Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Reviews per voi!
LA DICIANNOVESIMA LUNA
KAMI GARCIA & MARGARET STOHL
MONDADORI
425 PAGINE
17,00 €
ED. RILEGATA
(# 4 Caster Chronicles)
Trama
(dalla copertina)
Ho sempre desiderato fuggire dalla mia soffocante cittadina, Gatlin. Ma non avrei mai immaginato di dover lasciare le anguste pareti in cui si è dipanata la mia esistenza... per amore. La ragazza dei miei sogni, Lena Duchannes, è dotata di poteri soprannaturali. E un segreto oscuro e maledetto attende di essere svelato, un segreto che mi ha portato a un sacrificio tremendo, intrappolandomi in quella specie di torta a tre strati che è il mondo magico. Il mondo della Diciannovesima Luna. Ormai ho un solo obiettivo: trovare la strada per ritornare a Gatlin, da Lena. Ma lei sarà disposta a tutto pur di riavermi con sé? "Tutto" significa fidarsi dei vecchi nemici e mettere a rischio la vita dei nostri cari... Siamo nati sotto una cattiva stella, Lena, ma riusciremo a riscrivere il nostro destino.
Commento Personale
Dopo immemore tempo trascorso dalla lettura dell'ultima riga finalmente mi siedo davanti al pc per scrivere i miei pensieri sull'ultimo libro delle Caster Chronicles, opera urban fantasy/southern gothic uscita dalla collaborazione a quattro mani di Margaret Stohl e Kami Garcia. La strada per giungere fino a questo capitolo conclusivo è stata, almeno per quanto mi riguarda, in salita e irta di insidie, sebbene non possa certamente negare nè non citare anche i numerosi bei momenti che la tetralogia mi ha saputo regalare. L'inizio non è stato dei migliori, lo devo ammettere, ma pian piano le cose hanno cominciato a migliore e ho imparato a conoscere e, a modo mio, apprezzare il mondo creato dalle due autrici, per giungere infine a questo epilogo che mi ha lasciata soddisfatta e al contempo con un pizzico malinconia.
Premetto innanzitutto che scrivere la recensione del quarto volume di una serie senza spoilerare nulla è un'impresa abbastanza ardua, ma è esattamente quello che ho intenzione di fare, perciò potete stare tranquilli e leggervi la mia opinione senza timore alcuno!
La Diciannovesima Luna è stata una lettura che mi piace definire bittersweet, dolce amara, per tantissimi motivi. In primis non posso negare di non aver avuto un momento di panico dopo aver concluso l'ultima pagina. Nel bene e nel male, le Caster Chronicles mi hanno tenuto compagnia da Febbraio fino ad adesso e un piccolo, piccolissimo, malessere al pensiero che sì, è tutto vero: si è conclusa un' altra serie, è sorto in me mettendomi un po' di tristezza addosso. Devo però complimentarmi con le autrici perchè tutto sommato Beautiful Redemption - questo il titolo originale dell'opera - è una perfetta conclusione di serie, che riflette al meglio i miei pensieri sull'intera tetralogia. Iniziato esattamente nel punto in cui era terminato il terzo libro (e che finale! santo cielo, se ci penso ho ancora le palpitazioni!), la Diciannovesima Luna è il degno epilogo di tutte le avventure che l'hanno preceduta, in cui Ethan Wate - uno dei più bei personaggi maschili di cui io abbia mai letto - spicca finalmente il volo verso quella che sarà la sua vita futura, proprio come se l'intera serie sia stata un unico gigantesco romanzo di formazione. E il finale, a conferma di ciò, è un tripudio di sentimenti ed emozioni dal quale è quasi impossibile non farsi conquistare durante la lettura! Semplicemente fantastico e ...indimenticabile!
Tuttavia alcuni elementi, esattamente come nei precedenti romanzi, hanno continuato a non convincermi, o almeno non del tutto. E dunque ecco la parte amara: tolto Ethan e Link, e qualcun altro come Amma, i personaggi restano secondo me un punto cruciale in generale. Dire che non sono approfonditi o non abbastanza sfaccettati non sarebbe del tutto corretto, però non posso negare che, ai miei occhi, sono apparsi quasi sempre poco credibili nel corso di tutta la vicenda e troppo stereotipati, incastrati nei loro ruoli e usati a seconda delle esigenze delle autrici. Anche la vicenda seppur misteriosa, intrigante e avventurosa perde purtroppo in alcuni punti in termini di coinvolgimento, risultando così quasi al limite del noioso e del ripetitivo. La struttura nel complesso sa di qualcosa di già letto e diverse scene, complice anche la poco azione, non mi hanno soddisfatto fino in fondo. Inoltre, nonostante l'intreccio risulti alquanto ingegnoso e ben costruito sotto certi aspetti- legandosi profondamente con altri avvenimenti precedentemente accaduti e creando così un bel continuum- alcuni passaggi mi hanno dato l'idea di essere stati posizionati lì un po' a caso, più per fare pagine, che per un vero motivo di trama; senza contare certe svolte narrative che non ho apprezzato particolarmente.
