lunedì 20 gennaio 2014

Quattro recensioni d'inverno

Cari Lettori,
buon lunedì! Finalmente sono entrata in possesso di un pc nuovo e così posso tornare a riappropriarmi dei miei spazi virtuali! In questo periodo sono stata poco presente è vero, ma con il computer defunto e tutte le novità e cambiamenti che si stanno verificando nella mia vita privata, il tempo ha cominciato a scivolarmi tra le dita. Ma ora eccomi qui, con quattro mini recensioni sulle mie ultime letture che, al contrario di tutto il resto, non si sono né interrotte né sono diminuite di numero. Pronti?


Il primo libro di cui vado a parlarvi è un libro molto conosciuto e amatissimo dagli utenti della rete, ma su cui io ho qualcosa da ridire! Il romanzo in questione è Il principe di Cassandra Clare, secondo volume della serie The infernal Devices, la trilogia prequel della celeberrima The Mortal Instruments. Inutile che sia io a dirvelo: questa serie è stata amatissima dalle lettrici e dai lettori di tutto il mondo e ha proiettato la Clare tra l'olimpo degli scrittori ya. Purtroppo io con la tanto celebrata Cassie non sono mai andata molto d'accordo. Già dai tempi di Jace & Clary ho sempre trovato qualcosa nei suoi romanzi che non è mai riuscito a convincermi totalmente: a volte erano le scene che mi evocavano romanzi già letti, a volte era la completa amnesia che mi colpiva immediatamente dopo aver girato l'ultima pagina, ma sempre subentrava qualcosa che mi impediva di amare il libro nel modo in cui tutti gli altri lo facevano. Con il primo libro di questa serie - L'angelo - speravo di trovare finalmente la boccata d'aria fresca che tanto smaniosamente andavo cercando. E in parte è stato così, sebbene io continui a pensare che, in fondo, tutti i libri della Clare siano un po' una fotocopia dei precedenti. Con Il principe speravo, perciò, di convincermi definitivamente della superiorità di questa trilogia rispetto alla prima. Ma quello che ho ottenuto, in realtà, è stata solo tanta perplessità. Lo dico chiaro e tondo, così evitiamo equivoci fin dall'inizio: io ho trovato il libro noioso, troppo lungo e insipido.
So che probabilmente mi sto attirando le ire di mezza blogosfera ma non posso fare a meno di dire come la penso. Il romanzo consta di cinquecento e passa pagine di cui almeno la metà, a mio modesto parere, potevano essere evitate. Le dinamiche che muovono i fili delle azioni dei personaggi sono qualcosa di già visto e già letto. Sì, è vero, c'è qualche colpo di scena, ma onestamente, forse perché non sono riuscita a entrare nel mood del romanzo e ad affezionarmi ai personaggi, non sono riuscita ad apprezzarli così come, praticamente ogni altro lettore del mondo, ha saputo fare. La struttura del libro, inoltre, non mi ha convinto: Il principe è il classico libro di metà trilogia in cui, di fatto, non succede proprio nulla a dispetto delle pagine che scorrono. La trama si riavvolge su se stessa e, alla fine della lettura, i personaggi si trovano comunque a dover affrontare lo stesso problema che avevano all'inizio del libro. Dico la verità: verso la fine ero così annoiata che ho cominciato a contare le pagine che mi separavano dalla fine e questo non è mai un bene, almeno secondo me. Altro punto controverso del libro è il villain della situazione, che secondo me non funziona affatto. Mortmain manca di spessore e sopratutto di credibilità, non fa paura a nessuno e, sebbene l'idea di inserire automi meccanici che strizzino l'occhio allo steampunk sia ottima, con tutte le condizioni al contorno errate, uno (se non l'unico) dei pochi punti di forza del libro non fa altro che perdere aderenza sul lettore.
In conclusione quindi, da questo libro mi aspettavo decisamente di più, anche in relazione alle critiche positivissime che avevo letto. La lettura è stata gradevole ma nulla di più, un ottimo modo per spezzare la noia di un pomeriggio, ma di certo non una delle migliori che abbia mai fatto. La mia opinione sulla serie (e sull'autrice) rimane invariata e aspetto il terzo libro per vedere se finalmente la Clare saprà produrre qualcosa all'altezza della sua fama.

