mercoledì 28 maggio 2014

Recensione - Una ragione per amare

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

UNA RAGIONE PER AMARE

REBECCA DONOVAN
NEWTON COMPTON
9,90 €
412 PAGINE
ED. RILEGATA
(#1 Breath)



Trama

(dalla copertina)

Emma Thomas è una studentessa modello e un'atleta prodigio. Ma è una ragazza taciturna e solitaria: non frequenta nessuno tranne la sua amica Sara, non va alle feste, non esce e non ha un fidanzato. E si copre bene per nascondere i lividi, per paura che qualcuno possa indovinare quello che succede tra le pareti domestiche. Mentre gli altri ragazzi della sua età si divertono spensieratamente, Emma conta in segreto i giorni che mancano al diploma, quando finalmente sarà libera di andare via di casa. Ma ecco che all'improvviso, senza averlo cercato o atteso, Emma incontra l'amore. Un amore intenso e travolgente che entra prepotentemente nella sua vita. E adesso nascondere il suo segreto non sarà più così facile.



Commento Personale

Finalmente dopo mesi e mesi di recensioni cumulate oggi sono qui a scrivere un'opinione stile vecchi tempi, impostata nello stile classico del blog e che, lo confesso, mi erano mancate! Per l'occasione ho scelto un romanzo particolare che so essere conosciuto da molte persone e che, per così dire, cavalca l'onda dell'attuale successo del genere new adult. Un romanzo che ho letto con interesse e curiosità e che, seppur in maniera negativa, non ha mancato di suscitarmi parecchie riflessioni. Il libro in questione è un successo self nato in America che, come sempre più di recente accade, ha varcato i confini del web e dell'Atlantico per approdare anche da noi, gentilmente concessosi dalla Newton Compton. Una ragione per amare, in originale Reason to breath, pareva, almeno dalle premesse, essere un capolavoro; in rete i commenti positivi si sprecavano e le recensioni con voti sopra le quattro stelline non si contavano nemmeno, per non parlare poi dei commenti entusiasti delle lettrici, che con atti di fangirling estremo, tessevano le lodi dell'opera prima di Rebecca Donovan. La domanda, dunque, sorge spontanea: abbiamo letto lo stesso libro?
Come avrete - immagino - prontamente intuito dalle stelline, il romanzo dell'autrice americana a me non è piaciuto. Onestamente non l'ho trovato ne migliore ne peggiore dei molti new adult che girano in questo momento sui nostri scaffali. Una storia che, tutto sommato, non mi ha suscitato emozioni né in positivo ma nemmeno in negativo, piena di cliché piuttosto banali, prevedibile nella maggior parte dei casi e per di più stilisticamente scritta male. 
E dire che le premesse sembravano appunto ottime, facendo presagire un romance solido e ben strutturato. Purtroppo la realtà dei fatti è stata completamente diversa, il libro della Donovan ha molti difetti alcuni davvero troppo evidenti per poterci chiudere gli occhi sopra.
Partendo dall'inizio, la vicenda di per sé ha parecchie lacune, falle e contraddizioni che un minimo di lettura poco meno che superficiale svela facilmente. Un esempio su tutti è quello in cui la protagonista, che praticamente vive da reclusa nella casa degli zii dove ha addirittura il tempo contato per fare la doccia e non possiede un cellulare, possiede invece un bellissimo e scintillante iPod. 
Ma al di là di questi difetti, tutto sommato "passabili" e di minor importanza, la maggiore lacuna del romanzo è lo stile con cui è scritto. Descrizioni su descrizioni di tutto lo scibile umano che però non descrivono effettivamente nulla e hanno avuto come solo effetto quello di allungare il brodo e di avermi annoiato a morte. Non è infatti descrivendo la cornicetta della tappezzeria dell'ultima stanza della casa che si è effettivamente descritto la stanza in questione! 
Altro elemento che non ho apprezzato affatto è stata, invece, la mancanza di descrizioni  dei momenti più importanti del romanzo cioè di quei passaggi che hanno determinato svolte narrative importanti per i personaggi e la vicenda stessa. Un esempio calzante può essere la scena, raccontata dall'amica della protagonista e tramite flash back, del presunto tradimento di Evan, il protagonista maschile, durante un falò in spiaggia. Questa scena segue la reazione della protagonista la quale, avendo ovviamente frainteso la situazione, agisce di conseguenza. La scelta stilistica di mettere la spiegazione dopo il fatto, dunque, ha il duplice effetto di far sembrare la protagonista un schizzata da rinchiudere perché agisce senza spiegare le sue azioni, e di togliere al lettore (o per lo meno a me) il piacere di gustarsi una scena carica emotivamente che avrebbe certamente donato verve al romanzo in questione. 
Soprassiedo ora, parlandone più avanti, per quello che riguarda i dialoghi davvero da sit-com e la caratterizzazione dei personaggi, che ho trovato davvero molto manchevole. Purtroppo, per quanto riguarda questi ultimi, devo aggiungere che non solo non mi sono piaciuti ma, cosa ancora più importante, non sono riuscita a entrare in sintonia con nessuno di loro.
Infine, vorrei spendere le ultime righe di questa recensione per la conclusione del romanzo che ho trovato davvero troppo affrettata e bisognosa di maggior contorno, a dispetto invece della maggior parte del libro a cui non avrebbe fatto male una bella snellita. E' anche vero che il finale è stata, forse, la parte che maggiormente ho apprezzato del libro: in modi a me sconosciuti è riuscito infatti ad riaccendere un minimo di interessa per la storia di Emma ed Evan.
Per terminare, dunque, non so ancora se leggerò altro dell'autrice; purtroppo Una ragione per amare non è stato il libro che speravo che fosse e così non ho molta voglia di leggere altro dell'autrice, almeno non ora. Ho sperato con tutta me stessa che la storia decollasse e mi facesse sospirare, ma alla fine nessuna della mie speranze si è davvero concretizzata. Ormai comincio seriamente a dubitare del fatto che il na sia davvero il genere per me.  
O forse non ho ancora trovato il libro giusto?
Continuerò a cercare, ma nel mentre mi affido a voi: consigliatemi un bel romanzo d'amore! :)

