martedì 28 gennaio 2014

Looking Ahead -Tag



Cari Lettori,
oggi è di nuovo tempo di tag! Ve l'avevo detto che ultimamente ero stata sommersa, no? Sicuramente me ne sarò dimenticata qualcuno per strada, ma oggi sono qui per rispondere (un po' in ritardo) a questo simpaticissimo tag che la dolce Susi del blog Bookish Advisor (QUI) , che saluto e ringrazio ancora, mi ha passato!! Pronti?!

1. Il libro che non hai letto nel 2013, ma che avrà la priorità nel 2014?
C'è la domanda di riserva?! Io sono pessima con i piani! :D Non uno che mi prefiggo riesco a portarlo a termine e perciò sì, nel 2013 avevo in mente di leggere decine di libri che però, per un motivo o per un altro, non sono riuscita a leggere. Idem per il 2014. Facciamo che salto la domanda, non faccio piani e quel che sarà sarà!

2. Il libro che sei impaziente di leggere, in uscita nel 2014?
Anche qui, dovessi elencarli tutti facciamo notte! :) Ce ne sono parecchi sicuramente, troppi forse.

3. Il Finale di saga che attendi di più in questo 2014?
Forse forse Ignite me di Tahereh Mafi, ma anche qui potremmo discuterne molto!

4. Il libro che diventerà un film nel 2014 per cui sei pronta a metterti con la tenda davanti al cinema per prendere il posto migliore?
Sicuramente la trasposizione de L'amore bugiardo di Gillyan Flinn. Ho amato quel libro e spero di amare anche il film!!!

5. Il libro che vorresti far uscire nel 2014, ma che non uscirà MAI nel 2014?
The Skull Throne di Peter V. Brett. E' previsto per il 2015. 
E l'ultimo libro è previsto per il  2018....non fatemici pensare altrimenti mi sento male!!

6.L'autore/autrice che sei pronta a stalkerare su Goodreads per avere una sua intervista/autografo/opinione/mibastaancheunCiao in questo nuovo anno?
Peter V. Brett :D Ma mi ha già risposto perciò posso anche morire in pace ora!!

7. L'autore/autrice che vorresti incontrare solo per dirle "Ma lo vuoi scrive sto seguito, sì o no?!"?
Laini Taylor. Definiamola lenta, ecco. Solo che qui in Italia la sua lentezza nel produrre nuovi libri è paragonabile con la lentezza delle pubblicazioni/traduzioni degli editori e quindi, quasi per magia, non ci siamo accorti nulla. Ma il secondo libro della trilogia Daughter of smoke and bone risale al 2012!

8. Il Blog Tour alla quale non vedi l'ora di poter partecipare?
Boh! Non credo di aver mai partecipato a un blog tour e, onestamente, posso dire che sto bene come sto? *misantropia mode ON* :D

9. Il Blog con cui vorresti collaborare?
Ci sono così tanti splendidi blog in giro con cui mi piacerebbe collaborare!! Fatevi sotto, accetto tutte le proposte!

10. Una cosa che sperate di fare o di ottenere dal vostro Blog nel 2014?
Tanti nuovi followers e tante buone amicizie! Ma sono già sulla strada buona!

E con questo è tutto! Consideratevi pure tutti taggati :D
A presto!




domenica 26 gennaio 2014

Made in Italy

Cari Lettori,
è tempo di un nuovo appuntamento con Made in Italy, lo spazio in cui vi presento le opere di autori esordienti italiani.
Per questa nuova puntata ho il piacere di parlarvi delle opere prime di due sorelle, che hanno scelto di cimentarsi con un argomento davvero impegnativo e molto importate: l'Olocausto.

La mia amica ebrea 
Rebecca Domino
Lulu.com
300 pagine
1,99 €
e-book
Disponibile dal 27 Gennaio


Amburgo, 1943. La vita di Josepha, quindici anni, trascorre fra le uscite con le amiche, le lezioni e i sogni, nonostante la Seconda Guerra Mondiale. Le cose cambiano quando suo padre decide di nascondere in soffitta una famiglia di ebrei. Fra loro c'è Rina, quindici anni, grandi e profondi occhi scuri.
Nella Germania nazista, giorno dopo giorno sboccia una delicata amicizia fra una ragazzina ariana, che è cresciuta con la propaganda di Hitler, e una ragazzina ebrea, che si sta nascondendo a quello che sembra essere il destino di tutta la sua gente.
Ma quando Josepha dovrà rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a sperare e per cercare di proteggere Rina, l'unione fra le due ragazzine, in un Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura, continuerà a riempire i loro cuori di speranza.
Un romanzo che accende i riflettori su uno dei lati meno conosciuti dell'Olocausto, la voce degli "eroi silenziosi", uomini, donne e giovani che hanno aiutato gli ebrei in uno dei periodi più bui della Storia.

