domenica 22 luglio 2012

Recensione - La casa sul fiume

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!


LA CASA SUL FIUME
PENNY HANCOCK
TIMECRIME
360 PAGINE
10.00 €
RILEGATO




Trama
(dalla copertina)


Greenwich, Londra. In un freddo pomeriggio di febbraio, Sonia apre la porta di casa a Jez, 15 anni. Il ragazzo vorrebbe vedere un raro disco di vinile, pensa di restare qualche minuto e andare via. Non uscirà più. Con una folle progressione geometrica, un passo dopo l'altro, Sonia fa in modo che Jez non lasci la casa sul fiume, fino a quando non scoprirà di esserne prigioniero, di non poter chiedere aiuto. La sola possibilità che gli resta è trovare un modo per convivere con lei, con quella donna che lo considera una cosa sua, un oggetto da proteggere, da custodire. Non ha altra strada se non venire a patti con la sua carceriera: del resto, chi lo cercherebbe mai in quella splendida, vecchia dimora in riva al Tamigi? Chi sospetterebbe di una moglie e madre esemplare, che non ha mai mostrato alcun segno di squilibrio? "La casa sul fiume" è la storia di un'ossessione, di uno smarrimento che affonda le sue radici nei meandri più oscuri della psiche. Ed è la storia di una donna reale e vera come solo il dolore sa esserlo: perché la sua solitudine, i suoi ricordi, i suoi moventi parlano al cuore di ognuno di noi.


Commento Personale


Ammetto che la prima cosa che mi ha colpito di questo romanzo è stata la copertina. Non saprei dire cosa in particolare ma quei pesci rossi dentro la bottiglia- forse dimenticata- lo sfondo scuro che mi ha fatto venire in mente una stanza con le imposte chiuse e anche il titolo si sono imposti prepotentemente nella mia mente suscitando la curiosità riguardo a questo romanzo.
La casa sul fiume è sicuramente un thriller atipico in cui la tensione che si prova leggendo non è suscitata dalle gesta di un serial killer o del pazzoide di turno ma dalla sconvolgente normalità che nonostante tutto permea la vicenda, l'assoluta mancanza di violenza e pacatezza di toni, oserei dire la dolcezza  venata di dolore che emana ogni pagina del libro. La storia che Penny Hancock ci narra infatti è quella di Sonia, moglie e madre come tante, e della sua ossessione per Jez - quindici anni- che per caso si ritrova in casa sua e dalla quale non ne uscirà più. Una lenta discesa nella follia, così lenta eppure così profonda e assolutamente coinvolgente che a un certo punto della vicenda il lettore si ritrova a chiedersi come abbia fatto a raggiungere un tale livello di perdizione.
Leggere La casa sul fiume è come fare un salto tra le torbide acque fangose del Tamigi che fa da sfondo all'intera vicenda, spettatore silenzioso di una vicenda nera e insieme protagonista indiscusso.


Coinvolgimento


Direi ambivalente. L'idea di fondo del romanzo è indubbiamente grandiosa ma l'autrice non ha saputo coglierne tutte le potenzialità. Come ho detto la genialità del romanzo sta nella compostezza, nella pacatezza di cui l'intera vicenda è ammantata. Non ci sono sparatorie ne accoltellamenti. Non ci sono investigatori e delinquenti, non ci sono sanguinamenti nè scene violente ma attraverso una successione dopo l'altra di sequenze quasi uguali, delicate e composte, si piazzano -come un fulmine a ciel sereno- avvenimenti solo apparentemente insulsi che però spingono inevitabilmente l'evolversi della vicenda in una sola direzione: il suo epilogo. 
Il lettore è partecipe fin da subito dell'intera storia. Anche se non si sa il perchè delle azioni di Sonia, le conosciamo tutte nei minimi particolari e allo stesso modo conosciamo le azioni della controparte (la famiglia di Jez). La scelta del lettore onnisciente è però insidiosa e in alcuni punti l'autrice scivola, perdendo la tensione narrativa che tiene incollati alle pagine. Alla fine, la curiosità di sapere il perchè è comunque più forte di alcuni momenti calanti, ma se non ci fossero stati, La casa sul fiume sarebbe stato davvero un romanzo superbo. 3.5/5

Stile


Adatto al genere del romanzo. Quando leggo un giallo/thriller/suspense mi piace avere uno stile diretto e conciso, capitoli brevi e non troppe descrizioni. Su questo, dunque, non ho niente da obiettare. Ogni tanto però capita che l'autrice si soffermi su particolari irrilevanti o che la narrazione diventi fin troppo lenta. In alcuni punti è come se non ci fosse equilibrio tra le potenzialità e le effettività della vicenda.In ogni caso, io non preoccuperei troppo: La casa sul fiume è l'esordio narrativo della Hancock e cimentarsi con un romanzo del genere non è cosa semplice, sicuramente c'è margine di miglioramento! 4/5


Personaggi


Magnificamente delineati. E' stato fatto davvero un'ottimo lavoro di caratterizzazione e non solo su Sonia- la protagonista- ma anche su tutta la galleria dei secondari. Sonia è una casalinga di mezza età che passa la maggior parte del suo tempo sola nella casa sul fiume, la casa della sua infanzia lasciatele dal padre, piena di ricordi e di voci che continuano a sussurrarle di un'antica tragedia. Mi è piaciuto moltissimo come l'autrice ha permesso al lettore di entrare in sintonia con lei: conosciamo ogni suo pensiero, entriamo nella sua mente. Ovviamente è una visione distorta, offuscata da sentimenti sbagliati ma la sensazione che si prova è talmente realistica che in qualche modo non si può fare a meno di restarne abbagliati. 5/5

Vicenda


La vicenda ideata dell'autrice è tutto fuorché banale. Ha avuto davvero un colpo di genio e, come ho detto precedentemente, ho apprezzato tantissimo come è stata portata avanti. Non so se sono riuscita a trasmettervi esattamente quello che ho provato, però vi posso assicurare che non è stato niente che abbia mai sperimentato leggendo un romanzo di questo genere. C'è un segreto nel passato di Sonia, che la tormenta e la angoscia. Una faccenda in sospeso, una colpa che si porta dietro da tanti - troppi -anni oramai. E tutte le sue angosce diventano realtà quando Jez suona alla sua porta. E' la sua occasione, la sua seconda possibilità per rimettere le cose a posto. 
Come una spirale, che via via si stringe sempre più diventando sempre più soffocante, la vicenda ci conduce in un vortice di emozioni, dove il passato si mescola inestricabilmente con il passato e dove la via d'uscita sembra sempre più lontana. 5/5


(Cover: Mi piace tantissimo!! Anche quella originale non è male, ma la cover italiana ha avuto su di me un fascino davvero magnetico! 5/5)




Consigliato? Si, se cercate un psicothriller un pò diverso dal solito, che però sappia catturarvi durante la lettura. No, se cercate un thriller con molta azione e adrenalina.


Giudizio: 4/5


3 commenti:

  1. Ottima recensione!
    Complimenti! E grazie, mi hai incuriosito molto, aspettavo giusto di leggere qualche parere a riguardo :)

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  2. Grazie mille Matteo!^^ Felice di averti incuriosito! :)

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  3. Ciao Morna! Un piccolo premio per te qui: http://ilportalesegreto.blogspot.mx/2012/07/premio-colors.html

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