mercoledì 13 novembre 2013

Recensione - Il mio cuore cattivo

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

IL MIO CUORE CATTIVO
WULF DORN
CORBACCIO
347 PAGINE
14,90 €
ED. RILEGATA



Trama
(dalla copertina)

C'è un vuoto nella memoria di Dorothea. Quella sera voleva uscire a tutti i costi ma i suoi l'avevano costretta a fare la babysitter al fratello minore mentre loro erano a teatro. Ricorda che lui non ne voleva sapere di dormire e urlava come un pazzo. Ricorda una telefonata che l'aveva sconvolta, ricorda di aver perso la testa, e poi più niente. Più niente fino agli occhi sbarrati del fratellino, senza più vita. C'è un abisso in quel vuoto di memoria, un abisso che parole come "arresto cardiaco" non riescono a colmare. Perché la verità è che lei non ricorda cosa sia successo. Solo adesso, dopo mesi di ospedale psichiatrico, di terapie, di psicologi, ha raggiunto faticosamente un equilibrio precario. Ha cambiato casa, scuola, città: si aggrappa alla speranza di una vita normale. Ma una notte vede in giardino un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto e poi scompare senza lasciare traccia. E quando, dopo qualche giorno, Dorothea scopre l'identità del ragazzo e viene a sapere che in realtà lui si sarebbe suicidato prima del loro incontro, le sembra di impazzire di nuovo. I fantasmi del passato si uniscono a quelli del presente precipitandola in un incubo atroce in cui non capisce di chi si può fidare, e in cui la sua peggiore nemica potrebbe rivelarsi proprio lei stessa...

Commento Personale

Quarto libro dell'autore tedesco che leggo. Ricordo ancora con molto piacere quando, un po' più di tre anni fa, ho letto il libro d'esordio di Dorn: La psichiatra. Ho intrecciato indissolubilmente questo ricordo all'apertura del blog e forse, oppure no, è proprio per questo motivo che Wulf Dorn è un autore a cui mi sento particolarmente legata. Oltre ad apprezzarlo come autore di thriller psicologici, infatti, ogni volta che esce un suo libro torno sempre indietro nel tempo a quel settembre del 2010. Tuttavia, i dolci e teneri ricordi della mia vita da blogger non cambiano quello che per me è un dato di fatto: Wulf Dorn è un ottimo autore di thriller e un valido autore di fiction. Un conoscitore profondo della psiche e del comportamento umano e sì, anche uno dei miei autori preferiti. Fino ad adesso non ho mai avuto di che pentirmi per quanto riguarda i suoi scritti. Ognuno di essi è stato a suo modo particolare, davvero avvincente da leggere, un viaggio gratuito tra i recessi del cervello e i suoi bizzarri meccanismi di funzionamento. Fino ad adesso, per l'appunto. 
Purtroppo, sebbene anche questo suo quarto lavoro parta con premesse interessanti, devo ammettere che l'ho trovato leggermente sottotono rispetto ai precedenti lavori. Intendiamoci, non stiamo parlando di un fiasco totale e colossale, ma poichè sono abituata ad assegnare a Dorn il massimo del punteggio, queste quattro stelline sono decisamente inferiori al numero che credevo di spuntare anche questa volta.
Quello che amo maggiormente di Wulf Dorn come autore è quel marchio di fabbrica che contraddistingue ogni suo lavoro e contemporaneamente come, a ogni nuovo testo, quel marchio riesca a declinarsi in qualcosa di nuovo e inedito. Sotto questo punto di vista Il mio cuore cattivo non fa assolutamente eccezione.  Anche in questo libro, infatti, abbiamo una protagonista alle prese con la sua psiche, per di più inaffidabile, ma se detto così può sembrare qualcosa di già letto, ecco che l'autore si rinnova utilizzando come main character un'adolescente. Altro elemento che adoro -e che anche in questo non manca- è la presenza di piccoli rimandi ai precedenti lavori dell'autore, per esempio personaggi che ricompaiono, località geografiche che ritornano (o dalle quali, come in questo caso, si scappa). Insomma, nulla di incomprensibile per chi inizia a leggere i libri in ordine sparso, ma una piccola chicca per chi, invece, li ha letti tutti dall'inizio alla fine.
Tuttavia, come dicevo prima, c'è stato qualcosa in questo suo ultimo lavoro che non è riuscito a farmi scattare la scintilla come nei precedenti. Qualcosa che si è inceppato nel delicato meccanismo che sta dietro la costruzione di un thriller psicologico e che non mi ha convinto fino in fondo. Forse perchè, già da metà libro, ho individuato (strano ma vero!!!) il responsabile, o forse perchè è mancato - almeno a mio avviso- quel colpo di scena finale alla Dorn che ogni volta a fine romanzo rimescolava le carte in tavola e anche il mio cervello. 
Da buona scribacchina delle mie emozioni suscitatemi dalla lettura devo però riportare la suggestione e quel brivido di paura che mi ha colto durante la lettura della parte centrale del romanzo, di notte, mentre fuori tirava un ventaccio gelido! Ecco quella, forse, è stata la parte che ho apprezzato maggiormente dell'intero libro: quello strano balletto tra realtà e allucinazione che ha minato, anche se solo per poco, ogni mia certezza di lettrice.