Anche i cattivi sono stati in generale un altro punto controverso in questa serie, che non sono mai davvero riusciti a convincermi del tutto! A partire da Serafine nel primo volume, per poi giungere a Hunter e Abraham nel secondo e terzo, e ora la Custodia, li ho sempre trovati troppo poco convincenti e in definitiva non molto adatti al loro ruolo. Insomma, poco perfidi e molto "cattivoni" se riuscite a capire cosa intendo.
Fortunatamente però, a dispetto di tutto ciò, e come ho detto precedentemente, ho trovato il finale davvero bello, coinvolgente e molto sentimentale. Ed è per questo motivo che ho deciso di soprassedere su tutti quegli aspetti che avrebbero abbassato il mio giudizio e premiare, al contrario un buon finale di saga, permettendo così al romanzo di risollevarsi in estremo e lasciarmi un bel ricordo della serie, che non sarà tra le mie preferite in assoluto, ma ha comunque un pezzettino del mio cuoricino di lettrice. :)
In conclusione dunque, ho trovato la Diciannovesima Luna un buon epilogo di serie, che non mancherà di piacere anche a voi se avete amato i precedenti libri; potreste persino versare qualche lacrimuccia!
Coinvolgimento 4/5
Stile4/5
Personaggi 4/5
Vicenda 4/5
Giudizio: 4/5
Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Review per voi!
REACHED - L'ARRIVO
ALLY CONDIE
FAZI
436 PAGINE
14,90 €
ED. RILEGATA
(# 3 Matched)
Trama
(dalla copertina)
Il viaggio di Cassia è iniziato con un errore, un momentaneo bug negli ingranaggi della altrimenti perfetta immagine che dà di sé la Società. Dopo aver attraversato canyon in territori remoti per tornare libera; ora aspetta, pronta per l'ultimo atto, che l'attesa finisca. Insieme alla ragazza anche Ky e Xander sono uniti dalla stessa missione: lavorare per l'Insorgenza, l'enigmatica organizzazione che vuole far capitolare la Società. Dopo anni di attività sotterranea, l'Insorgenza è finalmente pronta a lanciare il suo attacco. Un virus letale viene rilasciato nei corsi d'acqua e in breve tempo il genere umano inizia a morire: la malattia dilaga velocemente e la Società non ha le risorse per curare tutti; l'Insorgenza sì. Dimostrando che la Società non è così affidabile e organizzata come vuole apparire, la forza ribelle ne distrugge quindi il caposaldo, l'idea di perfezione. Ma quando il virus muta e nessuno, nemmeno l'Insorgenza, sa come curarlo, serviranno misure straordinarie per salvaguardare il mondo in pericolo. Una giovane donna si è scagliata contro chi minaccia di eliminare quel che c'è di più importante: l'amore, la famiglia, la possibilità di scegliere. La quieta rivoluzione di Cassia sta per esplodere in una ribellione globale. L'ultimo capitolo della trilogia di Matched.
Commento Personale
Ho pensato molto prima di scrivere questa recensione e, a voler essere sinceri, ho perfino dubitato di voler davvero scrivere questa mia opinione. Se mi seguite, saprete certamente che i precedenti due romanzi della trilogia distopica creata da Ally Condie sono stati alcuni tra i miei romanzi preferiti dell'anno scorso. Sopratutto Matched era riuscito letteralmente a incantarmi, cullandomi tra le sue parole e trascinandomi nel mondo malato e distorto di Cassia come pochi altri libri avevano saputo fare. Avevo amato tutto: i personaggi, la storia, i messaggi, lo stile poetico e riflessivo dell'autrice...tutto! Anche Crossed era stata una bella lettura, completa e appagante. Immaginatevi dunque, con quali aspettative ho iniziato Reached! Non alte, di più. Ma per quanto in questi giorni mi sia sforzata di trovare almeno qualche punto a favore del terzo capitolo, non sono riuscita a trovarne abbastanza per farmi promuovere il romanzo. Inutile negarlo: Reached è stata per me una delusione bella e buona, una pallida e sbiadita imitazione degli altri due libri, che ho faticato moltissimo a terminare. Durante la lettura ho sperato con tutta me stessa che a un certo punto imboccasse la direzione corretta, ma quando, superata la metà, le cose hanno continuato a evolversi esattamente nella stessa direzione dell'inizio, ho contato le pagine che mi separavano dalla fine segnando così, definitivamente, il mio coinvolgimento nella storia. Noia, noia ovunque in questo romanzo distopico che non è distopico, ma un pallido romance con un ancora più pallido triangolo (a tratti allungato a un quadrato) scritto nella maniera più brutta che si possa immaginare. Personalmente adoro i triangoli ben costruiti e pieni di tensione, ma questo....mai letto nulla di così scialbo!
Noia nei personaggi, che agiscono per inerzia per tutto il tempo, come se la carica che li aveva animati precedentemente si fosse ormai esaurita. E questo forse è ciò che mi è dispiaciuto di più perchè sopratutto Cassia è sempre stato un personaggio che ho amato dal profondo del cuore per la sua intraprendenza, per la sua determinazione e per il suo non soccombere mai davanti alle imposizioni. Mi è piaciuta la sua tenera storia d'amore con Ky in passato, ma qui- davvero- le braccia mi sono cadute per la totale mancanza di sentimenti che traspare. I due si giurano amore eterno, certo, ma dov'è il dramma, la tensione, la paura palpabile e vibrante per un sentimento enorme e nuovo che si respirava, al contrario, negli altri libri?