L'autrice

Breve biografia dell'autrice: sono nata nel 1984, e da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo aver messo da parte questa mia grande passione per molti anni, sono tornata a scrivere e adesso è ciò che mi piace di più fare. Sono anche un'appassionata viaggiatrice e lettrice. "La mia amica ebrea" è il mio primo romanzo.
Ulteriori info:http://rebeccadomino.blogspot.it



Quando dal cielo cadevano le stelle
Sofia Domino
Lulu.com
pagine
e-book
Disponibile dal 27 Gennaio


Lia ha tredici anni. È una ragazzina italiana piena di sogni e di allegria, con l’unica colpa di essere ebrea durante la Seconda Guerra Mondiale. Dallo scoppio delle leggi razziali la sua vita cambia, e con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a sparire dal mondo. Da quel mondo di cui vuole fare disperatamente parte. Passano gli anni, conditi da giornate piene di vicende, di primi amori, di paure e di speranze, come quella più grande, la speranza che presto la guerra finirà. Ma nessuno ha preparato Lia alla rabbia dei nazisti. Il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma viene rastrellata dalla Gestapo e i nazisti le ricorderanno che una ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare. Di vivere. Lia sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, e da quel giorno avrà inizio il suo incubo. Terrore, lavoro, malattie, camere a gas, morti. E determinazione. Quella che Lia non vuole abbandonare. Quella determinazione che vorrà usare per gridare al mondo di non dimenticare. Quella determinazione che brillerà nei suoi occhi quando il freddo sarà troppo pungente, quando la fame sarà lancinante, quando la morte sarà troppo vicina e quando sarà deportata in altri campi di concentramento.
Quella determinazione che le farà amare la vita, e che le ricorderà che anche le ragazzine ebree hanno il diritto di sognare. Perché non esistano mai più le casacche a righe, perché nessuno sia più costretto a vivere in base a un numero tatuato su un braccio o in base a una stella cucita sulla veste.
Perché dal cielo non cadano più le stelle.

L'autrice

Sono nata nel 1987 e sin da quando ero piccola mi piaceva scrivere temi e racconti. Adesso la scrittura è la mia passione principale. Oltre a scrivere adoro leggere e sognare. Inoltre, viaggio non appena posso. "Quando dal cielo cadevano le stelle" è il mio primo romanzo.
Ulteriori info: http://sofiadominolibri.blogspot.it


sabato 25 gennaio 2014

Recensione - Mezzanotte nel giardino del bene e del male

Cari Lettori,
ecco la recensione del giorno!

MEZZANOTTE NEL GIARDINO DEL BENE E DEL MALE
JOHN BERENDT
RIZZOLI
350 PAGINE
15,00 € (circa)
ED. RILEGATA
(fuori catalogo)



Trama
(dalla copertina)

Quando per la prima volta si recò a Savannah, una città storica nel cuore del vecchio Sud, il newyorkese John Berendt la conosceva solo per averla vista in alcune scene famose di "Forrest Gump": non immaginava che se ne sarebbe innamorato. Non sospettava che si sarebbe ritrovato a scoprire i misteriosi riti vudù che ancora vi sopravvivono. Soprattutto, non aveva messo in conto di poter essere preso nel gioco di un misterioso omicidio e del processo che sarebbe seguito...

Commento Personale

Mezzanotte nel giardino del bene e del male è stata la mia scelta per il bookclub Libri e Caffè che ogni mese si tiene a Torino (tra l'altro, se siete interessati a partecipare fatemi un fischio). L'argomento del mese era 'libri e relative trasposizioni cinematografiche' e, sebbene inizialmente la mia scelta fosse ricaduta su altri romanzi, alla fine il libro d'esordio di Berendt ha avuto la meglio sui contendenti. Pagato una nullità a un mercatino dell'usato che ho scovato dietro casa mia, Mezzanotte del giardino del bene e del male ha da subito avuto un'attrattiva tutta particolare su di me. A partire dal titolo così strano e misterioso, per continuare con la copertina, che raffigura la celeberrima statua del cimitero di Bonaventure, passando per le premesse che promettono una storia indimenticabile, condita con riti voodo e spiriti inquieti e terminando, infine, con il setting tipicamente south degli Stati Uniti. Cosa chiedere di meglio da un libro?
In realtà non voglio dire che le mie aspettative sono state disattese, tutto questo e forse anche qualcosa di più, è effettivamente riscontrabile nel libro. Ciò che mi ha lasciata davvero perplessa è stata la modalità con la quale l'autore ha scelto di narrarci la sua storia. Mezzanotte nel giardino del bene e del male è catalogato come romanzo fiction ma, per quanto mi riguarda, avrebbe potuto benissimo essere inserito nelle biografie. Il protagonista altri non è, infatti, che l'autore stesso il quale, calatosi nei panni di un personaggio - un po' improvvisato per la verità - racconta gli avvenimenti effettivamente accadutigli durante il suo soggiorno nella città di Savannah, che fa da splendida cornice del libro. Fin qui tutto bene. Berendt non è e non sarà l'unico ad avere utilizzato esperienze personali per scrivere un libro. Il problema nasce, però, quando la storia comincia ad assumere connotazioni ibride tra l'autobiografia e la fiction, mandando in crisi il lettore. Berendt stesso dichiara, nella postfazione al romanzo, che tutti i fatti raccontati sono reali, così come i personaggi che compaiono, ma che per svariati motivi ha dovuto spesso celarne o camuffarne la vera identità. Tutto comprensibile. Un po' meno il fatto che l'autore scelga di raccontare tutto il suo soggiorno a Savannah, includendo passaggi, descrizioni, personaggi e quant'altro che, in definitiva, risultano totalmente inutili ai fini del libro. Un po' come se lo scopo fosse raccontare la cena, ma già che ci siamo parliamo anche del pranzo e della merenda! Purtroppo per me, questa cosa non ha funzionato. Tutta la prima metà del libro è assolutamente inutile e, sebbene riconosca che serva egregiamente a inquadrare il contesto nel quale prende vita la vicenda principale descrivendoci, a metà tra il grottesco e l'ironico, una galleria di personaggi tra i più strani che si siano mai visti (almeno per quanto mi riguarda) per comportamenti, abitudini e modo di pensare, non posso certo negare di averla trovato anche fuori luogo, lenta e appunto inutile. 
Quello che sto dicendo è che, a mio modesto parere, Berendt aveva per le mani materiale di prima qualità, ottimo per un romanzo indimenticabile ed estremamente originale. Purtroppo avrebbe dovuto maneggiarlo, scomporlo e rimodellarlo secondo le logiche della narrazione fiction: aggiungere o togliere in diversi punti, inventare se necessario. Avrebbe dovuto ridisporre le carte sul tavolo usando tutto il potenziale che queste gli concedevano. Oppure avrebbe dovuto attenersi totalmente alle regole della narrazione biografica, concentrandosi su se stesso e non, come ha fatto, su altri personaggi (peraltro anche piuttosto ben descritti) e assegnando a se stesso il ruolo di semplice spettatore. Il mix che ha scelto di usare invece, purtroppo per me, non ha funzionato molto bene, consegnando così un testo fortemente originale alla mediocrità.
Mezzanotte nel giardino del bene e del male è stato dunque una mezza delusione, conserva indubbiamente elementi originali e di impatto sul lettore - sopratutto sul il finale - ma non si può negare che avrebbe decisamente potuto essere un libro migliore!

