Cari Lettori,
oggi ho il piacere di scambiare due parole con Elena Cabiati che mi ha gentilmente rilasciato un'intervista!
Ciao
Elena e benvenuta su Forgotten Pages, il mio blog dedicato alla lettura!
Ho
letto con piacere la Viaggiatrice di O, il tuo romanzo d’esordio. Come è nata
l’idea di scriverlo?
All’inizio avevo avuto l’idea di una
serie di libri di piccole dimensioni a carattere didattico sulla storia
dell’arte, da proporre ai musei o alle case editrici scolastiche. Una giovane
maga doveva andarsene in giro a conoscere artisti e scultori e a spiegare le
opere d’arte ai lettori, insomma, una specie di Alberto Angela in chiave
fantasy. Poi invece Gala ha deciso di portarmi molto più lontano… la fantasia e
la voglia di raccontare hanno avuto il sopravvento e devo dire che sono molto
contenta che sia andata così.
So
che hai partecipato al Torneo Letterario Io scrittore, che ti ha permesso di
arrivare alla pubblicazione. Raccontaci la tua esperienza, com’è stato
partecipare e poi arrivare alla vittoria?
Il giorno in cui venivano nominati i
vincitori al festival della letteratura di Mantova, io ero presente e non
dimenticherò mai quando l’editor della Nord ha detto che si trovava lì per
incontrare me, gli mancava solo la scarpetta di cristallo tra le mani! Partecipare
al Torneo è stato divertente e istruttivo, più di qualsiasi corso di scrittura
creativa uno possa frequentare. Si leggono molti romanzi inediti, se ne vedono
i pregi e i difetti e si riconoscono i propri in quelli degli altri. Si deve
fare lo sforzo di pensare come penserebbe una casa editrice, chiedendosi “ma io
questo romanzo lo pubblicherei?” E naturalmente questa domanda poi ricade su se
stessi e mette in crisi, ma positivamente, perché se si vive bene questa esperienza
si riesce a correggersi, a capire e maturare. Poi arrivano i giudizi sulla
propria opera: alcuni sollevano il morale, altri sono affilati come coltelli, e
lì la crisi aumenta nuovamente… ma anche questo serve, e poi sono un’ottima
preparazione in vista dei giudizi, altrettanto severi, dei lettori effettivi.
Consiglio a chiunque abbia un manoscritto
nel cassetto di mettersi in gioco con il Torneo, di “combattere” penna a penna
con gli altri scrittori e di uscire dal proprio guscio autoreferenziale, ne
verranno lividi e ferite, ma anche molta, sana, esperienza.
Che
cosa hai provato quando hai visto il tuo lavoro, sugli scaffali delle librerie?
Mi sono fatta una foto! Anzi
più di una. Alla Mondadori di Torino, davanti alle vetrine esterne e dentro, di
fronte agli scaffali.
Come
è cambiata la tua vita dalla pubblicazione del romanzo?
Ho realizzato un sogno che avevo fin da piccola,
per cui posso dire che sono molto soddisfatta, anche se ho capito che non si
smette mai di lottare, raggiunto un traguardo ce n’è subito un altro più
difficile e lontano. Ora il sogno è riuscire a continuare a scrivere, ad avere
idee e, lo dico con sincerità, a essere capita e apprezzata da coloro per cui
scrivo.
La mia vita è cambiata? In effetti sì, drasticamente,
perché due mesi prima dell’uscita del romanzo ho avuto una bimba di nome
Margherita.
La
tua routine di scrittrice. Come ti organizzi le giornate? Hai un momento
preferito del giorno in cui scrivere?
Ecco… un tempo ero una scrittrice
ossessiva compulsiva, preferibilmente nottambula, scrivevo tutto il romanzo
d’un fiato, diventando monomaniacale per qualche mese, poi passavo i mesi
seguenti a leggere, rileggere e correggere fino a essere soddisfatta. Ora,
invece, la bimba a cui accennavo prima si infuria ogni volta che distraggo lo
sguardo da lei per osservare il monitor del mio pc, per cui non so ancora come
organizzerò le mie giornate, o meglio, come me le organizzerà lei…
Progetti
per il futuro? Leggeremo altro di Gala, Kundo e il mondo di O?
Vorrei riuscire a concludere al meglio la
storia di Gala, ci sono molti elementi che ho lasciato in sospeso e molti fili
della trama che devo ancora intrecciare. Poi ho altre idee in mente, perché la
mia immaginazione è molto più rapida della mia capacità di starle dietro con la
scrittura e spero di avere la fortuna di poter dar vita anche a questi altri sogni…
Un
consiglio a tutti gli aspiranti scrittori e scrittrici.
Lavorare tanto: leggendo, scrivendo,
rileggendo, ascoltando e osservando. E poi cercare di essere umili (lo so che è
dura…) e di capire. Ma soprattutto essere sempre precisi e professionali, anche
se costa fatica.
Grazie mille Elena di essere stata in mia
compagnia oggi! Torna pure a trovarmi quando vuoi! E i miei auguri per il
futuro!
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