici che impongono dinamicità al testo (era il caso di Chaos, per esempio) Per non parlare poi della prevedibilità della storia che era e rimane un grande problema della trilogia: era palese infatti che  Alex amasse ancora Lena e che lei finisse per sceglierlo a dispetto di tutto quello che è capitato!
In conclusione quindi, non posso nascondere di essere rimasta un po' delusa dal finale di questa serie, che non è certo una delle mie preferite (non lo era già prima di questa lettura) ma su cui, almeno nel finale, speravo in qualcosa di più! Ai molti lettori che mi hanno chiesto, quindi, consigli sulla lettura o meno della trilogia della Oliver dico: attenzione, se il primo romanzo non vi è piaciuto, continuate a vostro rischio e pericolo! ;) Per quanto mi riguarda infatti, il resto non è migliore del precedente.

Coinvolgimento: 2/5
Stile: 4/5
Personaggi: 3/5
Vicenda: 3/5

Giudizio: 3/5