Coinvolgimento

Altalenante. Tutta la prima parte del libro è stata veramente lunga da leggere e sopratutto inutile, nonostante sotto certi punti di vista sia stata "utile" per quanto riguarda l'inquadramento generale del libro. Il libro si riprende sul finale, ma non è esente da alcuni scivoloni che, se evitati, avrebbe posto il romanzo davvero su un altro livello. 3/5

Stile

Scorrevole e  fluido. Ho apprezzato la narrazione in prima persona, ma come detto prima, l'ho trovata poi in contraddizione con le scelte operate dall'autore per quanto riguarda i personaggi, gli argomenti trattati e la meticolosità con cui si sofferma a raccontarci questi aspetti, entrando eccessivamente nel dettaglio. Non è certo tra i miei preferiti, ma Berendt è stato un giornalista prima di essere scrittore e non c'è dubbio che sappia scrivere. La fluidità in contrasto con la prolissità di cui si ammanta la narrazione è, in definitiva, l'unica cosa che salva il libro dall'essere un polpettone indigesto. 4/5

Personaggi

I personaggi sono, secondo me, l'aspetto su cui maggiormente si vede l'indecisione e l'incapacità dell'autore nel prendere una scelta narrativa e portarla a compimento fino in fondo. L'esempio più evidente sono due personaggi con un potenziale estremamente alto, come Minerva e Chablis, che però Berendt non è riuscito a sfruttare affatto. Un vero peccato perché entrambi avrebbero potuto avere una presa sul lettore molto forte. 
Questa è anche la sostanziale differenza con il film (che al contrario del libro vi consiglio fortemente). Per una volta la pellicola cinematografica è stata superiore al romanzo proprio perché ha saputo, tramite tagli strategici e cambiamenti ponderati, esaltare la materia grezza della storia, dando valore a ogni personaggio e a ogni loro azione. 
Per quanto riguarda però i personaggi cartacei, a malincuore non posso assegnare più di un 2/5

 Vicenda

Come detto precedentemente, potenzialmente superba ma malamente orchestrata dall'autore, che non ha saputa sfruttarla appieno né valorizzarla in tutti i punti in cui avrebbe dovuto farlo. 3/5

(Cover:Molto bella ed evocativa, secondo me. Peccato che sia leggermente sgranata! 4/5)

Consigliato? Domanda difficile. Io (strano ma vero) consiglierei maggiormente il film rispetto al libro. Tuttavia bisogna ammettere che il libro non è un completo disastro anzi, aggirandosi in quel limbo in cui basta poco per promuoverlo o bocciarlo, direi che potete dargli una possibilità se vi piace il genere

Giudizio: 3/5



giovedì 23 gennaio 2014

In libreria: Lo studio circolare

Cari Lettori,
oggi vi voglio mettere a conoscenza di una nuova pubblicazione libresca davvero interessante, imperdibile per tutti gli amanti dei gialli, ma ancora di più voglio rendervi partecipi di un progetto particolare e speciale, tutto italiano, che denota non solo un grande impegno, ma anche una grande passione!

Un po' di tempo fa (i miei tempi di reazione è risaputo che sono biblici!) mi è arrivata nella cassetta di posta elettronica una mail di due ragazze, due traduttrici per la precisione, nella quale mi illustravano con passione ed entusiasmo il loro progetto e il primo risultato del loro lavoro: la traduzione dall'inglese di un classico della letteratura gialla di inizio novecento (per essere precisi, uno dei primi lavori in ambito detective fiction) totalmente sconosciuto qui in Italia che grazie al loro impegno è ora disponibile a tutti i lettori italiani!

Lo studio circolare 
Anna Katherine Green
Formato Kindle
202 pagine
5,14 €



Un delitto insolito è appena avvenuto: questa la misteriosa chiamata che giunge alla polizia di New York e che dà inizio alle indagini sulla morte di Felix Adams. Pugnalata a morte e con una croce adagiata sul petto, la vittima presenta al detective Gryce una matassa piuttosto ingarbugliata. Insolito è, piuttosto che il delitto in sé, il luogo in cui questo è stato consumato: uno studio di forma circolare privo di finestre sull’esterno, corredato da un volatile irrequieto prigioniero di una gabbia appesa sotto la volta del soffitto che non fa che ripetere l’enigmatica frase ‘Ricorda Evelyn!’, uno strano meccanismo di faretti colorati apparentemente inspiegabile, un congegno letale che non andrebbe azionato per nulla al mondo, una scia di lustrini lasciata sul pavimento e un domestico apparentemente allucinato che cerca invano di comunicare la propria versione dei fatti.
Lo studio circolare segna la terza ed ultima apparizione di Miss Butterworth, irresistibile detective improvvisata e indiscutibile antesignana della più celebre Miss Marple.