Noia anche e sopratutto nella storia, che fa acqua peggio di un colino: si concentra troppo su aspetti secondari, relegando altri decisamente più importanti, a due battute in croce; come se l'autrice avesse sbagliato bersaglio, mirando ai bordi e non al centro della questione. Onestamente, la Condie avrebbe potuto fare decisamente di più (e io stessa mi sarei aspettata decisamente di più) che concentrarsi per trecentocinquanta pagine sulla Piaga allungando il brodo in tutti i modi possibili ma senza mai aggiungere nulla di concreto!!! Cosa mi interessa della spiegazione scientifica di come è mutato il virus?! Io voglio azione, passione, intreccio. Voglio perdermi nella storia e nei personaggi, non leggermi un trattato di biologia! Ma evidentemente l'autrice ha ritenuto più interessante dilungarsi sulle metamorfosi della malattia piuttosto che intrattenere il lettore!
E le brutte notizie non finiscono qui perchè si respira noia perfino nello stile, che qui si appiattisce appesantendosi fino a sfinire il lettore, in totale contrapposizione con quello delicato, poetico, dolce e vaporoso a cui ci eravamo abituati nei precedenti romanzi (*)
Noia- e rabbia, e tanta anche- per le scelte stilistiche effettuate. I tre POV, ad esempio, sono stati per me un errore gigantesco e li ho percepiti come una scelta di comodo: senza più doversi preoccupare di introdurre i personaggi al lettore infatti, la Condie ha giocato d'astuzia, scrivendo su tre prospettive per di più disarticolate nel tempo, guadagnando - si fa per dire - in brevità ed evitando di entrare troppo in scomode questioni che avrebbero potuto far sorgere alcune scomode domande sulla suddetta traballante storia. Cosa importa poi, se il povero lettore non capisce se l'evento vissuto dal personaggio a due capitoli prima è accaduto prima, dopo o durante quello che sta leggendo riguardo al personaggio c, e di quello che ha appena terminato del personaggio b?
Insomma, io continuo a rigirarla come una frittata, ma la questione non cambia: Reached non è assolutamente all'altezza dei primi due romanzi. Lento e noioso, il terzo capitolo di questa trilogia distopica dalle grandi potenzialità è stata una mera delusione, acuita ancora di più dal fatto che i primi due romanzi erano davvero su un altro livello. Mi sono sentita delusa e raggirata dall'autrice, come mai forse prima d'ora.
Un vero peccato dunque, ma non posso fare a meno di bocciare un libro così insulso.
(*) A onor del vero va detto che l'edizione italiana ha subito un cambio di traduttrice. Sebbene riconosco che questa scelta editoriale non può essere la causa principale del mio poco coinvolgimento nella vicenda e nello stile è comunque una decisione che non ho apprezzato affatto!
Coinvolgimento 2/5
Stile 3/5
Personaggi 2/5
Vicenda 2/5
Giudizio: 2.25/5
Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Review per voi! Purtroppo, come spesso accade per le letture migliori, la recensione non rende assolutamente giustizia al romanzo, nè alle emozioni che la lettura mi ha suscitato. Ho fatto del mio meglio per cercare di esprimervi i molteplici punti di forza del libro e quanto mi sia piaciuta la lettura. Non credo di esserci riuscita tuttavia: tantissime emozioni sono infatti ancora intrappolata nella mia testa e nel mio cuore e non sono stata in grado di metterle per iscritto. In ogni caso vi auguro buona lettura, sperando di essere riuscita almeno a muovervi un po' di curiosità a riguardo! :)
NELL'ANGOLO PIU' BUIO
ELIZABETH HAYNES
GIANO
445 PAGINE
12,90 €
ED. BROSSURATA
Trama
(dalla copertina)
È la sera di Halloween del 2003 quando Catherine Bailey, vestita da sposa di Satana, con scarpe di seta color ciliegia e un abito di satin rosso aderente, entra al River, l’ennesimo locale della sua movida londinese. Per stare dietro a Kelly, una tizia vestita da strega rimediata al bancone di un bar, punta verso il privé. Lí si arresta davanti a una specie di muro in abito color carbone. Un muro con due incredibili occhi azzurri sormontati da capelli corti e biondi. Lee Anthony Brightman, si chiama il tizio. Nemmeno il tempo di scambiare qualche parola che Cathy capisce che la sua spensierata esistenza di ventiquattrenne single attratta dai tipi di una notte soltanto è irrimediabilmente finita.
Lee è quello che chiunque definirebbe un irresistibile giovane uomo: abiti dal taglio raffinato, linde camicie bianche, inviti a cena con vini e brandy costosi, delicati baci sulla guancia, romantici discorsi sulle occasioni del destino. Cathy si abbandona senza ritegno tra le braccia di quell’uomo cosí pieno di premure e attenzioni, cosí forte e delicato, insieme. E i primi mesi sembrano premiarla: la convivenza si rivela un vero e proprio idillio.