Coinvolgimento

Inizialmente alto, più che altro dato dalla novità e dalle aspettative piuttosto alte che nutrivo, senza contare l'entusiasmo che circondava il romanzo e che un po' mi aveva contagiato. Ma dalla fine del primo capitolo in poi è stato un continuo peggiorare. Sul finire del libro, ammetto, di aver saltato frasi e descrizioni del tutto inutili per riuscire a finire di leggerlo, dato che l'istinto mi intimava di abbandonarlo senza rimorsi. Purtroppo la poca originalità, i cliché nello svolgimento della storia e lo stile manchevole non hanno favorito un mio pieno coinvolgimento. E' vero ci sono stati dei momenti in  cui ha pensato a un "risollevamento" generale della storia, ma purtroppo non sono stati che sprazzi passeggeri. 3/5

Stile

E' stato davvero difficile per me seguire le scelte narrative dell'autrice. La storia è raccontata è raccontata in prima persona della protagonista Emma, ma i punti veramente fondamentali per la vicenda, come già sottolineato in precedenza, sono affidati alle parole di altri personaggi, togliendo così, senza ombra di dubbio, spessore e pathos alla vicenda. I dialoghi li ho trovati davvero imbarazzanti e mal gestiti, al limite del leggibile.  La narrazione mi è risultata essere davvero lenta e pesante in alcuni punti, mentre in altri, in cui avrei voluto avere maggior dettagli, l'autrice ha sorvolato malamente. E poi tante, troppe, descrizioni che o hanno allungato il brodo o alla fine della fiera non sono risultate utili a nulla: dettagli buttati lì, giusto per riempire le pagine ma che poi non sono stati in grado di caratterizzare adeguatamente i personaggi, ad esempio. Quattrocento e più pagine di tortura, posso dirlo senza offendere nessuno? 1/5