L'autrice

Anna Katharine Green (1846-1935), in principio poetessa e soltanto in seguito autrice di romanzi gialli, è una scrittrice americana incredibilmente prolifica. The Leavenworth Case ha segnato il suo esordio nell’ambito della detective fiction, genere che l’ha vista protagonista della scena per oltre quaranta anni. Pubblicamente apprezzata da Arthur Conan Doyle e citata da Agatha Christie tra le sue letture preferite, si distingue per l’ingegno con cui costruisce gli enigmi delle sue storie e per l’approfondita analisi psicologica con cui sonda l’animo del colpevole. Acclamata in patria come The Mother of Mystery, in Italia è inspiegabilmente conosciuta da pochi.

Le traduttrici e il progetto di RuM Corp.(se)
(dal C.S) 

"Il romanzo è stato tradotto nell’ambito di un progetto completamente indipendente, autofinanziato e che non poggia su alcuna casa editrice. Siamo soltanto noi due, Marialuisa Ruggiero e Claudia Mucavero, entrambe laureate in lingue e con una passione smodata per la lettura. Andiamo a caccia di romanzi gialli ancora inediti in Italia (i cui diritti sono ovviamente decaduti), li traduciamo al meglio della nostra professionalità e li offriamo al pubblico nostrano. "Lo studio circolare" è il nostro primo esperimento e speriamo che la freschezza dell'iniziativa possa destare il tuo interesse."

Marialuisa Ruggiero è dottoressa magistrale in Letterature e Culture Comparate presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e lavora correntemente per RuM Corp.(se) nell’ambito della localizzazione videoludica e della traduzione editoriale.

Claudia Mucavero è dottoressa in Mediazione Linguistica per le Istituzioni, le Imprese e il Commercio presso l’Università degli Studi della Tuscia e laureanda in Lingue e Culture per la Comunicazione Internazionale presso il medesimo ateneo. Lavora correntemente per RuM Corp.(se) nell’ambito della localizzazione videoludica, della critica letteraria e della traduzione editoriale.

QUESTO è il link per acquistare il libro. Prossimamente, sempre per lo stesso progetto, vedranno la luce italiana anche i restanti due volumi che compongono la trilogia Lost Man's Lane e The Affair Next Door.

E questo è tutto!
A presto!



mercoledì 22 gennaio 2014

Thank You - Tag


Cari Lettori,
buona sera! Oggi sono qui per proporvi e smaltire uno dei tanti tag che ultimamente tante belle persone hanno scelto di passarmi! Iniziamo con questo che ho trovato davvero carino e bè...doveroso, in qualche modo!
Un ringraziamento doveroso va alla splendida Susi di Bookish Advisor e alla gentilissima Mirial del blog Sogni di una notte di luna piena che saluto e ringrazio ancora moltissimo per aver pensato a me. E ora passiamo al regolamento!

1. Inserire l'immagine del tag nel blog preparando il post (fatto)
2. Citare il blog che ti ha targato (fatto)
3. Rispondi a ciò che viene richiesto in "Ringrazia", "Ringrazia il blog che..."
4. Tagga i blog che ami di più
5. Avvisare i blogger
6. Chiedere ai lettori di passare in questi blog
7. Chiedere di scrivere nei commenti a quali angolini hanno dato un occhio o si sono iscritti


Partiamo quindi con le domande, quindi :3


RINGRAZIA...

1- Una frase per ringraziare tutti quelli che ti seguono
Lo dico sempre, ma ripeterlo non fa male. Un ringraziamento immenso va a voi lettori, sempre! Per essere il motore che mantiene in vita questo angolino virtuale e che mi sprona a migliorarmi come blogger. Grazie, grazie, grazie! :)

2-Di' Grazie in tutte le lingue in cui sai dirlo
Grazie, Merci, Thank You, Danke, Arigatou, Gracias.

3-Uno o più commenti che ti stanno a cuore
Bella domanda! Così a caldo non me ne viene in mente nessuno di preciso, ma so per certo che se mi mettessi a scartabellare, anche alla veloce, i quasi duemila commenti che ci sono sul blog, ne troverei senz'altro tantissimi!

4- Cita i lettori più accaniti a commentare (o almeno pensi che lo siano)
Sicuramente tra i più assidui frequentatori posso annoverare Camilla P. (QUI), Susi (QUI), Ilenia (QUI) Frannie (QUI), Clodie (QUI) Phoebes (QUI) e Lo (QUI) Spero di non aver dimenticato nessuno, in tal caso perdonatemi!

5-Il primo commento ricevuto (se riesci ancora a recuperarlo)
"Davvero molto interessante, avevo in mente di parlarne anche io perchè trovo delizioso il setup e la trama! Ammiro molto le autrici, davvero tanto di cappello per l'originalità." Glinda il 30/09/10

6- Il post più commentato di sempre
Non ne ho la più pallida idea :D Credo quello di qualche iniziativa tipo: "Sotto l'albero di Natale" o "La confraternita dei libri".

7- Le collaborazioni che più ti stanno a cuore
Ovviamente le collaborazioni con le mie gemellino di blog e quelle con qualsiasi blogger che mi propone un qualunque tipo di collaborazione sono le mie preferite. Anche le collaborazioni con le CE, però, quando portate avanti con rispetto e serietà, possono essere stimolanti e interessanti!

RINGRAZIA IL BLOG CHE...