Un giorno, però, Lee si presenta a casa con dei jeans sdruciti, una camicia macchiata di sangue, una giacca marrone malridotta e delle scarpe da ginnastica consunte. Si mostra stranamente reticente su quello che gli è accaduto, e la notte si concede a Cathy in modo freddo e distaccato. Un altro giorno, in un angolo appartato del River, il locale in cui Cathy osa ripresentarsi col suo vestito rosso aderente e l’aspetto piú seducente che mai, la prende con una brutalità senza pari.
Nei mesi successivi si susseguono senza sosta piccole reticenze, menzogne, sparizioni, gelosie, e sottili torture psicologiche alternate ad aperti e inaspettati scoppi d’ira.
Chi è davvero Lee Anthony Brightman, giovane, elegante uomo dalle labbra sensuali e dalla figura attraente?
Magnifico romanzo in cui sotto l’apparenza di un amore perfetto si celano follia e malattia, e una prigione da cui sembra impossibile fuggire, Nell’angolo piú buio ha rivelato sulla scena letteraria internazionale il talento di Elizabeth Haynes.
Commento Personale
Se non avete ancora letto questo romanzo, fatelo!
Inizio il mio pensiero con una frase un po' brusca :) ma che sicuramente ben trasmette quanto questo libro mi sia piaciuto.
Nell'angolo più buio è un romanzo davvero speciale che unisce alla componente thriller, sapientemente trattata, tematiche attuali, senza però risultare mai pesante o scontato o banale e risultando in definitiva un condensato stupefacente di emozioni e sentimenti impossibile da ignorare
Quando per la prima volta ho preso in mano il libro- romanzo d'esordio dell'autrice e partorito durante una sessione di Nanowrimo- ero convinta di trovarmi di fronte a un testo con tematiche d'attualità quali la violenza sulle donne e nulla più, ma mai previsione si rivelò più sbagliata! Elizabeth Haynes ha infatti creato un mix sorprendente di thriller e attualità; un romanzo che letteralmente non si riesce a mettere giù- gli anglofoni lo definirebbero un pageturner- dove ogni singola pagina si legge con il fiato tirato, in attesa dell'epilogo. E che epilogo, cari Lettori! Il finale, quando giunge, lascia atterriti e disorientati; tremanti davanti alla potenza narrativa con il quale è scritto. Ancora adesso se ci penso ho i brividi lungo la schiena!
Non so se il fatto di essere di una donna e di conoscere, seppur per grandi linee e fortunatamente solo di striscio il tema principale affrontato, sia collegato con la potenza inaudita con il quale il romanzo mi ha travolto, aleggiando nella mia mente e nei miei pensieri anche molto tempo dopo la fine della lettura. Non so se è stato il realismo disarmante con il quale l'autrice ha scritto, la scelta dei termini, lo stile lucido e scorrevole o la caratterizzazione, minuziosa e precisa, con la quale i personaggi sono descritti e animati sulla scena. O se forse sono stati gli argomenti trattati, così realistici e perfettamente modellabili sulla vita di ciascuno di noi che sembravano usciti da un articolo di cronaca nera, ma Nell'angolo più buio è riuscito davvero a spaventarmi, infilandosi nei miei pensieri e catturando i miei sentimenti. Mi ha posto davanti a un dilemma a cui non ho saputo dare risposta: e se fossi stata io al posto di Cathy, cosa avrei fatto? Sarei riuscita ad accorgermi in tempo della disastrosa discesa che stavo percorrendo?
Elizabeth Haynes è stata bravissima nel tratteggiare uno scenario davvero oscuro e teso come nei migliori thriller e contemporaneamente anche estremamente plausibile, quasi raccontasse un fatto reale. E proprio per questo dunque, la lettura è stata ancora più temibile e spaventosa: ha preso improvvisamente forma e definizione, ricordandomi a ogni pagina che questo genere di avvenimenti non è solo frutto della fantasia di una scrittrice, ma esiste realmente nel mondo. L'autrice inoltre è stata formidabile nel smontare in maniera efficace e determinante molti stereotipi tra cui anche il classico per il quale la donna che subisce violenza è di bassa estrazione sociale, senza titolo di studio e totalmente assoggettata al volere di un uomo ugualmente rozzo e ignorate. Altrettanto fantastica è stata poi nel delineare i personaggi, Cathy davanti a tutti, in modo così reale, perfetto e profondo che è stato impossibile per me non provare empatia o rabbia o rancore verso ciascuno di loro. I gesti e le azioni erano così realistiche che a tratti ho dovuto ricordare a me stessa che stavo leggendo un libro e non un articolo di giornale e che i personaggi non erano reali!
Avrei ancora così tanto da scrivere e da raccontare su questo straordinario romanzo, ma le parole non escono coerentemente dalla mia testa e rischierei oltre di fare spoiler anche di essere ripetitiva e dunque preferisco semplicemente smettere di scrivere e consigliarvi il libro!! :) Nell'angolo più buio è stato uno dei migliori thriller letti quest'anno e, mi azzardo a dire, nella mia carriera di lettrice. Costruito magnificamente, inquietante, disturbante e ossessivo, è riuscito a lasciare una traccia indelebile nella mia testa, come solo le migliori letture sanno fare. Consigliato, senza riserve, a tutti!