Coinvolgimento: 3/5
Stile: 4/5
Personaggi: 3/5
Vicenda: 3/5

Giudizio: 3.25/5





Dopo la delusione della Clare, ho deciso di cambiare decisamente genere e di spostarmi su qualcosa di completamente diverso che non prendevo in mano da tanto (forse troppo) tempo: il fantasy. Mai scelta di rivelò più giusta di questa perché, senza suonare troppo azzardata,  posso comodamente dire di avere letto uno dei migliori libri di quest'anno! De Il guardiano dei demoni di Peter V. Brett ho amato tutto, perfino la consistenza della carta della pagina! Dalla prima all'ultima riga questo romanzo è stata un'inaspettata quanto graditissima sorpresa che ha scaldato il mio cuore di lettrice come pochi altri libri hanno saputo fare in precedenza. La lettura è riuscita a trasportarmi letteralmente lontano con la mente, immergendomi completamente nel mondo creato dall'autore, che ho trovato oltremodo vivido e tridimensionale. Ho chiuso fuori il mondo e tutte le sue preoccupazioni durante la lettura, concedendomi un'evasione totale come non mi capitava da tempo con un libro (e che in passato è accaduto solo con i migliori romanzi!)
Sebbene debba ammettere che il concetto di fondo del libro non sia il massimo dell'originalità, bisogna però indubbiamente riconoscere all'autore che ha saputo narrare la storia dei tre protagonisti - Arlen, Leesha e Rojer - con una scintilla particolare che ha permesso alla vicenda e ai protagonisti di risultare unici e di imprimersi a fondo nella mente del lettore (e, ovviamente, nella mia). Ho amato lo stile, i tre pov differenti e l'ambientazione fantasy, ma più di tutto ho amato il messaggio tra le righe che traspare forte e chiaro e niente affatto ignorabile: qualunque paura si dissolve solo nel momento in cui si decide di affrontarla. 
Il guardiano dei demoni è stata quindi una lettura perfetta e bellissima che consiglio caldamente a tutti voi di affrontare  se amate il fantasy e, cosa più importante di tutte, se riuscirete a reperire il libro, che ormai è andato fuori catalogo. E' stato un libro così profondo e che mi ha toccato così in profondità, da farmi prendere una decisione: nonostante la Newton abbia sospeso la serie in italiano, ho ugualmente deciso di continuarla in inglese e ho già ordinato il secondo volume che consta di ben 800 pagine! :) Vi terrò aggiornati!

Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5

Giudizio: 5/5



*Attenzione! SPOILER!!!*

Finito il libro di Peter V. Brett sapevo già che scegliere la lettura successiva non sarebbe stata facile, perciò ho deciso di andare sul sicuro optando per un'autrice che sapevo non mi avrebbe deluso: Gayle Forman con Just one year, "seguito" di Just one day (ora entrambi editi anche in italiano con il titolo "Per un giorno d'amore" e "Per un anno d'amore"), libro che ho adorato e che è stato tra i migliori romanzi dell'anno passato. Avevo quindi le più alte aspettative per questa companion novel che prometteva amore e un inedito punto di vista sulla storia di Allyson e Willelm. Purtroppo, però, le mie aspettative si sono presto sgonfiate perché la magia di Just one day non è riuscita a ripetersi anche questa volta! Il libro è in effetti l'altro lato della storia - che io ho tanto amato in passato - raccontata questa volta in prima persona da Willelm e, effettivamente, risulta complementare alla versione di Allyson, ma tutto finisce così! Voglio dire, se avete letto JoD saprete certamente come termina il tutto, ecco, Just one year termina esattamente allo stesso modo ma senza aggiungere nulla di nuovo sotto il sole, senza dare altro al lettore - così smanioso di vedere ancora Allyson e Willelm insieme - altro materiale su cui fantasticare. Se poi ci si aggiunge che per arrivare a questo finale striminzito e deboluccio bisogna passare attraverso pagine e pagine alquanto noiose di resoconti sulla vita passata del protagonista e sorbirsi viaggi un po' campati per aria che poco hanno a che fare con la love story portante del romanzo, si capisce come tutte le mie buone intenzioni di rinnamorarmi di questa storia sia state gettate al vento. Di Just one year salvo la parte iniziale che è veramente carina e densa di significato, sopratutto dopo aver letto il libro precedente, ma ho trovato tutta la parte centrale noiosa e poco pertinente, e il finale poco appagante. In definitiva, perciò, il libro non è brutto (e anzi consiglio di leggerlo perché aggiunge comunque qualcosa alla vicenda e chiude in qualche modo il cerchio), ma certamente poteva essere migliore e più sostanzioso!