1- Ti da suggerimenti azzeccatissimi
Credo, senza vuole suonare troppo snob, di non dover ringraziare nessuno, più che altro perché, di solito, io faccio quasi sempre di testa mia! :P

2-Ha una grafica che mi fa sognare
Essendo io pessima con la grafica e pertanto anche facilmente impressionabile, devo dire che ci va davvero poco per impressionarmi :D Però mi piace tantissimo la grafica di Sweety Readers (QUI) e Coffee&Books(QUI)

3- E' scritto con uno stile fantastico
Domanda difficilissima!!! Credo Diario di una dipendenza di Mr.Ink

4- Ha sempre un bellissimo nuovo post
Tutti quelli che seguo hanno post belli e interessanti, altrimenti perché dovrei seguirli? :P

5- Organizza meravigliosi Giveaway
Partecipo davvero poco ai giveaway per mancanza di tempo, purtroppo!

6- Ti ha fatto un regalino
Purtroppo ancora nessuno mi ha fatto un regalino libroso, ma Erika di Shining Books mi ha fatto uno dei più bei regali a tema libroso che abbia mai ricevuto: ha dato vita al mio desiderio di creare un bookclub!

7- Ti ha spinto a crearne uno tuo
Sicuramente Anita Book (QUI) lei è stata la scintilla che ha fatto sorgere nella mia mente la domanda "perché non lo apro anche io un blog?!"

8- Vorresti far crescere
Shining Books di Erika! E non lo dico solo perché la conosco, ma perché si merita di essere ascoltata per quello che ha da dire!

9-Si merita i tantissimi membri che ha
Qualunque buon blogger, appassionato di quello che scrive, si merita i suoi followers :)

TAGGA I BLOG CHE TI STANNO PIù A CUORE

Shining Books QUI
Sogni di una notte di luna piena QUI
Bookish Advisor QUI
La bella e il cavaliereQUI
50/50 Thriller QUIMr.Ink Diario di una dipendenza QUI
I libri di Lo QUI
Beira's Heart QUI
Bookland: viaggiando tra i libri QUI
Ombre angeliche QUI
Il portale segreto QUI
Il castello tra le nuvole QUI
Il diario della fenice QUI
Laumes' Journey QUI
Il libro che pulsa QUI
Frannie Pan - Una lettrice tra le nuvole QUI

CHIEDERE AI LETTORI DI PASSARE IN QUESTI BLOG

Fateci un salto, non vi costa nulla e magari potreste scoprire nuovi blog e blogger interessanti! :)

E con questo è tutto!
A presto



lunedì 20 gennaio 2014

Quattro recensioni d'inverno

Cari Lettori,
buon lunedì! Finalmente sono entrata in possesso di un pc nuovo e così posso tornare a riappropriarmi dei miei spazi virtuali! In questo periodo sono stata poco presente è vero, ma con il computer defunto e tutte le novità e cambiamenti che si stanno verificando nella mia vita privata, il tempo ha cominciato a scivolarmi tra le dita. Ma ora eccomi qui, con quattro mini recensioni sulle mie ultime letture che, al contrario di tutto il resto, non si sono né interrotte né sono diminuite di numero. Pronti?


Il primo libro di cui vado a parlarvi è un libro molto conosciuto e amatissimo dagli utenti della rete, ma su cui io ho qualcosa da ridire! Il romanzo in questione è Il principe di Cassandra Clare, secondo volume della serie The infernal Devices, la trilogia prequel della celeberrima The Mortal Instruments. Inutile che sia io a dirvelo: questa serie è stata amatissima dalle lettrici e dai lettori di tutto il mondo e ha proiettato la Clare tra l'olimpo degli scrittori ya. Purtroppo io con la tanto celebrata Cassie non sono mai andata molto d'accordo. Già dai tempi di Jace & Clary ho sempre trovato qualcosa nei suoi romanzi che non è mai riuscito a convincermi totalmente: a volte erano le scene che mi evocavano romanzi già letti, a volte era la completa amnesia che mi colpiva immediatamente dopo aver girato l'ultima pagina, ma sempre subentrava qualcosa che mi impediva di amare il libro nel modo in cui tutti gli altri lo facevano. Con il primo libro di questa serie - L'angelo - speravo di trovare finalmente la boccata d'aria fresca che tanto smaniosamente andavo cercando. E in parte è stato così, sebbene io continui a pensare che, in fondo, tutti i libri della Clare siano un po' una fotocopia dei precedenti. Con Il principe speravo, perciò, di convincermi definitivamente della superiorità di questa trilogia rispetto alla prima. Ma quello che ho ottenuto, in realtà, è stata solo tanta perplessità. Lo dico chiaro e tondo, così evitiamo equivoci fin dall'inizio: io ho trovato il libro noioso, troppo lungo e insipido.
So che probabilmente mi sto attirando le ire di mezza blogosfera ma non posso fare a meno di dire come la penso. Il romanzo consta di cinquecento e passa pagine di cui almeno la metà, a mio modesto parere, potevano essere evitate. Le dinamiche che muovono i fili delle azioni dei personaggi sono qualcosa di già visto e già letto. Sì, è vero, c'è qualche colpo di scena, ma onestamente, forse perché non sono riuscita a entrare nel mood del romanzo e ad affezionarmi ai personaggi, non sono riuscita ad apprezzarli così come, praticamente ogni altro lettore del mondo, ha saputo fare. La struttura del libro, inoltre, non mi ha convinto: Il principe è il classico libro di metà trilogia in cui, di fatto, non succede proprio nulla a dispetto delle pagine che scorrono. La trama si riavvolge su se stessa e, alla fine della lettura, i personaggi si trovano comunque a dover affrontare lo stesso problema che avevano all'inizio del libro. Dico la verità: verso la fine ero così annoiata che ho cominciato a contare le pagine che mi separavano dalla fine e questo non è mai un bene, almeno secondo me. Altro punto controverso del libro è il villain della situazione, che secondo me non funziona affatto. Mortmain manca di spessore e sopratutto di credibilità, non fa paura a nessuno e, sebbene l'idea di inserire automi meccanici che strizzino l'occhio allo steampunk sia ottima, con tutte le condizioni al contorno errate, uno (se non l'unico) dei pochi punti di forza del libro non fa altro che perdere aderenza sul lettore.
In conclusione quindi, da questo libro mi aspettavo decisamente di più, anche in relazione alle critiche positivissime che avevo letto. La lettura è stata gradevole ma nulla di più, un ottimo modo per spezzare la noia di un pomeriggio, ma di certo non una delle migliori che abbia mai fatto. La mia opinione sulla serie (e sull'autrice) rimane invariata e aspetto il terzo libro per vedere se finalmente la Clare saprà produrre qualcosa all'altezza della sua fama.