Coinvolgimento 5/5
Stile 5/5
Personaggi 5/5
Vicenda 5/5
Giudizio: 5/5
Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Review per voi!
OBSIDIAN
JENNIFER L. ARMENTROUT
GIUNTI
335 PAGINE
14,90 €
ED. RILEGATA
(# 1 Lux)
Trama
(dalla copertina)
Kathy è una blogger diciassettenne con un grande sense of humour, si è appena trasferita in un paesino soporifero del West Virginia, rassegnandosi a una noiosa vita di provincia, noiosa finché non incrocia gli occhi verdissimi e il fisico da urlo del suo giovane vicino di casa. Daemon Black è la quintessenza della perfezione. Poi quell'incredibile visione apre bocca: arrogante, insopportabile, testardo e antipatico. Fra i due è odio a prima vista. Ma mentre subiscono un'inspiegabile aggressione, Daemon difende Kathy bloccando il tempo con un flusso sprigionato dalle sue mani. Sì, il ragazzo della porta accanto è un alieno. Un alieno bellissimo invischiato in una faida galattica, e ora anche Kathy, senza volerlo, c'è dentro fino al collo. Salvandola, l'ha marchiata con un'aura di energia riconoscibile dai nemici che li hanno aggrediti per rubare i poteri di Daemon. L'unico modo per attenuare questo pericoloso marchio è che Kathy stia più vicina possibile a Daemon. Sempre che lei non lo uccida prima...
Commento Personale
Obsidian era sicuramente uno dei romanzi più attesi dell'anno dalla sottoscritta, almeno per quanto riguarda il genere a cui appartiene (e facciamo finta che non lo dica per quasi tutti i libri che recensisco!) Con mia grande soddisfazione posso dire di aver letto uno dei libri più spassosi che mi siano capitati tra le mani ultimamente: non ridevo così, con quel sorrisetto da ebete durante la lettura e gli occhi da personaggio manga, da chissà quanto tempo!
E non c'è dubbio che proprio l'ironia, la freschezza e la simpatia siano il punto forte del primo romanzo della serie Lux, e a ben pensarci anche dell'autrice stessa. Obsidian infatti non è certo un romanzo che spicca per la sua originalità dilagante anzi, a voler proprio essere sinceri, riunisce in sè moltissimi clichè del genere young adult per i quali, nel corso degli anni, abbiamo sviluppato quasi una sorta di allergia. E, a voler essere ancora più onesti, gran parte del libro riecheggia in maniera quasi impressionante Twilight:la ragazza che si trasferisce in una nuova casa, il paesino americano piccino dove tutti sanno tutti, strane voci su altrettanti strani avvenimenti, una famiglia strana che se ne sta per conto suo ecc. Dinamiche, azioni, addirittura intere scene e personaggi sembrano richiamarsi direttamente al libro della Meyer rievocando- almeno in me- antichi ricordi. Eppure tutto ciò, sorprendentemente, non mi ha dato assolutamente fastidio come invece credevo avrebbe fatto! Il merito è sicuramente da imputare all'ironia di cui sopra che, oltre a rendere la lettura fluida e scorrevole, cambia totalmente i connotati al romanzo, scacciando dalla mente del lettore l'idea fastidiosa che l'autrice abbia fatto copia e incolla. Se in Twilight l'atmosfera era cupa, grigia e satura di mistero, qui la tensione è sdrammatizzata, parodiata, quasi al limite del ridicolo (e non in senso negativo, badate bene!) e in definitiva molto più rilassata. Sì, il mistero c'è, ma il turbamento è immediatamente rimpiazzato da una scena esilarante o da una battuta caustica tra i due protagonisti - che fanno letteralmente scintille quando sono insieme- e dunque l'inquietudine per una scena misteriosa o simil tragica si dissipa all'istante a suon di risate e sorrisi. La seconda parte del romanzo invece, si stacca definitivamente dal romanzo di Edward e Bella, sia per quanto riguarda le dinamiche dei personaggi che per quelle che riguardano la storia in sè, evolvendosi in maniera decisamente più originale, ma sempre mantenendosi sui toni allegri che sono un po' il marchio di fabbrica dell'autrice. Per quanto riguarda infatti lo stile della Armentrout devo dire che, sebbene non rientri perfettamente tra i miei preferiti, l'ho trovato estremamente calzante per il romanzo e assolutamente fluido! Scorre veramente sotto gli occhi di chi leggere e permette una lettura rilassata e distensiva, che in pochissimo tempo fa arrivare a metà della vicenda, senza rendersene conto. Contemporaneamente, i personaggi sono l'altro aspetto che tengono in piedi Obsidian: divertenti e spassosi hanno evoluzioni che sono un vero piacere da leggere, sia per la scorrevolezza con le quali avvengono, sia perchè- infondo- un pizzico di cliché ben costruito ad arte ci piace sempre a noi lettori compulsivi (e non negatelo perchè tanto vi conosco!:)). Onestamente, in qualsiasi altro romanzo avrei trovato la storia di Katy e Daemon trita e ritrita, ma chissà per quale strano motivo questo non è successo con Obsidian. Ho adorato ogni singola battuta al vetriolo che si sono scambiati e ne avrei lette altre cento se ne avessi avuto modo! Ugualmente, ho amato la tensione scoppiettante e fulminante che si genera tra i due, e chi ha lo ha letto potrà facilmente immaginarsi i miei occhi a cuoricino durante tali scene! Le battute sagaci, i battibecchi acidi che nascondono una tenera attrazione sono stati il motore della mia lettura e io l'ho apprezzato in pieno. Il tutto, lo dico perchè secondo me non è affatto scontato, senza mai far sembrare i personaggi degli stupidi o senza cervello, come invece spesso mi capita leggendo romanzi che puntano sull'ironia come punto forte. Il finale poi, decisamente aperto e non prevedibile, è stata la classica ciliegina sulla torta.