Coinvolgimento: 4/5
Stile: 4/5
Personaggi: 4/5
Vicenda: 3/5

Giudizio: 3.75/5


Infine, sull'onda del successo fantasy ho deciso di addentrarmi nel lavoro d'esordio di un autore consigliato dallo stesso Brett (sì, è probabile che nei prossimi mesi me lo sentirete nominare spesso, essendo entrato nella schiera dei miei autori preferiti :P). Il principe dei fulmini (traduzione molto libera e fantasiosa di Prince of thorns) è il primo libro di una trilogia scritta dall'inglese Mark Lawrence, assimilabile al genere dark fantasy. Ero molto incuriosita da questo romanzo e devo ammettere che, tutto sommato, sono rimasta piacevolmente soddisfatta dalla lettura. Il mondo creato da Lawrence mi ha colpito per la sua originalità e per le sue particolarità davvero uniche, e le scene di violenza - presenti e dettagliate - non mi hanno infastidito così come avrei creduto. Sicuramente il punto forte del romanzo sono i personaggi che popolano le pagine, Jorg su tutti. Ho ampiamente apprezzato la narrazione in prima persona, che ha dato una marcia in più al racconto e l'occasione di conoscere così da vicino un protagonista così peculiare e particolare come il Principe, sempre così spigliato e pronto . 
Ho apprezzato un po' meno la vicenda, o meglio il finale della vicenda, che ho percepito troppo frettoloso e poco curato su particolari che ritenevo abbastanza importanti (in particolare non ho amato il finale che l'autore ha riservato a Corion). Ciò, comunque, non mi toglie di testa l'idea che Jorg abbia ancora molto da dire e per questo non vedo l'ora di leggere il seguito (che è già tra le mie manine!)
Per ora posso dire che reputo il romanzo promosso e aspetto il prossimo per approfondire ancora di più la mia opinione.

Coinvolgimento: 4/5
Stile: 5/5
Personaggi: 4/5
Vicenda: 4/5

Giudizio: 4.25/5


7 commenti:

  1. Just one day e just one yar li ho appena ordinati, spero mi piacciano entrambi!
    Davvero non ti è piaciuto Clockwork prince? Io devo ancora cominciare quella trilogia ma ne ho sempre sentito parlar così bene!! *_*

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  2. Frannie hai fatto benissimo, sono delle buone letture! Purtroppo Il principe non mi ha convinto affatto...solitamente sono abbastanza in linea con i gusti della maggioranza, ma questa volta mi sono dovuta distaccare! Penso, però, che se hai amato The mortal instruments, amerai anche questa serie...fammi sapere poi! :D

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  3. Ciao, sul mio blog Detective Gufo ha una sorpresa per te :)

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  4. Sono una nuova follower!! Il guardiano dei demoni sembra interessante!!
    Anche quello della Clare...ma non ho ancora letto Shadowhunters (credo di essere l'unica rimasta al mondo) ^^
    Ti lascio il link del mio blog http://nicholasedevelyneildiamanteguardiano.blogspot.it/
    Passa se ti va! :)

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  5. Pensa che io con la Clare non mi sono trovata a tal punto che ho abbandonato il primo shadowhunters ad appena 2-3 capitoli per non continuarlo mai più... non mi coinvolgeva per niente!
    Il guardiano dei demoni ce l'ho anch'io e mi ispira molto!

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  6. Il libro di Brett non lo conoscevo, ma mi hai incuriosita :)

    Il libro di Lawrence, invece, lo conoscevo e mi intriga tantissimo - adoro le cover dell'edizione originale! - quindi sono contenta che ti sia piaciuto. Magari ne parleremo meglio quando lo leggerò :D

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