Coinvolgimento: 3/5
Stile: 4/5
Personaggi: 3/5
Vicenda: 3/5

Giudizio: 3.25/5





Dopo la delusione della Clare, ho deciso di cambiare decisamente genere e di spostarmi su qualcosa di completamente diverso che non prendevo in mano da tanto (forse troppo) tempo: il fantasy. Mai scelta di rivelò più giusta di questa perché, senza suonare troppo azzardata,  posso comodamente dire di avere letto uno dei migliori libri di quest'anno! De Il guardiano dei demoni di Peter V. Brett ho amato tutto, perfino la consistenza della carta della pagina! Dalla prima all'ultima riga questo romanzo è stata un'inaspettata quanto graditissima sorpresa che ha scaldato il mio cuore di lettrice come pochi altri libri hanno saputo fare in precedenza. La lettura è riuscita a trasportarmi letteralmente lontano con la mente, immergendomi completamente nel mondo creato dall'autore, che ho trovato oltremodo vivido e tridimensionale. Ho chiuso fuori il mondo e tutte le sue preoccupazioni durante la lettura, concedendomi un'evasione totale come non mi capitava da tempo con un libro (e che in passato è accaduto solo con i migliori romanzi!)
Sebbene debba ammettere che il concetto di fondo del libro non sia il massimo dell'originalità, bisogna però indubbiamente riconoscere all'autore che ha saputo narrare la storia dei tre protagonisti - Arlen, Leesha e Rojer - con una scintilla particolare che ha permesso alla vicenda e ai protagonisti di risultare unici e di imprimersi a fondo nella mente del lettore (e, ovviamente, nella mia). Ho amato lo stile, i tre pov differenti e l'ambientazione fantasy, ma più di tutto ho amato il messaggio tra le righe che traspare forte e chiaro e niente affatto ignorabile: qualunque paura si dissolve solo nel momento in cui si decide di affrontarla. 
Il guardiano dei demoni è stata quindi una lettura perfetta e bellissima che consiglio caldamente a tutti voi di affrontare  se amate il fantasy e, cosa più importante di tutte, se riuscirete a reperire il libro, che ormai è andato fuori catalogo. E' stato un libro così profondo e che mi ha toccato così in profondità, da farmi prendere una decisione: nonostante la Newton abbia sospeso la serie in italiano, ho ugualmente deciso di continuarla in inglese e ho già ordinato il secondo volume che consta di ben 800 pagine! :) Vi terrò aggiornati!

Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5

Giudizio: 5/5



*Attenzione! SPOILER!!!*

Finito il libro di Peter V. Brett sapevo già che scegliere la lettura successiva non sarebbe stata facile, perciò ho deciso di andare sul sicuro optando per un'autrice che sapevo non mi avrebbe deluso: Gayle Forman con Just one year, "seguito" di Just one day (ora entrambi editi anche in italiano con il titolo "Per un giorno d'amore" e "Per un anno d'amore"), libro che ho adorato e che è stato tra i migliori romanzi dell'anno passato. Avevo quindi le più alte aspettative per questa companion novel che prometteva amore e un inedito punto di vista sulla storia di Allyson e Willelm. Purtroppo, però, le mie aspettative si sono presto sgonfiate perché la magia di Just one day non è riuscita a ripetersi anche questa volta! Il libro è in effetti l'altro lato della storia - che io ho tanto amato in passato - raccontata questa volta in prima persona da Willelm e, effettivamente, risulta complementare alla versione di Allyson, ma tutto finisce così! Voglio dire, se avete letto JoD saprete certamente come termina il tutto, ecco, Just one year termina esattamente allo stesso modo ma senza aggiungere nulla di nuovo sotto il sole, senza dare altro al lettore - così smanioso di vedere ancora Allyson e Willelm insieme - altro materiale su cui fantasticare. Se poi ci si aggiunge che per arrivare a questo finale striminzito e deboluccio bisogna passare attraverso pagine e pagine alquanto noiose di resoconti sulla vita passata del protagonista e sorbirsi viaggi un po' campati per aria che poco hanno a che fare con la love story portante del romanzo, si capisce come tutte le mie buone intenzioni di rinnamorarmi di questa storia sia state gettate al vento. Di Just one year salvo la parte iniziale che è veramente carina e densa di significato, sopratutto dopo aver letto il libro precedente, ma ho trovato tutta la parte centrale noiosa e poco pertinente, e il finale poco appagante. In definitiva, perciò, il libro non è brutto (e anzi consiglio di leggerlo perché aggiunge comunque qualcosa alla vicenda e chiude in qualche modo il cerchio), ma certamente poteva essere migliore e più sostanzioso!