In conclusione quindi, Obsidian è un romanzo che vi consiglio, sopratutto ora che è estate. Vi ritroverete tra le mani un libro divertente e spassoso, che sa intrattenere e si fa leggere senza troppe preteste. Costruito nella maniera classica di un romanzo ya ha però dalla sua ironia, tanta simpatia e due protagonisti che finirete con l'amare.
Più che promosso dunque, anche se spero in qualcosa di ancora più sfavillante e originale per il prossimo capitolo!
Coinvolgimento 5/5
Stile 4/5
Personaggi 5/5
Vicenda 4/5
Giudizio: 4.5/5
Cari Lettori,
ecco un'altra Fast Review per voi!
COLPO DI FULMINE
JENNIFER BOSWORTH
CORBACCIO
340 PAGINE
17,60 €
ED. RILEGATA
(# 1 Struck)
Trama
(dalla copertina)
Mia Price è drogata di fulmini. E sopravvissuta a infinite scariche elettriche, ma la sua dipendenza dall'energia scatenata dai temporali mette in pericolo la sua vita e la vita di chi le sta intorno. Per questo si sente tranquilla a vivere a Los Angeles, perché i temporali sono rarissimi. Ma quando un terremoto devasta la città, il posto che lei credeva il più sicuro al mondo si trasforma letteralmente in un inferno. Le spiagge diventano gigantesche tendopoli e il centro è una terra perduta dove spadroneggiano bande di saccheggiatori e assassini. Due gruppi di fanatici si contendono il governo della città ed entrambi vedono in Mia una conferma alle loro concezioni apocalittiche, perché credono che Mia sia connessa alla tempesta elettrica che ha preceduto il terremoto e che si ripresenterà ancora più letale. Mia vorrebbe potersi fidare di Jeremy, affascinante ed enigmatico, che ha promesso di proteggerla e verso il quale si sente attratta da una forza e una passione irresistibili, ma dentro di sé teme di essere ingannata. E solo quando tutto sembra perduto e la catastrofe finale sta per abbattersi sulla città, Mia capirà come usare il suo potere per salvare le persone che ama. E capirà se Jeremy la ama davvero..
Commento Personale
Attendevo questo romanzo da tempo immemore. Devo ammettere però, che quando ho visto la versione italiana per la prima volta sono rimasta un po' perplessa per la scelta della casa editrice riguardo al titolo e alla cover che danno l'impressione, almeno secondo me, di un libro molto romantico. Colpo di fulmine potrà certamente essere molte cose ma di certo non è un romance smielato e pieno di scene da batticuore! In realtà definire questo libro richiede un certo sforzo e non sono nemmeno certa che esista una definizione precisa che possa bene adattarsi. Se proprio dovessi farlo perciò, qualificherei il libro d'esordio di Jennifer Bosworth come un mix più o meno riuscito di azione e soprannaturale con proprio un pizzico di romanticismo. Perchè dico più o meno riuscito? Perchè alcune parti non mi hanno affatto convinto. Sicuramente l'innovazione e l'originalità sono due concetti molto chiari all'autrice che è riuscita a creare un romanzo, almeno sotto questo punto di vista, davvero molto particolare e direi unico. Altrettanto però non si può dire riguardo le spiegazioni e la "mitologia" del mondo ideato dalla mente della Bosworth. Purtroppo diversi aspetti o non vengono affatto affrontati o sono spiegati al lettore in maniera troppo superficiale senza dare approfondimenti di alcuna sorta, e generando così altre domande in chi legge. Il setting della vicenda mi è molto piaciuto: non ci si trova tutti i giorni a confrontarsi con un mondo sull'orlo della fine completa e contemporaneamente anche post-apocalittico. Anche l'idea delle sette religiose e del fanatismo prodotto dal panico da fine del mondo l'ho trovata un'idea originale e innovativa. Purtroppo però gran parte dei restanti aspetti non mi ha ugualmente convinto: il continuo oscillare tra aspetti soprannaturali e non- per esempio- che si protrae praticamente per tutta la durata del libro senza mai giungere a una conclusione unica, non mi ha fatto assolutamente impazzire sopratutto visto il finale che è, esattamente come il resto del romanzo, ambiguo e poco chiaro. Inoltre non sono riuscita a comprendere affatto il legame intercorrente tra le capacità della protagonista, il terremoto disastroso che aleggia al centro della vicenda e i fulmini che sono menzionati un po' ovunque. Idem per i personaggi, sopratutto il "cattivo" della situazione che risulta troppo dubbio, poco chiaro e in definitiva manchevole di un background approfondito. Mia e Jeremy, al contrario, sono ben definiti e molto interessanti, anche come coppia, ma le loro scene insieme