Coinvolgimento

Molto buono! Indubbiamente Dorn sa come catturare il lettore. I capitoli brevi, la suspense evocata dall'autore e i colpi di scena mediamente distribuiti sono un ottimo motivo per girare le pagine del libro. 5/5

Stile 

Come sempre adatto al tipo di romanzo. Diretto, lineare e incisivo senza grandi descrizioni ma perfetto per delineare la scena nella mente del lettore. In questo particolare romanzo però è molto giovanile e colloquiale, diretta conseguenza dell'uso del POV scelto (la protagonista, Doro, ha diciassette anni). 5/5

Personaggi

L'uso di Doro come protagonista mi ha spiazzato, lo ammetto. Però non mi è dispiaciuta come scelta. L'ho trovato un personaggio molto forte caratterialmente, nonostante tutte le disavventure che passa, e davvero molto coraggiosa. Non posso dire di rispecchiarmi in lei e,  forse per questo, non posso nemmeno dire di essere riuscita a entrare completamente in sintonia con il suo personaggio, però mi è davvero piaciuto leggere la sua storia! 5/5

Vicenda

Forse è il punto dolente dell'intera situazione. Parte molto bene, con premesse interessanti e svolgimento altrettanto stimolante. Il climax di tutto però non mi ha convinto, lo ammetto. La parte i cui Doro arriva alla soluzione della vicenda è stata, a mio avviso, troppo basata su intuizioni e collegamenti mentali astrusi per risultare davvero credibile. Doro, per ottenere questo risultato, si affida moltissimo sulla sua condizione di sinestetica e questo non mi è piaciuto. Nei precedenti romanzi dell'autore c'era sempre una spiegazioni più scientifica o psichica dietro tutto e quella, a mio modesto parere, era il vero punto di forza dei suoi romanzi!
3/5

(Cover & Edizione: Non mi è piaciuto il cambio di traduttore che la casa editrice ha operato. Ditemi quello che volete ma io ho percepito che lo stile di traduzione non era lo stesso dei precedenti libri (l'uso di alcuni termini antiquati si poteva, secondo me, evitare benissimo.) Detto questo, la cover  mi piace, molto più dell'originale!4/5)



Consigliato? In ogni caso sì. Consigliato a chi ha letto altro di Dorn. Se volete invece avvicinarvi a questo autore, vi consiglio in particolare di iniziare da La psichiatra.

Giudizio: 4.5/5


3 commenti:

  1. Anche a me non ha stravolto più di tanto, anzi sono stato anche più "cattivo" nel voto :D
    sicuramente meglio La psichiatra, il mio preferito di Dorn

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  2. Tuo marito, dai, non delude mai. Però, su, metti una buona parola per me: fammelo regalare da lui, che non ho cash. Giusto? :P

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  3. La psichiatra l'ho letto e mi è piaciuto davvero tantissimo e non pensavo... Questo vorrei comprarlo, l'ho aggiunto alla lista di Natale XD

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