Coinvolgimento: 4/5
Stile: 4/5
Personaggi: 4/5
Vicenda: 3/5

Giudizio: 3.75/5


Infine, sull'onda del successo fantasy ho deciso di addentrarmi nel lavoro d'esordio di un autore consigliato dallo stesso Brett (sì, è probabile che nei prossimi mesi me lo sentirete nominare spesso, essendo entrato nella schiera dei miei autori preferiti :P). Il principe dei fulmini (traduzione molto libera e fantasiosa di Prince of thorns) è il primo libro di una trilogia scritta dall'inglese Mark Lawrence, assimilabile al genere dark fantasy. Ero molto incuriosita da questo romanzo e devo ammettere che, tutto sommato, sono rimasta piacevolmente soddisfatta dalla lettura. Il mondo creato da Lawrence mi ha colpito per la sua originalità e per le sue particolarità davvero uniche, e le scene di violenza - presenti e dettagliate - non mi hanno infastidito così come avrei creduto. Sicuramente il punto forte del romanzo sono i personaggi che popolano le pagine, Jorg su tutti. Ho ampiamente apprezzato la narrazione in prima persona, che ha dato una marcia in più al racconto e l'occasione di conoscere così da vicino un protagonista così peculiare e particolare come il Principe, sempre così spigliato e pronto . 
Ho apprezzato un po' meno la vicenda, o meglio il finale della vicenda, che ho percepito troppo frettoloso e poco curato su particolari che ritenevo abbastanza importanti (in particolare non ho amato il finale che l'autore ha riservato a Corion). Ciò, comunque, non mi toglie di testa l'idea che Jorg abbia ancora molto da dire e per questo non vedo l'ora di leggere il seguito (che è già tra le mie manine!)
Per ora posso dire che reputo il romanzo promosso e aspetto il prossimo per approfondire ancora di più la mia opinione.

Coinvolgimento: 4/5
Stile: 5/5
Personaggi: 4/5
Vicenda: 4/5

Giudizio: 4.25/5


venerdì 10 gennaio 2014

#FridayReads

Cari Lettori,
conoscete l'hashtag #FridayReads? E' un hashtag nato su Twitter e successivamente esportato su YouTube e in giro per il web attraverso il quale è possibile condividere le letture ci che terranno compagnia durante il week end. Partecipare è semplicissimo e potete farlo anche voi, commentando qui sotto :) Pronti?

Ho appena finito di leggere un libro bellissimo che sicuramente entrerà nei migliori dell'anno! Il guardiano dei demoni di Peter V. Brett, un fantasy squisitamente costruito (andato fuori catalogo e di cui la casa editrice si rifiuta di pubblicare i seguiti) di cui spero di potervene parlare meglio tra qualche giorno, quando tutte le emozioni della lettura saranno scemate. Dopo un libro di questo calibro, perciò, trovare qualcosa che riempisse il buco non è stato semplice ma, forse, ci sono riuscita :) Proprio questa mattina infatti, il mio amato postino mi ha portato....


...Just one year di Gayle Forman sequel di Just one day che avevo letto e amato l'anno scorso (occhio che a fine Gennaio verrà pubblicato anche in Italia!!). Leggerò il libro insieme ad Angelica del blog Il castello tra le nuvole (QUI), tanto per avere qualcuno con cui ammattire insieme durante la lettura, capitemi!!

E questo è tutto per me. E voi, cosa leggerete durante il week end?




domenica 5 gennaio 2014

In my mailbox - Dicembre


Cari Lettori,
oggi è tempo di  una nuova puntata di In my Mailbox!

Ideata da The Story Siren, In my Mailbox è una rubrica in cui si presentano le nuove entrate che si sono aggiunte alla nostra libreria. Sarà a cadenza mensile.
E dunque, senza altri indugi, ecco qui quello su cui sono riuscita a mettere le manine! :D


Dicembre è stato un mese con poche ma buone entrate! A cominciare con l'ultima fatica letteraria di J.R Ward, Lover at last, undicesimo e, per ora, ultimo libro della BDB che appena uscito in libreria mi sono fiondata a comprare! Fortuna ha voluto che, finalmente, quelli della Mondolibri si decidessero a lasciare la cover simile a quella originale...le altre erano veramente inguardabili!! O-O
Proseguiamo poi con La compagnia dell'anello di Tolkien. Sì, lo ammetto, non possedevo una copia fisica del Signore degli anelli e quini ho deciso che fosse ora di rimediare. Il libro che vedete non sarà certo l'edizione più bella che sia mai stata stata fatta del capolavoro di Tolkien, ma l'ho trovata a un prezzo talmente stracciato in una libreria del centro città che non ho potuto fare a meno di prenderla. Ora dovrò solo recuperare gli altri volumi!
E infine la ciliegina sulla torta! Vedete i quattro libri sulla sinistra? Li ho scovati in un mercatino dell'usato e ho potuto portarmeli a casa spendendo in tutto la stratosferica cifra di cinque euro!!! E, come potete constatare, le condizioni sono ottime! I titoli sono: Io & Marley di John Grogan, celeberrimo libro da cui è stato tratto anche un film (ma io non ho letto e visto nessuno dei due); L'ultimo giurato di John Grisham famoso autore di legal thriller, presumo, che finalmente avrò il piacere di leggere; I giorni del tè e delle rose di Jennifer Donnelly di cui ho sentito parlare benissimo e infine Mezzanotte nel giardino del bene e del male di John Brendt, romanzo gotico - thriller ambientato nella bellissima Savannah.