Personaggi

Forse uno dei punti più manchevoli dell'intero romanzo. Nessuno mi è veramente piaciuto a parte a tratti Evan e Carol! Emma l'ho trovata molto infantile, incoerente e...stupida, si può dire?! Agisce senza pensare, un minuto prima dice una cosa e un minuto dopo l'esatto contrario, spalleggiata dall'amica Sara che se è possibile è ancora più tonta. In alcuni punti mi sono davvero cadute le braccia per le sue domande del tipo "cosa vorrà mai farmi un ragazzo ubriaco a una festa in cui tutti sono accoppiati tra di loro stile polpo allo scoglio?" Ma secondo te?! 
In realtà potrei ancora capire che, dato che ha alle spalle ha avuto un passato travagliato e non ha mai fatto molte esperienze, la sua ingenuità sia una diretta conseguenza della vita impostale dagli zii, però in questo caso l'autrice avrebbe dovuto sottolinearlo e portare il problema sotto i riflettori; così, invece, contribuisce solo dare l'idea di una babbiona! 
Per quanto riguarda Evan mi è piaciuto a tratti, ripeto, però mi aspettavo decisamente di più: praticamente quasi mai è riuscito a muovermi un sentimento che sia stato uno, o un guizzo di vivacità, né mi ha provocato sospiri come invece speravo: come protagonista maschile di un romance l'ho trovato, tutto sommato, alquanto insignificante.
Al di là di questo comunque devo dire che ho trovato, in generale, poca cura nei personaggi, nessun approfondimento caratteriale o psicologico e una gestione totalmente errata della loro evoluzione all'interno del romanzo. 2/5

Vicenda

Come ho già detto, ho trovato l'intreccio caratterizzato da punte di potenziale, ma gestita in maniera del tutto errata: clichè già visiti, situazioni già lette e scorrimento prevedibile. Inoltre ho trovato minimizzati o comunque non trattati con il dovuto approfondimento i temi importanti a cui il romanzo fa riferimento, primo fra tutti la violenza domestica. Peccato davvero perché si sarebbe potuto ottenere qualcosa di più profondo. 2/5

(Cover: Per una volta tanto la cover italiana la trovo migliore di quella originale, forse un po' banale, ma comunque più bella. 4/5)



Consigliato? Onestamente no, non mi sentirei di consigliarlo. E' anche vero che la mia opinione non è legge e che alla maggioranza dei lettori il libro è piaciuto. Probabilmente le cultrici del genere sapranno apprezzarlo meglio di quanto non abbia fatto io.


Giudizio: 2/5



6 commenti:

  1. oh finalmente! Credevo di essere l'unica. Leggo libri di questo genere e quasi sempre li apprezzo (la Sorensen, Easy per me sono belli) ma questo ho faticato a finirlo per la noia. Assurdo, non mi ha lasciato nessuna emozione e a volte mi è sembrato perfino una presa in giro di un argomento così delicato, non so. Ovviamente non ho proseguito la serie, e anche io mi sono stupita di tutti i commenti positivi ricevuti. E' vero che non tutti i gusti sono uguali e fino a adesso ho solo letto cose positive di questo libro, boh

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  2. Ahahahahah cosa ti avevo detto al Salone? XD

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    1. lo ammetto: sono stata avvertita!!! XD E ora pago pegno!

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  3. Purtroppo il problema di questo genere di romanzi (almeno una gran parte) è che gli autori sono alle prime armi. Di per sé la trama è anche carina, ma se poi non riesci a svilupparla, soprattutto non riesci a crearmi dei personaggi veri, credibili, a cui io possa affezionarmi..bhè tutto cade.

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    1. Assolutamente d'accordo con il tuo pensiero, anche se penso comunque che un autore dovrebbe saper rendersi conto se un testo è sufficientemente maturo o meno...

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