sono troppo poche e troppo fuggevoli. Insomma, le spiegazioni o sono assenti o se presenti sono decisamente carenti riguardo parecchi (forse troppi) aspetti e, se per certi versi va benissimo lasciare all'immaginazione del lettore alcuni dettagli, per altri decisamente no. L'idea generale che ne ho ricavato è stata che nemmeno l'autrice avesse ben in mente come connettere tutti gli aspetti, ma tuttavia non sia posta più di tanto il problema e abbia continuato imperterrita a scrivere. Il risultato, almeno su di me, è di stato di parziale noncuranza, ma non in senso positivo. Purtroppo, proprio a causa di questi motivi, Colpo di Fulmine non è riuscito a imporsi nella mia testa, la lettura mi è semplicemente scivolata addosso senza coinvolgermi più di tanto e risultando in ultima analisi alquanto insipida. La storia aveva grandi potenzialità, ma l'autrice non è riuscita nè a massimizzarle nè a imporle al lettore. Nonostante lo stile fresco ed estremamente scorrevole, la tecnica quasi cinematografica con la quale è scritto il romanzo è stata in definitiva anche la sua morte metaforica: scene belle visivamente ma poco chiare al lettore hanno di conseguenza avuto ripercussioni su tutti gli altri aspetti come i personaggi, la vicenda e la storia in generale, che non sono riusciti a fare presa nella mia testa e così, piano piano, i dettagli hanno già cominciato a sbiadirsi. Un vero peccato perchè al di là delle aspettative, le premesse erano buone e l'autrice aveva tutti i mezzi tecnici per riuscire ad arrivare a un risultato più che decente!
In conclusione dunque, Colpo di fulmine è un romanzo che avrebbe potuto dare decisamente di più sotto molti punti di vista. E' originale, romantico il giusto e con personaggi interessanti, ma per me non è bastato. Le spiegazioni e le connessioni, così come i vari passaggi che legano un evento all'altro avrebbero dovuto essere decisamente più approfonditi, a vantaggio del lettore. Una lettura ok, ma non indimenticabile!
Coinvolgimento 3/5
Stile 4/5
Personaggi 3/5
Vicenda 3/5
Giudizio: 3,25 /5
Cari Lettori,
ecco un altra Fast Review per voi!
IL CONFINE DI UN ATTIMO
J.A. REDMERSKI
FABBRI
436 PAGINE
14,90 €
ED. RILEGATA
(#1 The Edge of Never)
Trama
(dalla copertina)
Camryn Bennett, vent'anni, non è certo il tipo da restare ingabbiata in una vita ripetitiva sempre uguale a se stessa. Ma da quando il suo ragazzo è morto in un terribile incidente, niente sembra più importarle davvero... Dopo che anche la sua migliore amica le volta le spalle, Camryn salta su un autobus, con solo un telefono cellulare e una piccola borsa, decisa a fuggire da tutti coloro che la vogliono incasellare in una vita che non le appartiene. Nel viaggio incontra un ragazzo di nome Andrew Parrish, un tipo non molto diverso da lei, da cui si sente irresistibilmente attratta. Andrew vive la vita come se non ci fosse domani: la provoca, la diverte, la protegge, la seduce, le insegna ad assaporare ogni singolo momento e ad ascoltare le sue emozioni più profonde, i suoi desideri più veri e inconfessati. Ben presto diventa il centro della sua vita. Ma Camryn ha giurato di non lasciarsi andare mai più, di non innamorarsi mai più... E il segreto che Andrew nasconde li spingerà irrimediabilmente insieme o li distruggerà per sempre?
Commento Personale
Secondo tentativo di approcciarmi al genere/etichetta/ trovata pubblicitaria (chiamatela come vi pare, la sostanza non cambia) definito New Adult. Dopo la mia disastrosa precedente esperienza con Uno splendido disastro - QUI la mia recensione- ho voluto riprovare nuovamente a leggere qualcosa sulla stessa lunghezza d'onda. D'altra parte una seconda possibilità non si nega mai a nessuno e il libro della Redmerski sembrava adattarsi bene ai miei gusti. Come infatti scrissi per il libro di Jamie McGuire, personalmente non sono nè contro il genere romance/erotico (categoria che esiste da sempre, ma che solo ora sembra sia di moda criticare), nè sono una moralista che si scandalizza perchè nel testo sono citate parti anatomiche che compiono il loro dovere, a patto naturalmente che tutto ciò sia integrato in una storia di senso compiuto e ben articolata sull'intera vicenda, cosa di cui il libro di Mrs McGuire difettava parecchio! Il confine di un attimo invece si piazza a un livello decisamente superiore rispetto alle mia precedente esperienza, sebbene abbia in ogni caso riscontrato alcuni aspetti che non sono riusciti a convincermi fino in fondo. Ma partiamo dall'inizio.