E questo è tutto! Cosa ne pensate?Vi piacciono? Ne avete letto qualcuno?
E voi, quali sono state le vostre new entries?



sabato 4 gennaio 2014

Yes & No (23)


Cari Lettori,
come ogni fine mese eccoci arrivati a una nuova puntata di Yes & No, rubrica mensile del blog nella quale, facendo un bilancio delle mie letture, promuoverò il miglior e il peggiore libro del mese. Semplice no?
Partiamo subito allora...


Dunque, Dicembre è stato un mese complessivamente buono, dal punto di vista della lettura dato che ho letto sette romanzi :)

Teardrop – Lauren Kate
Sorella –Rosamund Lupton
Lover Avenged – J.R. Ward
Non cercarmi mai più – Emma Chase
Delirium – Lauren Oliver
The summer I turned preatty – Jenny Han 

The Falconer – Elizabeth May 

Il libro Yes  è stato piuttosto facile da scegliere, questa volta, e di conseguenza lo scettro va direttamente a Sorella di Rosamund Lupton. Un thriller scritto magistralmente che fino alla fine tiene con il fiato sospeso e che finisce con un colpo di scena da maestro. Assolutamente consigliato. Anche se, a onor del vero, in altre circostanze The Falconer e Lover Avenged avrebbero potuto giocarsela.


Il libro Ni di Dicembre è Non cercarmi mai più di Emma Chase. Un romance carino ma nulla più. Una lettura scorrevole e fresca che riesce a tenere compagnia ma che si dimentica presto.


Purtroppo Dicembre è foriero anche di un candidato No: The summer I turned preatty di Jenny Han che definire insulso è fargli un complimento! Tenetevi alla larga da questo libro!!


Per maggiori dettagli potete leggere QUI le mie recensioni.
Bene, e anche per questa puntata è tutto!
E voi, quali sono state le vostre letture Yes & No?


venerdì 3 gennaio 2014

2014: Un anno di buoni propositi!



Cari Lettori,
finalmente  trovo il tempo e gli strumenti (leggasi la collaborazione del defunto pc) per scrivere questo post! Come molti, infatti, anche io amo stilare una lista di buoni propositi per l'anno appena cominciato e quindi eccomi qui! :)
Gli inizi mi piacciono, mi sono sempre piaciuti (anche se spesso mi spavento un po') perchè sanno darti una carica pazzesca, secondo me, una scossa di adrenalina che ha il potere di farti sentire viva...non so se capita anche a voi. Tutto deve ancora succedere e davanti a ciascuno noi ci sono migliaia di possibilità: il futuro è tutto da scrivere e noi impugniamo la penna con la quale lo faremo. E quindi sì, anche per questo 2014 sono carica di energia, piena di aspettative e buoni propositi e - perchè no?- anche piena di dubbi! L'anno appena trascorso è stato a dir poco spettacolare per me. Sono successe tante, tantissime, cose bellissime che porterò per sempre con me chiuse nel cuore e che ricorderò con gioia.  Ma è  stato anche un anno impegnativo e di cambiamenti. 
L'anno scorso, in un analogo post, scrivevo che mi immaginavo mentre scalavo una sorta di montagna che corrispondeva pressapoco ai vari ostacoli che mi sarei trovata ad affrontare nel corso dei dodici mesi. Oggi scrivo che quella stessa montagna l'ho scalata, che ho raggiunto la vetta e che mi sono girata a contemplare la strada che ho fatto, sentendomi orgogliosa di me stessa. In questo anno ho imparato tanto, ho fatto nuove esperienze e credo di poter dire, senza sembrare troppo orgogliosa e presuntuosa, di essere anche un po' cresciuta. E' stato anche un anno di porte che si sono chiuse per sempre, di addii, di fine di percorsi intrapresi nel passato. E contemporaneamente è stato un anno di viaggi, di scoperte, di sogni a occhi aperti che si sono realizzati.
Ed è finito. 
Passato. 
Ora il 2014 si apre davanti me con tante domande e poche certezze. Inizio un altro cammino verso l'ignoto, questa volta più sconosciuto e selvaggio che mai. Più che una montagna questo nuovo anno mi sembra essere una giungla amazzonica intricata e densa di insidie una peggiore dell'altra. Ma so di non essere sola. Accanto a me ci sono persone che mi amano e che fanno il tifo per me, lo so. E al nuovo anno chiedo sopratutto una cosa: un posto per me nel mondo. 
E tu, anno nuovo, sai a cosa mi riferisco!!! ;) 

Per quanto riguarda il fronte libroso et similia, invece, spero che il 2014 sia un anno di crescita, così come lo è stato il suo predecessore. Per il mio amato blog, fonte continua di sostegno e svago, mi auguro che cresca sempre più e che si migliori costantemente, giacché la perfezione è un concetto molto astratto e lontano da queste parti :D
Per la me-lettrice mi auguro di scoprire e di fare tante belle letture e- da quest'anno- anche tante riletture. Per i miei buoni proposito in tal senso vi rimando alla mia tbr list di libri ciccioni e polverosi e alle mie riletture programmate (QUI e QUI
Parteciperò inoltre anche alla 2014 Women Challange del blog Peek a book (che quest'anno son riuscita a terminare con successo! :D) di cui però vi parlerò meglio in un post a parte e alla challange annuale di Goodreads in cui mi autosfiderò a leggere 85 libri complessivi.

E questo è tutto!
Ancora tanti auguri di buon anno a tutti voi, cari Lettori (anche se in mega ritardo!) Che sia l'anno dei vostri sogni ;)

A presto!