martedì 11 febbraio 2014

Quattro recensioni di inizio Febbraio

Cari Lettori,
oggi vi parlo un po' delle mie ultime letture tramite quattro brevi recensioni. Ho visto che i post di questo tipo vi piacciono molto perciò, dato che ben coniugano la mia disponibilità del momento con il vostro gradimento, ho pensato di riproporveli ancora :) Un po' ammetto che mi dispiace non avere tempo per scrivere le recensioni lunghe e articolate di un tempo, ma devo anche essere realista e ammettere che o per certi libri non ho poi molto da dire o comunque in questo periodo il mio tempo a disposizione è particolarmente poco e quindi, per non lasciarvi a secco di opinioni sulle letture (che in ogni caso proseguono), questo è un ottimo metodo, no?
Ok, bando alle ciance e partiamo!


Il primo libro che ho letto è Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro. Devo dire che onestamente questo romanzo non era assolutamente nei miei piani di lettura, anzi non lo possedevo nemmeno fisicamente. Poi però, come vi raccontavo un paio di post fa, sono andata a quel famoso bookclub e lì è scattata la scintilla! Me ne hanno parlato così bene e con una tale intensità che ho pensato che mi fossi persa il capolavoro del secolo; perciò appena uscita dal caffè mi sono fiondata in libreria a prendere il libro. Bè, non ho idea se si possa effettivamente definire come il capolavoro del secolo, di certo posso dire che è un libro meraviglioso e bellissimo, intenso e molto particolare, capace di scavare un buco ne cuore del lettore, di torcelo e appallottolarlo per poi ridurlo in mille pezzettini minuscoli. Un libro in grado di suscitare profondissime riflessioni, originale nella maniera più assoluta del termine, scritto con uno stile pacatissimo ma in grado di agitare sentimenti di una potenza incontrastabile. Ho pianto, mi sono arrabbiata, ho chiuso indignata il libro e poi l'ho riaperto con amore; ho pensato ai personaggi e alle loro storie, ho pregato per un finale che svelasse una bugia e ho ancora impressa nella memoria scene vividissime del romanzo che - persino adesso- riescono a gettare un'ombra sinistra e particolare sui miei pensieri. 
Insomma se ancora non si fosse capito, anche perché non è affatto facile parlare di un libro così, Non lasciarmi è stato un libro bellissimo, unico e forse irripetibile che assolutamente vi consiglio di leggere. Armatevi di pazienza e di fazzoletti (tanti) e lasciatevi trasportare via da questa potentissima storia d'amore e di vita.

Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5

Giudizio: 5/5



Dopo Non lasciarmi non sapevo davvero più cosa leggere. Ero completamente svuotata ed ero
straconvinta che qualunque cosa avessi scelto non si sarebbe mai potuta rivelare all'altezza del romanzo di Ishiguro. E invece sbagliavo, perché il romanzo ya di Veronica Rossi mi ha dimostrato di saper essere competitivo quanto basta per poter tenere testa, sebbene su campi completamente opposti, a uno dei più bei romanzi di quest'anno. Through the ever night è il secondo volume della trilogia distopica dell'autrice. Qui in Italia la Sonzogno ha portato il primo volume e poi ha interrotto la serie perciò se volete continuare a leggere la storia di Aria e Perry dovrete obbligatoriamente rispolverare il vostro inglese. Through the ever night è stato- secondo me- un ottimo secondo libro, denso di azione nonstop, ben equilibrato e con una punta di drammaticità che mi ha sorpresa. Lo stile della Rossi mi è sempre piaciuto e qui non fa eccezione: ho adorato i pov alternati! Allo stesso modo ho amato moltissimo i personaggi che oltre a essere originali e carismatici sono stati descritti molto bene e approfonditi adeguatamente. Mi sono piaciuti i conflitti che l'autrice ha generato in loro perché li ho trovati verosimili e plausibili, il tocco drammatico di cui sopra poi, ha reso tutto più toccante e commovente. 
Perciò sì, la seconda prova dell'autrice per me è promossa a pieni voti per me! E ora non ci resta che aspettare Into the still blue!! :D

Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 4/5

Giudizio: 4.75/5


Uscita dal tunnel della distopia sono piombata in quello del thriller e così mi sono finalmente decisa a leggere qualcosa di John Grisham famossimo autore di legal thriller. Il re dei torti è stato il mio primo romanzo di questo genere e di questo autore che io abbia mai letto. Non avendo quindi termini di paragone con cui confrontarmi prendete il mio giudizio con le pinze. In generale devo dire di aver apprezzato il lavoro di Grisham.  Nel particolare, però devo dire di aver trovato alcuni aspetti che non mi hanno convinto. Lo stile, per esempio, non è stato dei migliori: l'ho trovato parecchio lineare e semplicistico. Inoltre, a mio modesto parere, su un romanzo del genere la prima persona sarebbe stata una scelta più che azzeccata, l'uso della terza persona da parte dell'autore ha avuto come conseguenza una sorta di presa di distanza dal lettore, impedendogli così una totale immedesimazione nel personaggio di Clay che era, invece, molto empatico e "disponibile" per ricoprire questo ruolo. I personaggi sono stati poi l'altro punto che mi ha convinto ma solo fino a un certo punto; sopratutto Max Pace che non sono riuscita a comprendere fino in fondo. O meglio, non sono riuscita a comprendere le scelte compiute dall'autore su di lui. Un personaggio così pieno di potenziale e di mistero e Grisham che fine gli fa fare? 
Infine il finale. Va bene l'happy ending ma questo l'ho trovato un po' troppo costruito e artificioso. In conclusione, quindi, posso dire di aver apprezzato l'idea di base del romanzo, ma tutti gli altri aspetti invece mi hanno lasciato un po' perplessa e forse riuscirò a comprenderli maggiormente leggendo altro dell'autore (cosa che ho tutta l'intenzione di fare!). Per ora una buona partenza ma data la fama di Grisham voglio di più la prossima volta!

Coinvolgimento: 4/5
Stile: 3/5
Personaggi: 4/5
Vicenda: 3/5

Giudizio: 3.75/5


Ultimo libro di cui vi parlo oggi è anche l'ultima lettura che ho concluso da pochissimo. Dopo innumerevoli anni di permanenza nella mia wl finalmente ho messo la mani su Shutter Island di Dennis Lehane autore che volevo leggere da sempre! L'isola della paura è stato un ottimo thriller, ben articolato su più livelli, che gioca altrettanto bene con la psiche dei personaggi e del lettore! Non posso davvero dire nulla di più per non rovinarvi il piacere di leggere questo bel thriller psicologico, ma se amate il genere è certamente una lettura (quasi) obbligata. Personalmente devo ammettere di essere rimasta piuttosto sorpresa dal finale ma sopratutto dalle battute finali che l'autore ha scelto di "dare" al protagonista e che segnano così, inesorabilmente, il suo destino. Ho apprezzato moltissimo il necessario approfondimento psicologico e la motivazione dietro ogni gesto che il protagonista compie che ho trovato insieme profondamente drammatico ma anche, a suo modo, romantico. Leggerò sicuramente altro dell'autore e molto probabilmente lo rileggerò per cogliere maggiormente tutti i dettagli; per ora Shutter Island si porta a casa il massimo dei voti!

Coinvolgimento: 5/5
Stile: 5/5
Personaggi: 5/5
Vicenda: 5/5

Giudizio: 5/5



2 commenti:

  1. Shutter Island lo voglio leggere da un pò, rimando sempre anche perchè ho visto già il film, dunque conosco già l'epilogo (limite grandissimo per un thriller)

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  2. "L'isola della paura" ce l'ho in casa, l'ho preso dopo essermi innamorata del film - davvero bellissimo.

    "Non lasciarmi" mi ispira da tanto, si vedrà.

    Di Grisham ho letto un paio di libri, ma nessuno mi ha convinta fino in fondo; non sono brutti, ma credo non siano il mio genere.

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