Innanzitutto qui i due protagonisti non sono bipolari, compiono scelte, alcune più discutibili di altre, ma hanno comunque una loro logica intrinseca e godono di una certa continuità all'interno della vicenda narrata. Sarei un'ipocrita se dicessi che ho condiviso e compreso tutte le scelte fatte dai due protagonisti e da Camryn in particolare, che è quanto di più lontano possa esistere dalla mia personalità, ma ugualmente non terrei fede ai miei principi dicendo che non mi è piaciuto, tutto sommato, leggere delle loro avventure. Che fine farebbero infatti tutte quelle belle parole su come un libro possa fare vivere al lettore mille vite, se quando leggiamo qualcosa di diverso dalle nostre aspettative o che si discosta dalle nostre solite strade battute, storciamo il naso? E dunque sì, anche se personalmente non farei mai ciò che ha fatto la protagonista (o almeno non tutto), nè agogni di trovarmi mai nella sua posizione, mi sono divertita e mi è piaciuto leggere di questo pazzo viaggio on-the-road, che poi era la parte di romanzo per cui ero più curiosa! Inoltre, siccome sotto sotto sono una gran romanticona e una contestatrice nata, non posso negare di non aver apprezzato la filosofia che l'autrice ha messo dietro il personaggio di Andrew, che per inciso a me è piaciuto moltissimo: lasciarsi guidare dal cuore e fare sempre quello che sentiamo come giusto in un preciso momento. Forse perchè prima che anche io incontrassi l'amore questa era una massima di vita che non mi applicavo quasi mai, ma ho apprezzato davvero moltissimo la volontà dell'autrice di veicolare un tale messaggio e un consiglio del genere attraverso un personaggio con un ruolo portante come appunto quello di Andrew. Purtroppo alcune scomode somiglianze in generale nella struttura della vicenda non mi hanno fatto saltare sulla sedia dalla gioia, non tanto perchè mi hanno ricordato altri libri dello stesso genere, ma proprio perchè evidentemente non sono di mio gusto: la questione dei tatuaggi per esempio, che io trovo terribilmente kitsch; l'amica di lei molto disinibita e usata a uso e consumo dall'autrice; ma sopratutto il finale, che ho trovato abbastanza frettoloso e davvero troppo poco approfondito. Ma di nuovo, sarei una bugiarda se non dicessi che alcune scene mi hanno stampato in faccia un sorrisetto da ebete, o che ho letto il libro in pochissimi giorni perchè non potevo metterlo giù, o ancora che ero maledettamente curiosa di sapere come l'autrice avrebbe fatto finire la storia! La scena al Waffle House ad esempio, mi ha fatto davvero divertire e ridere moltissimo come non mi capitava da un po' di tempo a questa parte con un libro. Un aspetto su tutti che ho veramente apprezzato è stata la colonna sonora di questo libro. Le canzoni citate nel testo infatti, oltre a essere secondo me davvero molto belle (questioni di gusti, dopotutto), erano perfettamente in tono con la scena in cui erano menzionate e hanno contribuito a creare immagini molto vivide nella mia testa e altrettanto realistiche. Al contrario non ho gradito particolarmente il modo in cui l'autrice ha gestito la parte drammatica del romanzo sebbene ne abbia apprezzata l'esistenza, poichè ha dato un tocco di profondità all'intera vicenda: avrei però definitivamente preferito qualcosa di più approfondito e più articolato anche se mi è piaciuto il modo in cui è stata gestita la tempistica.
Infine, spendo le ultime righe del mio commento per quanto riguarda lo stile di J.A. Redmerski che ho trovato semplice, fresco e lineare, perfetto per il tipo di romanzo, anche se personalmente alcune espressioni non le userei nemmeno sotto tortura!! :) Ho amato invece i cambi di vista strategici.
Per concludere quindi, il mio parere su Il confine di un attimo è positivo. Una bella storia d'amore con po' di eros (che può piacere o meno, ma che ha un suo perchè all'interno della storia) e di dramma in mezzo, ma con un bellissimo messaggio tra le pagine: quello di farsi guidare sempre dal cuore e accettarsi per quello che si è, sempre.
Una lettura perfetta per l'estate che saprà regalare al lettore momenti di divertimento e spensieratezza, trascinandolo in giro per l'America on-the-road alla scoperta anche e sopratutto di se stessi.
Coinvolgimento 4/5
Stile 4/5
Personaggi 5/5
Vicenda 5/5
Giudizio: 4.5/5
Cari Lettori,
benvenuti a Luglio! :) Io come sempre non mi capacito di come il tempo sia passato così fretta, ma il calendario non mente!! E dunque eccoci giunti al nostro appuntamento abituale con la frase del mese.
Per questa puntata ho deciso di fare un'eccezione e di riproporre non una celebre frase, ma un diritto tratto dalla lista dei diritti di un lettore di Daniel Pennac. Ebbene sì, anche il lettore ha i sui diritti, forse perchè è una specie particolare? Chissà! Una lista di diritti imprescindibili, miei cari Lettori, così come li ha definiti l'autore stesso, ricordiamolo sempre!
V_ Il diritto di leggere qualsiasi cosa.
Come sempre attendo le vostre opinioni! Conoscete questa lista? Siete d'accordo? In quale diritto vi rispecchiate di più?
A presto! :)