come state? Dopo le abbuffate di torta Pasqualina,anche il blog torna alla quotidianità!
Qui piove a dirotto, ma io ho pensato di regalarvi un sorpresina e fare quattro chiacchiere con l'autore di un thriller che mi ha colpito dritto al cuore!
Vi lascio QUI il link alla mia recensione e di seguito l'intervista!
Ciao
Davide, benvenuto su Forgotten Pages, il mio angolino virtuale. Per rompere il
ghiaccio ti chiedo subito: chi è Davide Simon Mazzoli?
È un tizio che ama
leggere e scrivere, e che ha fatto di questa sua passione il proprio mestiere.
Ho
letto il tuo libro- Lo specchio del male (Tre60)- con molto piacere. So che è
il tuo esordio narrativo. Cosa si prova a essere pubblicati e a vedere il
proprio romanzo nelle librerie?
La pubblicazione ha
l’effetto di una droga: una volta che inizi non puoi più farne a meno.
Vivo in Florida e
purtroppo, come nel caso del libro che ho pubblicato l’anno scorso con mio
cugino, non sono ancora riuscito a godere della visione del mio romanzo in
libreria; per il momento mi accontento delle mille foto che amici e lettori mi
continuano gentilmente ad inviare.
Entriamo
un po’ nel vivo dell’argomento scrittura. Da dove ti è venuta in mente l’idea
di scrivere questo libro? C’è stato un momento in cui hai capito che era
proprio la storia che volevi raccontare?
Da un concatenamento di
pensieri fatti in doccia. Le buone idee mi vengono sempre in doccia.
Non credo che esista un momento
preciso in cui capisci che quella che stai scrivendo è la storia che vuoi
raccontare: si inizia con il pensare ad una trama e il resto è come un fiume in
piena che ti travolge.
Orazio
De Curtis è il personaggio principale della vicenda. Anche se stenterai a crederlo, mi ci sono un po’ affezionata;
insomma è davvero un personaggio riuscito: cinico e arrogante alla fine però
suscita anche tenerezza e qualche sorriso. C’è qualcuno che ti ha ispirato o è
totalmente frutto della tua fantasia?
Orazio è la parte buia
di ognuno di noi, il lato oscuro che non ammettiamo, il mostro che tentiamo per
tutta la vita di tenere in gabbia. Affezionarsi ad Orazio significa scoprire e
voler bene anche a quell’aspetto di se stessi che temiamo: è l’inizio di una
nuova consapevolezza, utile alla propria accettazione.
Scrivere
non è certo un’attività facile. Richiede impegno, costanza e dedizione. Ti è
capitata qualche difficoltà durante la stesura del libro? Come sei riuscito ad
affrontarle e a superarle?
Le difficoltà della
stesura di questo romanzo si sono tutte concentrate nelle prime pagine, quando
involontariamente scambiavo i pensieri di Orazio per i miei. La personalità di
questo personaggio è piuttosto forte ed all’inizio, ancora poco abituato alla
nostra convivenza, mi è capitato più volte di divenire schiavo del suo mondo e
del suo punto di vista. Immaginatevi la felicità di mia moglie…
Un’ultima
domanda infine. Ci puoi svelare qualche tuo progetto futuro? Leggeremo altro di
Orazio?
Il prossimo mese
pubblicherò con la nuova UR Editore un romanzo per ragazzi dal titolo Le Terre Magiche di Midendhil – La missione
dell’Ultimo Custode, il primo libro di una saga di otto. In autunno invece,
di nuovo con mio cugino Marco, pubblicherò il seguito di Radiografia di un Dj che non piace con Mondadori.
Per quanto riguarda il
versante thriller/noir, sto lavorando a due nuove idee che però richiederanno
qualche tempo.
Grazie
mille Davide, per aver trascorso un po’ di tempo in mia compagnia. I miei
auguri per il futuro!
Grazie a te e a tutti i
tuoi lettori. Ciao!
Non c'entra niente con il post, ma qui c'è un premio per il tuo blog: http://imilleeunlibro.blogspot.it/2012/04/premio-dardos.html
RispondiElimina^_^
Complimenti per l'intervista!!!
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